spot esselunga noce

SOCIETA’ IN CUI VAI, PUBBLICITA’ CHE TROVI - MASSIMILIANO PANARARI ANALIZZA LA NUOVA TENDENZA DEI MARCHI DI REALIZZARE DEGLI SPOT SEMPRE PIÙ SIMILI A DEI CORTOMETRAGGI (COME QUELLO DELLA PESCA DELL’ESSELUNGA): “UNA GRANDE IMPRESA PUNTA A OTTENERE ATTENZIONE SUSCITANDO EMOZIONE. NE DERIVA LA CONVERSIONE IN BRAND EMOZIONALI PIÙ CHE IDENTITARI, IN SINTONIA CON L'EPOCA IN CUI LE IDENTITÀ SI VANNO VIEPPIÙ FLUIDIFICANDO ANCH'ESSE" - VIDEO

 

Estratto dell’articolo di Massimiliano Panarari per “La Stampa”

 

spot esselunga la pesca 6

Big che «fanno delle storie». Lunghe come quelle dell'ultima ondata di spot, che si presentano come autentici film in miniatura. Il trend pubblicitario natalizio di alcuni grandi marchi aziendali è puntare sui cortometraggi che raccontano delle vere e proprie storie. […]

 

Di qui l'idea di realizzare commercial che raccontavano storie mettendo in secondo piano il marchio per trasformarlo in un elemento che poteva apparire quasi accessorio rispetto alla narrazione, e recuperandolo poi in coda o quale sfondo e contorno. Una scelta vincente, come ha mostrato l'evoluzione dei consumi. […]

 

spot esselunga la pesca 5

Come nella festive campaign di Amazon, intitolata La gioia di condividere, che racconta dell'intenzione di un'anziana – e vitalissima – signora di regalare alle amiche un cuscino, che consentirà loro (non facciamo spoiler...) di compiere una specie di viaggio a ritroso nel tempo per assaporare momenti vissuti che, dunque, non sono davvero perduti.

 

Uno spot che si presenta, quindi, anche alla stregua di una formula narrativa alternativa della terza età nell'Occidente contemporaneo, dove la demografia certifica l'incremento incessante delle persone anziane. Unicredit porta in scena un aspirante chef, metafora del ruolo di supporto delle banche nel permettere ai talenti di esprimersi e coronare i loro obiettivi. Con lo spot La noce, Esselunga torna – dopo la precedente «pesca» politicamente assai divisiva – a raccontare storie di sentimenti (individuali e familiari) e quotidianità.

spot esselunga

 

Da angoli differenti, Lidl, Coca-Cola e Apple – il cui spot è interamente girato con un iPhone di ultima generazione – scommettono sulla «riscoperta» della gentilezza e della solidarietà, mentre i commercial di John Lewis and Partners e Disney parlano, a modo loro, di positività e diversity.

 

[…] Ne deriva la conversione in brand emozionali (ed esperienziali) più che identitari, in sintonia con l'epoca in cui le identità si vanno vieppiù fluidificando anch'esse (a differenza di quelle stabili del passato). Accanto alla creazione di un legame tra il prodotto e il consumatore – ovviamente finalizzato alla vendita del primo –, il brand storytelling gioca sui tasti dell'empatia col target e della comunicazione di un pacchetto di valori considerato dalle corporation (al netto di alcuni stop recenti) come un valore aggiunto economico oramai irrinunciabile.

 

spot amazon

Questi mini-film, frutto di una creatività pubblicitaria che punta sull'effetto cinematografico (e impiega registi del settore), sono efficaci – come devono essere... – in una logica comunicativa ancor più che direttamente commerciale. Anzi, in un meccanismo di metanarrazione, perché portano i media a discutere e a creare dibattito nei loro confronti e, dunque, con riferimento al brand che si fa ambassador di un evento.

 

Sono visivamente sofisticati, requisito indispensabile per farsi largo nella sovrabbondanza di offerte a disposizione di un pubblico dal palato sempre più esigente rispetto alla qualità delle immagini.

lo spot natalizio di amazon 5

 

Se ne discute tanto, la viralità della rete ne intensifica la circolazione e, pertanto, ne guadagna la promozione delle varie brand identity. In poche parole, i commercial cortometraggi funzionano, eccome.

MASSIMILIANO PANARARIlo spot natalizio di amazon 1

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…