
SORCI, IL PAPARAZZO CHE PER PRIMO CATTURÒ LA DOLCE VITA, LE STAR DELLA HOLLYWOOD SUL TEVERE, CELEBRATO CON UN LIBRO - ALL’ASTA DA CHRISTIE’S LA SUA FOTO PIÙ NOTA WALTER CHIARI CHE PICCHIA IL COLLEGA TAZIO SECCHIAROLI
Egle Santolini per "La Stampa"
Fu il primo a scattare foto alle star della Hollywood sul Tevere, con una Rolleiflex sparata a raffica, e anche il primo a ritirarsi dal mestiere, poco più che quarantenne, perché aveva capito che La dolce vita di Fellini avrebbe messo una pietra sopra al fenomeno. Si chiamava Elio Sorci, è morto l’anno scorso a 81 anni a Frascati dopo una vita tranquilla fatta di scoponi scientifici in provincia.
Ma ora il mondo lo riscopre e lo fa tornare di moda, con articoli su Slate e su Elle francese e soprattutto con un librone, Paparazzo - The Elio Sorci Collection (Roads, Dublino) che rende giustizia a un professionista implacabile; e all’immagine di un’Italia alla quale probabilmente non siamo affezionati quanto dovremmo.
Imparare dagli stranieri: che a Roma in quegli anni si divertivano proprio perché la vita era dolce e rilassata, priva di formalità, e che oggi reinseguono quell’età dell’oro con libri come questi o cercandone frammenti nella Grande bellezza di Sorrentino. Lo scatto più famoso di Elio Sorci, quello del 1958 con Walter Chiari imbufalito che vuol menare Tazio Secchiaroli dopo essere stato paparazzato con Ava Gardner, è intanto andato all’asta da Christie’s a Londra per 5250 sterline (circa 8000 euro).
sorci elio brigitte bardot~om3b2300~10376 20131115 24055 320
Lo scoop
Con quello scoop Elio si fece conoscere, anche se il suo colpo commercialmente più redditizio resta un altro, che nella grotta di Alì Babà del libro rischia quasi di non farsi notare. Eppure quelle due figurine in vestaglia prese da lontano in uno spiazzo di Cinecittà, che di certo si accostano e forse si baciano, sono Liz Taylor e Richard Burton, all’epoca sposati con altri coniugi, occupati nelle riprese di Cleopatra ma soprattutto nei prodromi di un amour fou.
Girava voce che si fossero messi insieme, mancava la prova e Sorci la fornì. Da allora, forse inspiegabilmente o forse no, di Liz e Richard divenne pure amico, fotografandoli in moltissime occasioni, lei spesso in leopardo e sempre indiamantata, lui con la formidabile faccia da giovane arrabbiato raramente piegata in un sorriso.
Il fatto è che istantanee come quelle a Hollywood nessuno si sarebbe permesso di scattarle. Audrey Hepburn dal fruttarolo (però in Givenchy), Grace Kelly altrettanto impeccabile e intimidita, Kirk Douglas che si prova un paio di scarpe, Clint Eastwood che fa lo scemo in via Veneto su una specie di skateboard.
roman polanski and sharon tate in rome, 1968. photo camera press elio sorci h 00717995 3036899c
Ursula Andress, epoca Decima vittima, che scendendo dalla macchina lascia intravedere uno spicchio di reggicalze. Tony Curtis e George Hamilton già metrosexual, a Capri, più capresi dell’Imperatore di Capri di Totò. Sidney Poitier in scarpe da tennis, Jayne Mansfield che si sistema la spallina sopra il reggiseno corazzato, Raquel Welch che balla il flamenco sul tavolo, per la delizia di Marcello Mastroianni.
Arrivavano a Fiumicino e finalmente uscivano dai diktat degli uffici stampa. Con due fettuccine e il vino de li Castelli si rilassavano: tra l’ipercontrollo delle major e il loro piacevole girare per Roma avevano messo un oceano. Dopotutto, pensavano, quelle foto in America non sarebbero neanche arrivate.
Il candore
Il valore delle paparazzate romane sta dunque soprattutto nel loro candore, al quale Elio Sorci aggiungeva, per usare le parole di un collega,«decisione, scrupolo, efficienza». Aveva cominciato ragazzino, imitando Ivo Meldolesi, quello che era riuscito a fotografare il cadavere di Salvatore Giuliano, e vendendo i primi lavori al «Giornale d’Italia». «Mi interessavano gli scoop, non importa quanto tempo ci avrei messo», spiegò quando già era pensionato. «Arrivare dove gli altri non potevano. Senza saperlo, abbiamo fatto la storia del fotogiornalismo».
L’immagine stilizzata dello stardom hollywoodiano ne usciva sporcata ma anche piena di vita: era il glamour europeo, infinitamente più sexy dei servizi asettici realizzati in studio. Presto Elio fondò un’agenzia tutta sua, con sede a piazza 4 novembre. Arrivarono anche le amicizie con le dive: Claudia Cardinale e Gina Lollobrigida prima di tutte, e pure Brigitte Bardot, fotografata sul set del Disprezzo di Jean-Luc Godard. Finché i divi, con lui, cominciarono a giocare, e sono forse gli scatti più curiosi: Anthony Quinn in Vespa vestito da Barabba, sul set del kolossal di Dino De Laurentiis. E David Niven, elegante come un baronetto, che sfoglia Gente all’edicola.
paparazzo the elio sorci collection (roads, dublino) safe image.php