verdelli

SORCI VERDELLI IN VIALE MAZZINI - IL DIRETTORE EDITORIALE IN VIGILANZA: “RISPETTO L’AUTONOMIA DEI DIRETTORI DEI TG MA SIAMO UNA SOLA AZIENDA” - DIRIGENTI RAI IN AMBASCE - SCINTILLE CON IL SINDACATO USIGRAI...

VERDELLIVERDELLI

Giovanna Cavalli per il “Corriere della Sera”

 

Sì, certo, è partito soft. «Sono in Rai da appena un mese e sto studiando, perché questa è un' azienda molto grande», ha premesso Carlo Verdelli, direttore editoriale per l' offerta informativa della Rai, ascoltato ieri in commissione di Vigilanza.
 

La sua prima audizione, da quando l' ad Antonio Campo Dall' Orto (sentito anche lui, dopo le polemiche per l' attacco del dem Michele Anzaldi: «La Rai sta cambiando») l' ha scelto per un ruolo che finora non c' era e che non è di rappresentanza, ma di sostanza.

mario orfeo  ezio mauromario orfeo ezio mauro

 

«Il mondo è cambiato in maniera irreversibile, non si può ragionare di informazione in assenza di un confronto con quello che accade nel mondo», ha proseguito Verdelli per illustrare la sua missione ai commissari. «Il fatto che il canone venga reso un pochino più obbligatorio rende più gravosa la responsabilità dei dirigenti». E qui si sono esauriti i convenevoli di rito.
 

VERDELLI CAMPO DALLORTOVERDELLI CAMPO DALLORTO

Perché il suo manifesto è quella frase pronunciata poco dopo: «Non sono qui a costringere nessuno, rispetterò l' autonomia dei direttori, ma loro rispetteranno l' interesse principale, che è quello di far parte di un' azienda che è uguale per tutti».
 

Un modo cortese per ribadire che, alla fine, si farà ciò che è meglio per la Rai. A viale Mazzini i dirigenti sono in ambasce. I direttori dei tg - chi resta e chi arriverà - dovranno comunque confrontarsi con un supervisore a cui non erano abituati. E i direttori di rete idem: avevano mano libera sull' approfondimento giornalistico, ora non più.
 

MASIMASI

«Vorrei dare una mano perché questa parte importante dell' azienda scavalchi le vette della modernità», ha chiuso Verdelli. L' arrampicata non sarà semplice, tant' è che il primo incontro con il sindacato Usigrai è stato uno scambio di vedute piuttosto vivace.
Un segno del nuovo corso lo si è visto quando, l' altro giorno, lanciando il servizio di Lucia Goracci di Rainews24 dalla Siria, il Tg1 l' ha presentato nei titoli come: «La Rai nella città della battaglia finale». La Rai, appunto, non la singola testata.
 

BIANCA BERLINGUERBIANCA BERLINGUER

A spezzare l' armonia della giornata ci ha pensato, chi se non lui, il segretario della Vigilanza Anzaldi, che si scaglia contro un servizio del Tg3 delle 19 ritenuto troppo crudo: «A ridosso fascia protetta immagini tossicodipendenti Napoli che assumono eroina.
Servizio pubblico?». Poi aggiunge: «Il Tg3 è stato l' unico che non ha fatto il servizio sul giorno della Memoria delle foibe, che ne dice Verdelli?».
 

Aggiornamento sulle nomine del 18 febbraio: dopo il no di Paolo Ruffini per Raiuno ci sarebbe Angelo Teodoli, per Raidue Ilaria Dallatana, per Raitre Andrea Salerno, Andrea Vianello a Raisport, Giancarlo Leone al coordinamento palinsesti al posto di Antonio Marano che vorrebbe tornare a Milano.

MARIO ORFEOMARIO ORFEO carlo verdelli carlo verdelli

 

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