sorrentino

SORRENTINO, IL GRANDE RENZIANO: “IL PREMIER? APPREZZO LA SUA SMODATA DETERMINAZIONE A CAMBIARE L'ATTEGGIAMENTO RINUNCIATARIO DI MOLTI ITALIANI - I 5 STELLE MI PREOCCUPANO. MI FA USCIRE PAZZO CHE LA RAGGI DICA NO AI GIOCHI - AL REFERENDUM COSA VOTERÀ? NON LO SO ANCORA. MO' COMINCIO A STUDIARE” (CIAO CORE)

Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera

 

PAOLO SORRENTINOPAOLO SORRENTINO

Maradona ha salvato la vita. Da due anni chiedevo a mio padre di poter seguire il Napoli in trasferta, anziché passare il weekend in montagna, nella casetta di famiglia a Roccaraso; ma mi rispondeva sempre che ero troppo piccolo».

«Quella volta finalmente mi aveva dato il permesso di partire: Empoli-Napoli. Citofonò il portiere. Pensavo mi avvisasse che era arrivato il mio amico a prendermi. Invece mi avvertì che era successo un incidente».

 

«In questi casi non ti dicono tutto subito. Ti preparano, un poco alla volta. Papà e mamma erano morti nel sonno. Per colpa di una stufa. Avvelenati dal monossido di carbonio. Io avevo sedici anni. Mia sorella più grande, Daniela, che già conviveva, venne eroicamente a vivere per un anno con me e mio fratello Marco. Poi rimasi da solo, nella casa al Vomero.

 

Un tempo che ricordo come un limbo. Ero quasi in stato confusionale. Volevo fare lettere o filosofia, ma i miei cugini mi guardavano come fossi un alieno; così mi iscrissi alla facoltà che per me voleva mio padre, Economia. Non me ne sono pentito: mi piaceva. Cominciai però a scrivere sceneggiature. Mi mancavano cinque esami alla laurea, quando scelsi il cinema».

 

paolo sorrentino e raffaele cantonepaolo sorrentino e raffaele cantone

Anche The young Pope , il Papa giovane della fiction Sky firmata da Paolo Sorrentino, è orfano. «Sì, nella sua storia c' è qualcosa della mia. La condizione di orfano è molto complessa. Un sentimento costante di essere stati lasciati. La morte dei genitori vissuta non come una vera morte, ma come una sorta di abbandono. Nel caso del Papa giovane, alla solitudine si aggiunge la difficoltà oggettiva di credere o no in Dio».

 

 

E lei crede? «No». Ne è sicuro? «Non riesco a decidermi. Ma constato una cosa straordinaria: l' uomo non riesce a fare a meno della domanda su Dio».

Straordinario è il modo in cui Sorrentino è diventato in pochi anni il più importante regista italiano. Quasi un risarcimento della sorte.

 

«Mamma era solare, accogliente, divertente. Radiosa. Papà era poco napoletano. Zitto, introverso, mai una parola; con lampi di ironia che ci rendevano felici. Toni Servillo me lo ricorda, con il suo rigore e le sue fiammate di ilarità irresistibile. I miei genitori erano di origine popolare, venivano dai Quartieri Spagnoli. Papà lavorava in banca, mamma a casa». Sasà e Tina, ringraziati nella notte degli Oscar. «Nel salotto avevamo 40 libri e qualche videocassetta di mio fratello: soprattutto Sergio Leone. Maradona fu il primo a portare lo spettacolo nella mia vita».

sorrentino orlando 047sorrentino orlando 047

 

«Comunque, C' era una volta in America resta tra i miei cinque film preferiti». E gli altri? « La dolce vita , Otto e mezzo , Roma , Amarcord ». Sono tutti film di Fellini. «Per quanto io abbia sempre negato che La grande bellezza c' entri qualcosa con lui, la bugia è palese. Anche io tento umilmente di arrivare alla verità attraverso la fantasia».

 

E Pasolini? «Un gigante, ma mi ha ispirato meno». Ha ispirato il suo vicino di casa, Matteo Garrone. Dicono che siate rivali. «Non è vero. Non siamo amici per la pelle, ma abbiamo un ottimo rapporto». Di lei dicono pure che usa gli attori e li riduce a maschere, come ha fatto con Verdone e la Ferilli. «Questo un po' è vero.

 

Sul set la mia priorità non è sapere come sta l' attore; è definire con il direttore della fotografia l' aspetto visivo del film. Con il tempo ho imparato a essere più attento». Com' è l' imitazione di Crozza? «Divertente. L' accento napoletano non lo sa fare. Ma la lentezza è giusta. Io sono lento, quasi un ritardato mentale. Ci ho messo sei anni a imparare l' inglese; anche se ora lo parlo meglio di quando ho vinto l' Oscar...».

paolo sorrentino e jude law 078paolo sorrentino e jude law 078

 

Da Obama com' è andata? «Come nel titolo del libro di Forster Wallace: Una cosa divertente che non farò mai più ». Davvero? «Sono andato e tornato da Washington in 24 ore. Ti portano lì, saluti i presidenti, ceni sotto un tendone; e riparti». Renzi come le pare? «Apprezzo la sua smodata determinazione a cambiare l' atteggiamento rinunciatario di molti italiani. Disfattisti sino all' autoflagellazione.

 

Rassegnati a dire no a tutto: no all' alta velocità, no alle Olimpiadi. Ma l' alta velocità è bellissima, in un' ora vai da Roma a Napoli. E mi fa uscire pazzo che una donna più giovane di me come Virginia Raggi sia contro i Giochi olimpici. Come fa una trentenne a non guardare al futuro?». I Cinque Stelle non la convincono? «Per niente. Mi preoccupano. Dare addosso a un altro è molto più facile che costruire qualcosa: mi pare un' ingenuità non da poco che se ne accorgano solo adesso». Al referendum cosa voterà? «Non lo so ancora. Mo' comincio a studiare».

 

La grande bellezza però non è un film contro Roma. «Io non ce l' ho con Roma.

Ammiro la sua meravigliosa capacità di sopravvivenza. E sono avvilito dalla sua gestione così claudicante. Abito in un quartiere vivace, piazza Vittorio. Quando la degenerazione arriva, si percepisce subito.

paolo sorrentino 067paolo sorrentino 067

 

La sporcizia, la criminalità». E Napoli?

«Una città molto amata, percorsa da una violenza esasperante. Mi sono trasferito a Roma quando sono diventato padre: mi spaventava che i miei figli crescessero là».

Ora forse farà un film su Berlusconi: «È una delle idee su cui sto lavorando». Ne Il divo ha messo in scena il bacio tra Andreotti e Totò Riina; «ma la scena viene raccontata da un pentito, quindi non è data per certa.

 

Non credo però che sia inverosimile. Andreotti non era soltanto un uomo spregiudicato, sicuro della propria invulnerabilità; era anche molto curioso. Non mi stupirei se avesse voluto conoscere il capo dei capi. Del resto, i cattivi sono inevitabilmente più misteriosi e interessanti dei buoni. Il mio libro preferito è Viaggio al termine della notte di Céline».

 

THE YOUNG POPE - SORRENTINOTHE YOUNG POPE - SORRENTINO

Non è buono neppure il Papa giovane, interpretato da Jude Law; «ma nelle puntate successive si rivela capace di tenerezze, di aperture. Doveva essere un Papa molto diverso da Bergoglio. Un conservatore, per alcuni versi preconciliare: Pio XIII. Un Pontefice che antepone la tradizione alla sobrietà, che ripristina i simboli del fulgore della Chiesa ma non vuole mai mostrare il proprio volto, perché i personaggi più affascinanti del nostro tempo - Salinger, Kubrick, Mina - hanno vissuto nascosti. Una strategia di marketing: negarsi alimenta il mistero. Pio XIII ha 47 anni, uno più di me, ed è un misto di antico e moderno, proprio come la nostra generazione: l' ultima cresciuta leggendo Verne, Salgari, Pinocchio, e approdata alla rivoluzione digitale».

virginia raggivirginia raggi

 

 

Anche nella gestualità, con le braccia spalancate e il capo levato al cielo, il «Papa giovane» ricorda Pacelli dopo il bombardamento di San Lorenzo. «È l' immagine che avevo in mente. Ma per aiutare Jude Law, che non è cattolico però ama il calcio, gli ho suggerito di imitare l' esultanza di Wayne Rooney dopo un gol in rovesciata».

 

«La prima volta che mio padre mi portò al San Paolo a vedere il Napoli ero molto piccolo. Il regista era Juliano, l' allenatore Vinicio, "o lione".

paolo sorrentinopaolo sorrentino

Papà era un tifoso personale di Vinicio, quando lo mandarono via smise di andare allo stadio. A dieci anni mi abbonai al Napoli di Krol. Maradona non l' ho mai conosciuto: gli ho parlato pochi secondi, quando mi chiamò sull' aereo che stava per decollare da Los Angeles dopo l' Oscar, con la hostess che mi diceva di spegnere. L' ho messo in scena in The youth : un attore argentino che palleggia con una pallina da tennis; ma è un trucco del computer.

 

Messi non avrà mai il carisma di Diego, venuto a riscattare una squadra e una città che non avevano mai vinto». Frequentava i boss, seminava figli. «È vero. Anche lui un cattivo. Ma il vizio faceva parte del suo carisma».

 

RENZI OBAMARENZI OBAMA

Lei cos' ha tifato nella semifinale del 1990 Italia-Argentina? «Come tutto il San Paolo: Argentina.

Non puoi tifare contro l' uomo che ti ha salvato la vita».

CHIESA MARADONACHIESA MARADONA

Ultimi Dagoreport

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…