ROMA ALL'OPERA - LA STAGIONE DEL COSTANZI RIPARTE STASERA CON LA PRIMA DE “IL FLAUTO MAGICO” – IL CAPOLAVORO DI MOZART NON E’ SOLO UN OMAGGIO AL CINEMA MUTO MA UN VIAGGIO TRA TEATRO, MUSICA, VIDEO PROIEZIONI FINO AI FUMETTI DI OGGI – LA REGIA E’ FIRMATA DA KOSKY E ANDRADE - SUL PODIO DELL’ORCHESTRA TORNA HENRIK NÁNÁSI, CHE LO SCORSO GIUGNO HA DIRETTO CON SUCCESSO LA BOHÈME DI PUCCINI - VIDEO
Luca Della Libera per “il Messaggero”
Il Flauto magico di Mozart come omaggio al grande cinema muto va in scena stasera alle 20 al Teatro dell' Opera in prima italiana. Sul podio dell' Orchestra dell' Opera di Roma torna Henrik Nánási, che lo scorso giugno ha diretto con successo La bohème di Puccini. Barrie Kosky e Suzanne Andrade firmano a quattro mani la regia dell' allestimento della Komische Oper di Berlino.
La nuova versione, che include parti di film d' animazione firmate dalla squadra londinese 1927 - co-diretta da Paul Barritt e Suzanne Andrade - è reduce da un grandissimo successo in tutto il mondo, dagli Usa a Edimburgo a Pechino.
LA PRODUZIONE
Le scene e i costumi sono di Esther Bialas, i video di Paul Barritt, mentre Diego Leetz firma le luci. «Il flauto magico è l' opera in lingua tedesca maggiormente rappresentata al mondo - dice il regista Barrie Kosky. Tutti conoscono la storia, la musica, i personaggi. La vera sfida è abbracciarne la natura eterogenea. In questo spettacolo non c' è solo un omaggio al cinema muto. Gli scenografi hanno tratto ispirazione anche da epoche diverse, dalle incisioni su rame del Settecento fino ai fumetti di oggi».
La scenografia quindi è come un magico libro di fiabe vivente, nel quale la compresenza tra cantanti in carne ed ossa e video di animazione permettono cose normalmente non possibili sul palco: elefanti volanti, scie di note di flauto, ascensori che corrono all' inferno e tanto altro. Le video proiezioni non sono certo una novità in teatro, ma di solito non c' è interazione tra lo spazio bidimensionale dello schermo e la tridimensionalità degli attori: in questo spettacolo gli scenografi hanno combinato queste dimensioni in un linguaggio teatrale comune.
«Il flauto magico è anche una storia orfica, che tratta del potere della musica - continua il regista. Il flauto non è solo uno strumento, ma la quintessenza della musica, che in questo caso è sinonimo di amore, e la vicenda non è altro che un viaggio di chi ne è alla ricerca ».
IL CAST
Nel cast Amanda Forsythe e Kiandra Howarth (10, 12 e 17 ottobre) nel ruolo di Pamina, Juan Francisco Gatell e Giulio Pelligra (10 e 12 ottobre) in quello di Tamino, Christina Poulitsi e Olga Pudova (10, 12, 14 e 17 ottobre) vestiranno i panni della Regina della Notte, Gianluca Buratto e Antonio Di Matteo (10, 12, 14, 17 ottobre) quelli di Sarastro, Alessio Arduini e Joan Martín-Royo (10, 12, 13 e 17 ottobre) di Papageno. E ancora nel cast Marcello Nardis (Monostatos), Julia Giebel (Papagena). In scena anche i talenti di Fabbrica Young Artist Program del Teatro dell' Opera di Roma: Louise Kwong, Irida Dragoti, Sara Rocchi (rispettivamente nei ruoli di prima, seconda e terza dama), Andrii Ganchuk (l' oratore), Domingo Pellicola e Timofei Baranov (rispettivamente primo e secondo armigero). Il Coro del Teatro dell' Opera di Roma è diretto da Roberto Gabbiani. Alla produzione partecipa la Scuola di Canto Corale del Teatro dell' Opera di Roma. Dopo la prima di oggi, l' opera sarà replicata mercoledì 10 (ore 20), giovedì 11 (ore 20), venerdì 12 (ore 20), sabato 13 (ore 18), domenica 14 (ore 16.30), martedì 16 (ore 20) e mercoledì 17 (ore 20).
Teatro dell' Opera, piazza Beniamino Gigli. Oggi, ore 20