MANCHESTER BIDONATA - LA STAMPA INGLESE È SOTTO CHOC PER L’ELIMINAZIONE DALLA CHAMPIONS LEAGUE SIA DEL CITY CHE DELLO UNITED, LE DUE SQUADRE CHE STANNO DOMINANDO LA PREMIER LEAGUE - MA SE MANCINI E I SUOI SCEICCHI SI POSSONO CONSOLARE CON UN SOLIDO PRIMATO IN CAMPIONATO, IL 70ENNE FERGUSON È IN CRISI NERA - CON LA VECCHIA GUARDIA SPOMPATA, I GIOVANI MAI ESPLOSI E ROONEY SVOGLIATO, IL SUO CICLO AI ‘RED DEVILS’ SEMBRA ARRIVATO AL CAPOLINEA…

LA STAMPA INGLESE È SOTTO CHOC PER L'ELIMINAZIONE DALLA CHAMPIONS LEAGUE SIA DEL CITY CHE DELLO UNITED

Enrico Franceschini per "la Repubblica"

L´Inghilterra del calcio si è svegliata ieri orfana di una città: Manchester. Le regine della Premier League, City e United, cacciate fuori dalla Champions. «Un´umiliazione imbarazzante», titola il Times. «Relegate a giocare di giovedì in Europa League», si meraviglia il Mail. Una retrocessione dal grande palcoscenico del football continentale a un teatro di serie B. Uno smacco. Un insulto.

Non è il fallimento della patria del pallone, che continua ad avere il campionato più ricco e più bello, e che due squadre londinesi agli ottavi di Champions, il Chelsea e l´Arsenal, comunque ce le manda. Ma è lo stesso uno shock, perché Manchester si era abituata, e ci aveva abituati, a comandare l´Europa, non ad uscirne così presto.

«Siamo delusi, ma la vita continua, possiamo vincere l´Europa League e siamo in testa alla Premier, era il nostro primo tentativo in Champions, impareremo, faremo meglio l´anno prossimo», dice Roberto Mancini a botta calda negli spogliatoi del City. «È stata una delusione», gli fa eco Alex Ferguson in quelli dello United, ma poi non trova molto altro da aggiungere per tirare su il morale alla sua truppa e ai suoi tifosi.

Lo shock, effettivamente, è molto più forte per i Red Devils. Il Manchester City dopotutto è uscito dalla Champions con una vittoria per 2-0 sul Bayern capolista del girone, soprattutto è andato fuori con 10 punti in classifica, «una cosa mai vista», osserva Mancio, «di solito con 10 punti si accede agli ottavi, ma questo era un girone molto duro». Un girone in cui i suoi azzurri in fondo hanno sbagliato una sola partita, quella della sconfitta per 2-1 a Napoli. E a parte il possibile premio di consolazione dell´Europa League, il City veleggia tutto solo in testa alla Premier: se vincerà quella, gli sceicchi di Abu Dhabi che hanno speso 800 milioni di euro per farne una grande squadra, non rinfacceranno all´allenatore e ai giocatori l´eliminazione in Champions.

Per il Manchester United il discorso è diverso. Eliminato da una squadra di serie B, il Crystal Palace, dalla Curling Cup (la coppa di Lega inglese), balbettante in campionato, dove è secondo a cinque punti dal City ma non convince, il team di Rooney e compagni sembra la brutta copia di quello che appena sei mesi disputò la finale di Champions contro il Barcellona.

Due dati dicono quanto sia grave quello che è successo: i Red Devils hanno disputato tre delle ultime quattro finali di Champions; e in due sole altre occasioni (1995 e 2006) erano usciti così in fretta nell´era della Champions, senza nemmeno arrivare agli ottavi. Se a ciò si aggiunge che nella Coppa d´Inghilterra il sorteggio del terzo turno li metterà di fronte proprio al City (si giocherà il 7 gennaio), che li ha battuti 6-1 in campionato, è chiaro che la situazione per Ferguson potrebbe diventare anche peggiore di com´è.

«Giocare a football significa anche sapere fare i conti con le delusioni, che possono anzi diventare una fonte di motivazione: siamo sempre ripartiti più forti dalle delusioni più cocenti, ce la faremo anche ora», dice il leggendario allenatore, ma questa volta suona come se anche lui ne dubitasse. Non solo per la sconfitta 2-1 in casa del Basilea. Ma perché tra il declino dei senatori (Rio Ferdinand, Giggs), le delusioni dei più giovani e l´incostanza di Rooney, sembra di assistere alla fine di un ciclo.

Una fine che potrebbe comprendere lo stesso Ferguson: il quale fra poche settimane compie 70 anni e recentemente ha detto di voler allenare ancora «due-tre stagioni». Forse pure per lui è giunto il momento di andare in pensione. Ma senza Manchester negli ottavi di Champions, anche l´Europa, non solo l´Inghilterra, si sentirà ora un po´ orfana.

 

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