star wars

1. “CHEWBACCA, SIAMO A CASA”, DICE HAN SOLO RIENTRANDO NEL MILLENIUM FALCON, LA SUA MITICA ASTRONAVE. SÌ, SIAMO TUTTI A CASA. A 38 DAL PRIMO STAR WARS. È IMPOSSIBILE RESISTERE AL FASCINO DI UNA SAGA CHE HA SEGNATO LA VITA DI COSÌ TANTE GENERAZIONI 2. QUESTO NUOVO EPISODIO, MAGARI È UNA SORTA DI RIPASSO RAPIDO DI TUTTE LE SITUAZIONI TOPICHE DEI PRIMI FILM DELLA SAGA, ANCHE DI REMAKE DEL PRIMO EPISODIO, MA È UNA MACCHINA PERFETTA E DI GRAN CLASSE DI CINEMA D’AVVENTURA COME CI SI POTEVA ASPETTARE

 

VIDEO

Star Wars – Il ritorno della forza di J.J.Abrams

 

Marco Giusti per Dagospia

 

“Chewbacca, siamo a casa”, dice Han Solo rientrando nel vecchio Millenium Falcon, la sua mitica astronave che gli ha riportato dal pianeta Jakku la bella e giovane Rey di Daisy Ridley. Sì, siamo tutti a casa. La sensazione è quella, a 30 anni da Il ritorno dello Jedi e a 38 dal primo Star Wars. E è impossibile non provare un po’ di commozione per questo ritorno a casa.

harrison ford e mark hamillharrison ford e mark hamill

 

Solo i titoli iniziali, “in una galassia lontana…”, o vedere la principessa Leia, un po’ andatella, ma va bene anche così, R2-D2 e C-3PO, il vecchio Chewbacca, Han Solo col suo vecchio giubbotto, Luke Skywalker a 62 anni. E la meravigliosa musica di John Williams… Difficile resistere al fascino di una saga che ha segnato così pesantemente la vita di così tante generazioni.

harrison ford com mark hamill e carrie fisherharrison ford com mark hamill e carrie fisher

 

Insomma, questo nuovo episodio, Star Wars – Il risveglio della forza, diretto da J.J.Abrams, che lo ha scritto con il grande Lawrence Kasdan, partendo da un copione di Michael Arndt, che deve essere stato usato poco o niente, magari non è così innovativo, magari è una sorta di ripasso rapido di tutte le situazioni topiche dei primi film della saga, una sorta di reboot, anche di remake del primo episodio, ma è una macchina perfetta e di gran classe di cinema d’avventura come ci si poteva aspettare.

 

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J.J.Abrams non sarà George Lucas, non riesce a costruire, dopo tanti episodi visti e stravisti, davvero qualcosa di totalmente nuovo, non è neanche un regista forte e delirante come George Miller, che è riuscito a girare una bomba cone Mad Max: Fury Road, ma mette in scena, con tutti i pezzi giusti e con grande attenzione al passato, il primo episodio targato Disney di una nuova trilogia per un pubblico in gran parte nuovo.

 

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E, ovviamente, dovrà cominciare con l’uccidere l’immagine di tutti i padri, a cominciare da quella del creatore George Lucas, in un gioco sofferto fra taglio del passato e nostalgia per quel che abbiamo vissuto. Tutto il film è costruito fortemente su questo tema. Anche la prima trilogia metteva in scena il regolamento di conti fra padri e figli.

 

In questo caso, addirittura, tutti i cattivi che vediamo, perfino il generale Hux a capo dell’esercito del Primo Ordine, la nuova dittatura spaziale contro la quale combattono i ribelli, sono interpretati da giovani, anzi da giovani tristi e rancorosi, da Domhnall Gleeson a Adam Driver. Come fossero i nostri figli che si rivoltano contro i padri. Ma alla ricerca di figure paterne e materne sono anche i nuovi buoni, a cominciare dall’eroina Rey di Daisy Ridley, magnifica, dal soldato che ha tradito Fin, John Boyega, dal pilota Poe Dameron di Oscar Isaac, sorta di nuovo Han Solo.

 

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I vecchi eroi della saga sono quasi degli ologrammi, delle apparizioni, sappiamo tutti che stanno lì solo per il mercatino dei ricordi e dovranno presto o tardi cedere il passo ai nuovi venuti e al loro risvegliarsi della forza. Al tempo stesso J.J.Abrams non può rifarsi, come il giovane George Lucas di 38 anni fa, al grande cinema di Howard Hawks mediato dalla sua magistrale sceneggiatrice Leigh Brackett, l’unica che scriveva come un uomo e che morì poco più che sessantenne lasciando la scrittura proprio a Lawrence Kasdan.

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Se ci sono legami con altro cinema è magari con le grandi saghe tv, soprattutto con Game of Thrones e la sua costruzione epica che prevede le scomparse improvvise dei personaggi maggiori, i colpi di scena continui, una regia senza lentezze. Del modello picaresco dei primi film, J.J.Abrams riprende la costruzione degli spostamenti dei personaggi, il pilota Poe sfugge assieme al suo drone BB 8 al massacro del terribile Kilo Ren e dei suoi uomini legati al Primo ordine.

 

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Poe viene catturato mentre BB 8 se ne va nel deserto con parte della mappa per il ritrovamento di Luke Skywalker dentro di sé. Ognuno di loro fa degli incontri. BB 8 con la recuperatrice di rottami spaziali Rey, Poe con il soldato Fin, che lo libererà e lo riporterà sul pianeta di partenza. Fin non vedrà più il pilota Poe, ma incontrerà la nuova coppia BB 8 – Rey e si legherà a loro e con loro si approprierà del Millenium Falcon. E fuggendo nello spazio il gruppo incontrerà Han Solo e Chewbecca, vecchi proprietari dell’astronave.

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E’ una costruzione perfetta, sul modello di quelle della Brackett che in tempi brevi mette tutti i personaggi a confronto e poi l’uno contro l’altro. Il tutto mentre sta esplodendo la guerra fra Ribelli e Primo Ordine, e quella più personale dei figli contro i padri e la stella di Rey, eroina moderna che è un po’ Luke Skywalker un po’ Principessa Leia, prende davvero forma.

 

Anche se non è un film che possa poggiare su un fascino nuovo della saga, J.J.Abrams si gioca due-tre mosse, che non vi diremo, che saranno come delle bastonate improvvise. Lo deve fare per mandare avanti la saga e rinnovarla, si dirà. Non saranno mosse gradite a tutti. Ma più che alle invenzioni di sceneggiatura, il film deve molto alla sua costruzione generale e alla gran capacità narrativa del regista.

stormtroopers lanciafiammestormtroopers lanciafiamme

 

Alla fine queste due ore e 15 passano in un soffio e ci rimane la voglia di capire dove il regista ha nascosto tutti i suoi omaggi da fan ai precedenti personaggi della saga. Dove è la carcassa di Jar Jar Bink?, perché Gwendoline Christie è sepolta sotto il personaggio di Capitan Phasma?, quanti sono i rimandi a vecchi personaggi nel bar di Maz?

george lucas e jj abramsgeorge lucas e jj abrams

 

Probabilmente J.J.Abrams è il regista giusto per uno Star Wars moderno, che sappia mediare fra serie tv e vecchi classici, che sappia recuperare i ragazzini e sappia parlare ai vecchi fan. Certo, avremmo gradito qualcosa di più originale. Ma non credo che fosse proprio possibile con la Disney, con un budget così alto, con un film da vendere in tutto il mondo. In sala dal 16 dicembre, 700 copie.

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