STEFANO DE MARTINO PROSSIMO CONDUTTORE DI SANREMO? MARINO BARTOLETTI, UNO CHE IL FESTIVAL LO CONOSCE BENISSIMO, STRONCA L’IPOTESI: “QUANDO HO SENTITO FARE CERTI NOMI DI QUALCUNO CHE NON CONOSCE LE PRESSIONI DEL FESTIVAL, MI SONO CHIESTO PERCHÉ MANDARE AL MASSACRO PERSONE CHE DEVONO ANCORA MATURARE. CONTI HA LE SPALLE LARGHE PER POTER REGGERE TUTTO QUESTO, PERCHÉ NON È UNA BARZELLETTA” - "CARLO CONTI TRAGHETTATORE? DOVEVA ESSERE COSÌ ANCHE PER AMADEUS E INVECE...”
Estratti da fanpage.it
Il Festival di Sanremo è il Natale italiano e sono in pochi a conoscere questo evento, i suoi risvolti storici e i protagonisti che lo hanno animato sin dalla prima edizione come Marino Bartoletti. Il giornalista, a pochi giorni da Sanremo 2025, ha preparato una versione aggiornata del suo Almanacco del Festival (…)
(…) Le comparazioni sono impossibili. Io direi che in realtà, più che un talent, i primi festival provavano a dare un repertorio musicale agli italiani. Sanremo è nato probabilmente per motivi commerciali ma anche, più nobilmente, perché quando l'Italia del dopoguerra si ritrova libera e felice, desiderosa di sognare e con la voglia di cantare, si accorge di non avere canzoni.
Era ferma all'anteguerra, con le marce militari, perché c'era stato qualche tentativo o importazione di cose sudamericane, ma negli anni Cinquanta non è che avessimo questo florilegio di canzoni che ci facevano cantare. Per cui, anche ingenuamente, tra fiori e colombe, mamme e scarponi, in qualche anno ci si allineò decentemente con la nostra cultura musicale. A proposito di Leonardo, lui diceva che per fare un buon affresco ci vuole un buon intonaco, cosa che spesso lui dimenticava per la verità. Diciamo che il primo decennio di Sanremo è stato l'intonaco per l'affresco musicale degli anni successivi.
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Sanremo ha avuto i suoi alti e bassi. Dopo decenni complessi, negli ultimi anni è successo qualcosa. Molti fanno risalire questa rinascita al triennio Conti, lei cosa ne pensa?
affari tuoi – stefano de martino
Nel suo triennio Conti ha fatto benissimo il suo lavoro, anche se io assocerei questa rinascita a Baglioni. Il germe credo sia il suo, quando lo chiamano può permettersi di investire sui giovani perché è Baglioni e ha carta bianca. Poi è chiaro che ha molto baglionizzato il festival. È stato l'ultimo che ha preferito esibirsi molto col suo repertorio, sostituendo anche ospiti stranieri improbabili. Penso che siano stati suoi i festival che hanno gettato il seme del cambiamento poi colto a pieno da Amadeus.
Come vede l'edizione 2025?
Chiaro che Conti è la persona perfetta perché venire dopo 5 anni di Amadeus non era facile. È stata una progressione di ascolti, gradimento, buone proposte. È come andare in borsa e pretendere di comprare un'azione quando è ai massimi, non è mai un investimento facile. Conti invece ha preso questa azione alle sua massime quotazioni ed è la persona giusta per tenere la quota di volo. Lo farà con la sua fantasia, le sue spalle larghe, la capacità di reggere la tensione e anche, devo dire, continuando il lavoro di Amadeus, perché anche Conti ha investito molto suoi giovani.
Lo aiuteranno anche molto le polemiche che stanno precedendo l'inizio di questa edizione, da Fedez ad Achille Lauro, passando per Emis Killa.
È nel capitolato di Sanremo, però posso assicurare che è difficile ognuno di noi non si riconoscerà in una serie di canzoni di questa edizione. Trenta canzoni non sono poche, ma a differenza di tanti che in passato hanno annunciato di mettere al centro la musica a Sanremo senza farlo, Conti lo ha fatto e come.
Il suo sembra un ruolo da traghettatore in questo biennio.
Beh intanto farà questi due anni e si vedrà. Anche Amadeus doveva essere un traghettatore, ma poi ha fatto la traversata dell'oceano.
STEFANO DE MARTINO BALLA CON DUE VENDITORI AMBULANTI DI CALZINI
Si parla di De Martino alla successione.
Non so chi succederà a Conti, ma quando ho sentito fare certi nomi di qualcuno che evidentemente non conosce le pressioni del Festival, mi sono chiesto perché mandare al massacro persone che devono ancora maturare. Conti ha le spalle larghe per poter reggere tutto questo, perché non è una barzelletta.
Tra l'altro pare essersi radicata la tradizione di direzione artistica e conduzione che si allineano.
Assolutamente. Primo fu, subliminalmente ma anche ufficialmente, Pippo Baudo. Ha rivoluzionato il Festival e non per altro ne ha presentati tredici. Dopo si è ritenuto normale tenere insieme le due cose, a parte rare eccezioni.
MARINO BARTOLETTImaradona bartoletti
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