STORIA DI UNA DEPRESSIONE AI TEMPI DI TWITTER - "MI SIETE MANCATI", È IL LIBRO DI GUY BIRENBAUM, GIORNALISTA E TWEET-STAR FRANCESE CHE È USCITO DAL WEB-ABUSO GRAZIE AD "AMORE, AMICIZIA, PSICHIATRIA E FARMACI"

Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera

 

guy birenbaum twitter guy birenbaum twitter

Nel 2013 Guy Birenbaum lavora alla radio. Per produrre un minuto e 30 di trasmissione nel prime time della mattina Guy sta al computer fino a mezzanotte e si sveglia prima delle cinque; per tutta la giornata twitta, instagramma, naviga. Quando accompagna le figlie a scuola, «non so dire come scendo le scale a chiocciola di casa, né chi porto davvero a scuola. All’orecchio sinistro passo tra Europe 1 e le altre radio, al destro mia moglie Géraldine cerca, forse, di parlarmi. O magari è una delle mie figlie. Grugnisco qualcosa. 8h30. Non ho visto né ricordo quasi niente di quel che ho fatto in quei dieci minuti di pilota automatico». La sera, Guy dà un bacio della buonanotte alle bambine e Géraldine racconta loro una storia. Lui mangia da solo, davanti al pc.

 

guy birenbaum  guy birenbaum

Guy Birenbaum, 53 anni, è uno degli opinionisti più seguiti dei media francesi, fa parte della nuova «editocrazia»: c’è stato un tempo non lontano in cui twittava decine di volte al giorno per i suoi follower (oggi 145 mila), scriveva una rubrica quotidiana «modestamente intitolata “le ore 13 di Guy Birenbaum”» e soprattutto controllava di continuo le notifiche sullo smartphone per verificare se c’erano novità da commentare. Quel Guy Birenbaum, un giorno, non è riuscito ad alzarsi da letto. È crollato.

 

« Vous m’avez manqué — Histoire d’une dépression française » (Arènes) è il libro appena uscito nel quale Birenbaum racconta la sua ri-connessione alla vita, al prezzo di una depressione dalla quale è uscito grazie a «amore, amicizia, psichiatria e farmaci».

Non è affatto un libro del genere catastrofico-luddista anti-Internet, e questo lo rende più interessante.

guy birenbaum mi siete mancatiguy birenbaum mi siete mancati

 

«La mia iper-connessione è stata un sintomo della malattia, non la causa: la sofferenza esisteva già. Il web e le sue applicazioni non hanno fatto altro che moltiplicare il malessere, ma sarebbe stupido dare la colpa allo strumento. Il problema era come io lo usavo, e cioè in modo ossessivo. E poi picchiavo duro nei miei pezzi di opinione, ero dominato dalla collera. Grazie alla depressione, e allo psichiatra, sono arrivato a capire che la rabbia dipendeva dal mio passato, dalla mia storia famigliare mai digerita davvero». Ovvero l’essere figlio di ebrei perseguitati, resistenti e scampati per miracolo all’Olocausto.

 

Per anni Birenbaum ha avuto un’opinione su tutto, ed era ossessionato dalle reazioni: di recente ha scoperto che molti trovavano facile litigare con lui su Twitter dandogli dello «sporco ebreo», o assicurandogli un posto sui futuri treni verso i campi di sterminio.

Come gli interventi radiofonici e gli articoli, il suo libro è adesso al centro dell’attenzione in Francia. Vous m’avez manqué , «Mi siete mancato», è la frase che Birenbaum rivolge allo psichiatra dopo le vacanze estive, ma sembra rivolta a tutte le persone care tenute a distanza dagli schermi luminosi.

 

guy birenbaum 5guy birenbaum 5

Histoire d’une dépression française indica che la sua depressione è legata al Paese: «Per due ragioni: perché la Francia è malata, e io mi sono ammalato come lei. L’ascesa del Front National non è che un sintomo. Nei commenti sul mio blog o su Twitter, sperimento il vomito degli insulti, qualche volta razzisti e antisemiti. Questa violenza ha finito per schiantarmi».

 

guy birenbaumguy birenbaum

La seconda ragione è «che la storia della mia famiglia è molto francese, con la collaborazione e la resistenza». Dopo anni di latenza, il crollo definitivo di Guy avviene quando cerca di leggere Proust. «Prendere in mano Alla ricerca del tempo perduto quando si è perduto tanto tempo su Internet è significativo».

 

Il fascino del libro di Guy Birenbaum sta nell’intrecciare la storia francese, quella irripetibile famigliare e personale, con un tema universale, l’abuso del web e dei social network e l’odio che possono diffondere. Descrive la dipendenza dalla connessione, e vengono in mente i racconti degli alcolisti o dei bulimici. Web, vino e cibo non sono mali in sé. «E il web è fantastico, mentre l’alcol in eccesso non lo è mai. Si possono prendere dosi eccessive di ottimo web, è straordinario, è la conoscenza».

 

guy birenbaum guy birenbaum

L’abuso è un rischio che riguarda tutti, dai giornalisti agli impiegati perseguitati dalle email dei superiori. «La risposta non è rinunciare al web ma provare a imporre i nostri ritmi, prendere un po’ di distanza. Non siamo fatti per il tempo reale». Guy Birenbaum oggi lavora ancora alla radio ed è tornato su Twitter, ma non è più un uomo in collera. Quando porta fuori il cane, lascia a casa gli occhiali «così non controllo lo smartphone». Nei giorni delle stragi di Parigi, l’opinionista che tutti aspettavano ha rinunciato a commentare in diretta. Forse è davvero guarito.

 

 

Ultimi Dagoreport

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...