A CHI LO "STREGA"? A NOI! - LA DESTRA ATTACCA IL PREMIO LETTERARIO PER IL ROMANZO DI VALENTINA MIRA SU ACCA LARENTIA – I MELONIANI MOLLICONE E FOTI ACCUSANO LA SCRITTRICE DI OFFENDERE LA MEMORIA DELLE VITTIME – RAMPELLI: “LA BANALIZZAZIONE DEL MALE CHE APPRODA AL PREMIO STREGA GRAZIE AI FAVORI DELL’AMICHETTISMO DI SINISTRA NON ERA MAI ARRIVATA A TANTA SPIETATEZZA” – MIRA REPLICA: “ACCA LARENTIA È UNICAMENTE RACCONTATA DAI FASCISTI. MI PIACEVA FAR SALTARE IL LORO IMPIANTO VITTIMISTICO"

Maria Corbi per www.lastampa.it - Estratti

 

ACCA LARENTIA

Per raccontare Acca Larentia, la morte di tre giovani missini, uccisi all’uscita della sezione del partito al quartiere Appio Latino, il settimanale l’Espresso, il 15 gennaio del 1978 titolò: “La guerra civile italiana”.

 

Era solo l’annuncio della ferocia di quell’anno tanto drammatico da non essere ancora oggi consegnato alla storia e nemmeno a una pietà condivisa. Così quando un romanzo, Dalla stessa parte mi troverai (edizioni Sem), ripercorre quei fatti e viene candidato al più importante premio letterario italiano, lo Strega, si rialzano le barricate e si scatena la polemica per «l’odio politico» che, come scrive Annalisa Terranova su Il Secolo d’Italia, «macchia lo Strega».

VALENTINA MIRA

 

A firmare il romanzo contestato una giovane scrittrice, Valentina Mira, che a quel tempo non era nata ma che ha deciso di raccontare la storia d’amore di Rossella Scarponi e Mario Scrocca, arrestato dieci anni dopo la strage, sospettato di essere uno degli esecutori, e che perse la vita in cella, al Regina Coeli, in circostanze poco chiare nonostante un’inchiesta frettolosa bollò quella morte come suicidio.

 

La quarta vittima di quel 7 gennaio 1978, anche perché gli altri ragazzi che vennero arrestati con lui, vennero prosciolti per insufficienza di prove. Ma ancora oggi mettere insieme le vittime di fronti opposti non sembra possibile. E quel tentativo di Walter Veltroni di fare incontrare gli sguardi (nel 2008 sul palco del Palalottomatica a Roma fece abbracciare la madre di Valerio Verbano, ucciso dai Nar, con Gianpaolo Mattei, fratello di Stefano e Virgilio uccisi nel rogo di Primavalle rivendicato da Potere Operaio) è rimasto tale.

 

il video di casapound su acca larentia 6

«Spiace vedere un’ombra inquietante allungarsi anche sul Premio Strega: la solita ombra che tende a offuscare la strage di Acca Larentia e vilipendere quei ragazzi innocenti uccisi negli anni più bui della Repubblica, solo perché militanti del Movimento Sociale Italiano», si legge in una nota, diramata ieri, del capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti.

 

 

Mira proprio all’inizio del libro fa la cronaca di quel che accadde a Acca Larentia con una distanza che non è solo temporale: «Mentre escono dalla sezione, due di loro vengono ammazzati. Gli sparano. Sono anni in cui succede. Sono anni in cui loro sono i primi ad ammazzare. Carnefici; qualche volta, come ora, anche vittime. Del resto, lo sai, se frequenti certi ambienti, che puoi morire. Che sei Romolo oppure Remo».

il video di casapound su acca larentia 3

 

Non dice niente di falso, perché in quegli anni si spara, si uccide, ci si vendica. Ma derubricarlo a “normalità” a “te la sei cercata” riporta al clima di anni feroci, come se niente fosse cambiato e niente debba cambiare.

 

E quel titolo de l’Espresso, “La guerra civile” viaggia nel tempo, fino a noi, all’oggi anche se, bisogna ricordare come il libro della Mira non è un saggio, ma un romanzo dove le emozioni possono rimanere ferme al loro tempo, senza per questo diventare un manifesto.

 

(...)

 

il video di casapound su acca larentia 4

Per Fabio Rampelli, FdI, vicepresidente della Camera, «quello che si prova di fronte a certe affermazioni è di profonda afflizione. La banalizzazione del male che approda al Premio Strega grazie ai favori dell’amichettismo di sinistra non era mai arrivata a tanta spietatezza». E ancora: «Da queste parti abbiamo sempre parlato con rispetto di tutte le vittime della violenza politica, anche di quelle che non appartenevano al nostro schieramento. Altrettanto rispetto abbiamo avuto da parte di molti esponenti del Pd che, a Roma, hanno dedicato piazze e vie ai caduti di quel periodo».

 

VALENTINA MIRA COVER

Certo, Mirri è troppo giovane per avere letto le parole di Pietro Ingrao nei giorni successivi ad Acca Larentia: «Guai se qualcuno scrollasse il capo solo perché quei giovani sono di estrema destra o cercasse una giustificazione citando la lunga lista di giovani di sinistra aggrediti da squadre fasciste. Sarebbero ragionamenti aberranti».

 

“Noi” e” loro”, pronomi usati per sottolineare un confine invalicabile segnato anche dalle reazioni della destra che vede nella candidatura del romanzo allo Strega un modo per attaccare il governo e il presidente del Consiglio, come spiega il presidente della Commissione cultura della Camera e Responsabile Nazionale cultura di FdI Federico Mollicone facendosi anche critico letterario: «Il libro, che abbiamo letto per intero, oltre ad una forma sciatta e affatto indimenticabile, non è certo all’altezza di un premio così prestigioso».

 

Peccato che la stessa fermezza di giudizio non sia stata usata, a destra, lo scorso 7 gennaio per la commemorazione di Acca Larentia con una folla di mani alzate nel saluto fascista. A quasi mezzo secolo di distanza gli “sguardi” non riescono ancora ad incrociarsi anche se tante storie al di qua e al di là della barricata si assomigliano. Viene in mente, leggendo la storia di Mario Scrocca, quella di Nanni De Angelis, (Terza posizione), morto suicida in carcere, dopo essere stato arrestato. Molti anni dopo suo fratello Marcello, anche lui nelle fila di Terza posizione (poi diventato senatore di An), disse «che tutti i morti devono avere giustizia prima di seppellire quegli anni».

mollicone

 

Mentre Mira ha spiegato quale è stata la spinta a scrivere questo libro: «Il senso di ingiustizia, per non far scomparire nell’oblio un fatto storico dell’Italia contemporanea. Nessuno racconta questa storia, nessuno la conosce. Acca Larentia è unicamente raccontata dai fascisti. Mi piaceva far saltare il loro impianto vittimistico». Sguardi che non si incrociano mai, se lo facessero si ritroverebbero almeno nel dolore e nella pietà.

 

FABIO RAMPELLI

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…