PROFESSIONE TORMENTONE – VIDEO: TAKAGI E KETRA E TOMMASO PARADISO: CI SONO LORO DIETRO AI MUST DELL'ESTATE – I PRODUCER DOMINANO CON “NON TI DICO NO” E “AMORE E CAPOEIRA”: “CON LA BERTÈ È STATA DURA, E' UNA GRANDE ROCKER. LE NOSTRE PRODUZIONI PUZZANO DI STRADA. E A CHI DICE CHE NON SIAMO STATI NELLE FAVELAS...” – IL PIACIONE TOMMY, DA PRATI AI PALAZZETTI, NON SBAGLIA UN COLPO E FA INDIGNARE I CRITICI "INDIE”: VANZINA O IL PEGGIO DEGLI ’80? È IL POP, SIGNORI
1 – I RE MIDA DELL' ESTATE "LA NOSTRA È MUSICA CHE VIENE DALLA STRADA"
Estratto dell’articolo di Luigi Bolognini per “la Repubblica”
Fare le canzoni più famose degli ultimi due anni in Italia, eppure essere pressoché sconosciuti.
Perché dire Takagi e Ketra significava finora ricevere in risposta un «chiiiiii?». Solo l' ultima delle loro canzoni, Amore e capoeira, li vede ufficialmente tra gli interpreti assieme a Giusy Ferreri e Sean Kingston.
Anche se non sono cantanti: Takagi (Alessandro Merli, 45enne, ex dei Gemelli DiVersi) e Ketra (Fabio Clemente dei Boomdabash) sono quel che una volta si diceva, senza offesa, arrangiatori, e che adesso si dice producer.
takagi e ketra con giusy ferreri
Altro sinonimo possibile, Re Mida: ogni canzone che toccano (…) diventa roba da centinaia di migliaia di visualizzazioni su Internet, intasa Spotify, la radio e soprattutto le orecchie, da dove non esce più, una volta entrata.
Tormentoni, nel senso letterale. (…)
Piccolo elenco degli ultimi due anni: Vorrei ma non posto (Fedez e J- Ax), Roma- Bangkok (Giusy Ferreri e Baby K), L' esercito del selfie (Lorenzo Fragola e Arisa), Oroscopo (Calcutta), Da sola / In the night (Elisa e Tommaso Paradiso), Non ti dico no (Boomdabash e Loredana Bertè) e ora appunto Amore e capoeira.
Cominciamo da questa e dalle polemiche che ha suscitato. (…) il video è pieno di donne discinte che ballano nei luoghi più inflazionati del Brasile (…). E il verso "Soltanto per stasera amore e capoeira, cachaça e luna piena, con me in una favela". Ma ci siete mai stati in una favela, vi chiedono i polemis ti di Internet.
T: «Certo che ci siamo stati: lì abbiamo trovato il sound del brano.
Abbiamo visto le condizioni di vita, la povertà, la violenza, certo, ma noi italiani siamo bravi a immaginarci di essere meglio di altre parti del mondo. Pensate che Scampia, San Donato Milanese e Palermo siano meglio? Solo che nelle favelas ci sono anche gente viva, amore, e molta più pulizia che a Cologno Monzese, la mia città».
Ketra: «Le feste più ganze di Rio sono proprio nelle favelas. Stare lì e immaginare quella canzone è stato tutt' uno».
Un po' vi piace scandalizzare, ammettetelo. Lei, Takagi, di recente ha detto: "Noi veniamo dal popolo: la borghesia della musica ha fatto il suo tempo". La gente qualsiasi che va al potere, quasi come il governo attuale.
T: «Non la butterei in politica. Il senso di quella frase è che facciamo musica in maniera onesta, senza averla mai studiata, siamo autodidatti, ignoranti. (…) Le nostre produzioni puzzano un po' di strada, sono grezze, è il gusto delle nuove generazioni».
(…)
La vostra canzone preferita?
T: «Non si chiede a un gentiluomo con quale conquista ha goduto di più».
K. «Io sono felice di Non ti dico no.
Salentino e inglese non sono garanzia di hit. E scrivere per Loredana non è stato facile, è una grande rocker».
(…)
2 – UN' ESTATE DA PARADISO. IL TALENTO DI TOMMASO CHE DOMINA LA CLASSIFICA E SCRIVE POP PER TUTTI
Paolo Giordano per "il Giornale"
Comunque vada, lui c' è. Da tre anni Tommaso Paradiso è l' uomo partita del tormentone pop, quello che non sbaglia un colpo e quindi, com' è prevedibile, ora si ritrova sotto i colpi degli integralisti. Tommaso Paradiso è nato nel quartiere Prati di Roma («il più bello d' Europa», ipse dixit) più o meno quando i Righeira pubblicavano il re di tutti i tormentoni recenti, ossia Vamos a la playa.
Estate 1983. Forse per questo, il richiamo estivo e la vocazione al ritornello «catchy», ossia accattivante, sono diventati la ragione sociale sua e della band che lo accompagna, i Thegiornalisti scritto tutto attaccato.
Per capirci, tre musicisti nati «indie» con crescente soddisfazione della critica più intransigente ma ora in grado di fare (quasi) il tutto esaurito nei due più grandi palazzetti italiani, il PalaLottomatica di Roma e il Forum di Milano con clamorosa soddisfazione del pubblico.
Dopotutto, dopo il quarto disco Completamente sold out del 2016 (titolo preveggente), Tommaso Paradiso ha inanellato il più roboante filotto di brani di successo degli ultimi anni, da L' esercito del selfie (scritto con Takagi & Ketra e cantato da Lorenzo Fragola e Arisa) passando per Mi hai fatto fare tardi (Nina Zilli), Partiti adesso (Giusy Ferreri), Autunno (Noemi), il riuscitissimo Pamplona di Fabri Fibra, lo straniante (e molto anni '80) Da sola/In the night con Elisa e Una vita che ti sogno di Gianni Morandi. In sostanza mezza playlist radiofonica italiana.
Per non farsi mancare nulla, da quattro mesi i Thegiornalisti (tutto attaccato) sono in classifica senza soluzione di continuità, prima con il più prevedibile Questa nostra stupida canzone d' amore e ora con la nuova Felicità puttana che si gioca il titolo di tormentone 2018 in una gara che stavolta vede quasi esclusivamente brani italiani.
Però, come sempre accade, popstar che nasce, critiche che arrivano. Un rituale praticamente immutato da trent' anni.
Fino al 2014 Tommaso Paradiso e i Thegiornalisti non avevano successo popolare e quindi erano perfetti per il paradigma «indie» di gruppo di talento e quindi colpevolmente sottovalutato dal pubblico cieco e passivo. Adesso sono la «new big thing», il nuovo fenomeno pop e quindi qualcuno li ha retrocessi al ruolo di traditori non si sa di cosa.
In realtà Tommaso Paradiso ha una scrittura che per sua stessa natura è popolare. Discende dalla lezione di Venditti, dei Pooh, di un certo Lucio Dalla, di Luca Carboni e, anche se dice di essere stato folgorato sulla via della musica da Definitely maybe degli Oasis nel 1994, riesce a focalizzare nei suoi versi il nostro tempo passeggero. Il pop è questo, in fondo.
E se questa sarà l' estate del verso «Ti mando un vocale/ di dieci minuti/ soltanto per dirti/ quanto sono felice» (da Felicità puttana), molto dipende dal talento di questo romano piacione e talentuoso che è riuscito a mettersi in sintonia con il nostro tempo.
Tra l' altro, per evitare anche il più spicciolo complottismo d' antan, i Thegiornalisti non sono nella scuderia di qualche super multinazionale con (per i soliti luoghi comuni) budget illimitato e strapotere nel businnes.
Sono invece della Carosello Records, piccola etichetta storica che sta lavorando benissimo alla ricerca di talenti che sappiano fare pop d' autore. Insomma, Tommaso Paradiso (che abbia solo i baffi, o una bella barba o sia completamente rasato) è lo scrittore popular di questi anni.
Per qualcuno (Camillo Langone sul Foglio) è un erede di Carlo Vanzina. Per qualcun altro è un simbolo del «peggio degli anni '80 che avanza». In realtà è un autore di canzoni pop che raccoglie un enorme successo perché parla come chi lo ascolta e riesce a diventare la polaroid del nostro tempo. Ce ne fossero.
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