TROPPI GHALI NEL POLLAIO - A "TALE E QUALE" IL CANTANTE VIENE IMITATO DA SERGIO MUNIZ CON LA CARNAGIONE SCURA E LUI SI INCAZZA: “NON C'È BISOGNO DI FARE IL BLACKFACE PER IMITARE ME O ALTRI ARTISTI. POTRETE DIRE CHE ESAGERO, CHE MI DEVO FARE UNA RISATA O CHE NON SI VUOLE OFFENDERE NESSUNO, LO CAPISCO. MA PER OFFENDERE QUALCUNO BASTA SEMPLICEMENTE ESSERE IGNORANTI, NON BISOGNA PER FORZA ESSERE CATTIVI” - ALCUNI FOLLOWER NON CI STANNO: “E ALLORA SE IMITANO PAVAROTTI E LO FANNO MAGRO PERCHÉ C’È IL BODYSHAMING?”
Alessandra Menzani per “Libero quotidiano”
SERGIO MUNIZ IMITA GHALI A TALE E QUALE SHOW
L'assillo del politicamente corretto ormai cerca di vedere il marcio ovunque, anche quando non c' è. L' ennesima polemica si consuma in televisione e riguarda il colore della pelle.
Succede due sere fa. Il cantante Ghali, rapper italiano di orgini tunisine, venerdì sera guarda in tv Tale e quale show di Carlo Conti e si arrabbia. Il programma è basato sulle imitazioni fisiche e canore e un concorrente, Sergio Muniz, ha trucco e parrucco a immagine e somiglianza di Ghali: con treccine e la pelle leggermente più scura.
Eh no, non si fa. Senza mai nominare la parola "razzismo", il rapper prende il cellulare e scrive su Instagram: «Non c' è bisogno di fare il blackface per imitare me o altri artisti. Potrete dire che esagero, che mi devo fare una risata o che non si vuole offendere nessuno, lo capisco. Ma per offendere qualcuno basta semplicemente essere ignoranti, non bisogna per forza essere cattivi o guidati dall' odio. Si può anche essere belle brave persone e non sapere che la storia del blackface va ben oltre un semplice make up, trucco o travestimento».
GHALI E L IMITAZIONE DI SERGIO MUNIZ A TALE E QUALE SHOW
A Ghali, 27 anni, che musicalmente dice di ispirarsi a Stromae e Michael Jackson, non va giù il cosiddetto blackface, ossia la trasformazione che consente a una persona caucasica di assumere i connotati riconducibili a uomini e donne di pelle nera. Per lui è una offesa, nonostante nei decenni siamo stati spettatori di metamorfosi illustri, vedi Michael Jackson, Stevie Wonder, Withney Houston. Imitazioni con intenti celebrativi, ovviamente, non denigratori.
È chiaro, i tempi cambiano, quello che veniva avvertito come normale 30 anni fa magari oggi è giudicato diversamente. Ma la domanda è: per entrare nei panni di un personaggio con la pelle scura e i capelli intrecciati, cosa si deve fare se non riprodurre queste caratteristiche? Non ci vengono in mente soluzioni alternative, se non quella di abolire tourt court le imitazioni.
GHALI E L IMITAZIONE DI SERGIO MUNIZ A TALE E QUALE SHOW
La questione infiamma i social. «A Drupi han fatto la pancia, come la mettiamo con gli obesi? Capisco la sensibilità di Ghali, non capisco il citare cose non appartenenti alla nostra cultura e del secolo scorso...», commenta un telespettatore. «Imbarazzante... Allora mo imitano Pavarotti e lo fanno magro perché c’è il bodyshaming», scrive un altro. C' è anche chi concorda con la protesta del rapper: «Tale e quale show si farà prima o poi qualche domanda su cosa sia questo blackface che continua a ignorare da anni?».
SERGIO MUNIZ IMITA GHALI A TALE E QUALE SHOW
Nello sfogo su Instagram il cantante ricorda quando nel 2018 Vladimir Luxuria lo aveva imitato sempre nella stessa trasmissione. «È la seconda volta che mi emulate in questo modo, dipingendo la faccia oltre a far commenti usando luoghi comuni e paragoni suo aspetto fisico e bellezza. Non mi sono offeso, davvero. Ma nemmeno ho riso. Bastava l' auto-tune ed un bel look». L' artista italo-tunisino se la prende anche con Loretta Goggi, giudice della trasmissione di Raiuno, per aver detto che Muniz era simile a Ghali nelle movenze e vocalmente, ma lui era più carino. «Ma senti questa!», ha commentato.