foglio terroni somari

AHO, CON LE 'CICCIOTTELLE' HA FUNZIONATO, HAI VISTO MAI... - IL (SICILIANO) CERASA PROVA A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ, O ALMENO A SOLLEVARE UNA POLEMICUCCIA FERRAGOSTANA, SPARANDO ''TERRONI SOMARI'' IN PRIMA PAGINA SUL 'FOGLIO' - L'ARTICOLO IN REALTÀ È UNA PRECISA RACCOLTA DI NOTIZIE SULLA SCUOLA. MA QUEL TITOLO, ALMENO SU TWITTER, UN PO' DI CASINO LO CREA...

A cura di Luca D'Ammando per ''Il Foglio del Lunedì''

 

 

Un diplomato con lode su cinque in Italia vive in Puglia [1].

 

All’ultimo esame di maturità è stato ammesso il 96% degli studenti, di questi è stato promosso il 99,5% [2].

claudio cerasaclaudio cerasa

 

La scorsa settimana il ministero dell’Istruzione ha reso noti i dati della maturità 2016. Sono aumentati quelli che hanno conseguito il diploma con una votazione superiore all’80 su 100, in calo i 60, cioè il minimo. Ma soprattutto sono cresciute in modo vertiginoso le lodi: 5.133 conquistate in tutte le scuole italiane, 1.237 in più rispetto al 2015 (l’1,1% contro lo 0,9 dello scorso anno). Un record detenuto dagli studenti del Sud: solo in Puglia e Campania sono 1.647, un numero che non si raggiunge nemmeno mettendo insieme le lodi ottenute dai diplomati di Lombardia, Veneto e Piemonte [3].

 

Guardando alle singole regioni, la Puglia è da primato, con 934 lodi (2,6%), in aumento del 2,3% rispetto al 2015. Seguono Campania, con 713 cento e lode e la Sicilia con 500. L’Emilia Romagna si ferma a 328, la Toscana a 222 [1].

 

Si è riaperta subito la polemica sul divario tra Nord e Sud nelle votazioni e sul valore legale del titolo di studi. Ilaria Venturi:  «In Calabria, ad esempio, più dell’8% dei maturandi ha preso 100 e addirittura il 2% la lode. Più del doppio di Lombardia e Veneto, quasi il doppio del Lazio. Performance non confermate dai test Invalsi e dalle rilevazioni internazionali, come Ocse-Pisa, che invece descrivono un quadro della qualità degli apprendimenti di segno diverso, con quasi tutte le regioni del Sud molto al di sotto della media europea, compresa quella italiana» [3].

SMARTPHONE A SCUOLA 2SMARTPHONE A SCUOLA 2

 

Il test Invalsi è una prova scritta che ha lo scopo di verificare il livello di apprendimento degli studenti e la qualità generale del sistema istruzione. I test devono essere sostenuti dagli studenti delle seconde e quinte elementari, prime e terze medie e di tutte le seconde superiori. Due le materie: italiano e matematica [4].

 

Gian Antonio Stella: «Prendiamo la Sicilia, che oggi vanta proporzionalmente il doppio abbondante di 100 e lode della Lombardia. Dieci anni fa il Pisa (Programme for International Student Assessment) dell’Ocse diceva che nessuno arrancava quanto i quindicenni siciliani. La più sconfortante era la tabella sulle fasce di preparazione. Fatta una scala da sei (i più bravi) a uno (i più scarsi) i ragazzi isolani sul gradino più basso o addirittura sotto erano il doppio della media Ocse. Il quadruplo dei coetanei dell’Azerbaigian. Poteva essere lo sprone per una rimonta.

 

Non c’è stata. Lo certifica il rapporto Invalsi 2015: “Il quadro generale delineato dai risultati delle rilevazioni, che non è particolarmente preoccupante a livello di scuola primaria, cambia in III secondaria di primo grado, assumendo le caratteristiche ben note anche dalle indagini internazionali (...): il Nordovest e il Nordest conseguono risultati significativamente superiori alla media nazionale, il Centro risultati intorno alla media e il Sud e le Isole risultati al di sotto di essa”» [5].

 

FOTO SCUOLA PROFFOTO SCUOLA PROF

Il problema è che il punteggio della maturità condiziona l’accesso all’università, la graduatoria dei concorsi pubblici e le borse di studio. E in Veneto la questione è stata bollata come «un’emergenza», con la regione guidata dal leghista Luca Zaia che parla di giovani del Nord-Est ingiustamente penalizzati. E che lancia un appello al ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini: si invocano controlli a campione sugli alunni, ispezioni a sorpresa negli istituti di tutta Italia, commissioni ministeriali formate da esperti che possano in qualche modo garantire uniformità, quando vengono assegnati i voti in classe [6].

 

La questione non è solo politica, ma anche economica. Dieci anni fa fu introdotto un premio in denaro per i maturati con lode: un assegno ministeriale di mille euro, tagliato poi a circa 600 [1].

 

Ma i prof del Sud sono stati troppo generosi con le lodi rispetto ai colleghi del Nord? A domanda di Valentina Santarpia, il ministro Stefania Giannini ha risposto: «È sicuramente una questione che dobbiamo accertare, e lo faremo attraverso la valutazione dei professori. Finalmente stiamo cominciando a farla, pur tra tanta reticenza» [7].

 

SCUOLA PROFESSORE FILOSOFIA 1SCUOLA PROFESSORE FILOSOFIA 1

Giacomo Pignataro, rettore dell’Università di Catania, ha spiegato a Corrado Zunino: «Nelle scuole del Sud si tiene conto del contesto. Spesso, per evitare una dispersione scolastica ancora più massiccia, nelle aule si abbassano gli standard di valutazione e, a ricasco, chi va semplicemente bene ottiene valutazioni superlative. I problemi, tra l’altro, si ripercuotono sulle nostre università: le matricole che arrivano da noi sono spesso impreparate. Hanno deficit seri, soprattutto in italiano e in matematica» [8].

 

Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, non ha dubbi rispetto alla «poca affidabilità» dell’esame di maturità che non consente la confrontabilità degli esiti a livello nazionale: «Alle commissioni è lasciata eccessiva discrezionalità nella valutazione. Infatti, le università si fidano poco di questi giudizi e gli stessi datori di lavoro non danno più peso al voto di maturità. Così l’esame serve a poco, in primo luogo agli studenti. L’unica strada per riformarlo è fare come in altri paesi europei, dove esistono prove standardizzate e criteri di correzione e valutazione comuni a livello nazionale» [3].

 

Per Anna Maria Ajello, presidentessa dell’istituto Invalsi, «il dislivello è sorprendente, anche se non nuovo. Ma la lettura degli insegnanti dalla manica larga al Sud è un modo banale di guardare al problema: occorre considerare il contesto, le relazioni, tenendo presente anche che sono i docenti del Sud a insegnare al Nord». Ajello caldeggia il decreto sulla valutazione che dovrebbe introdurre la prova Invalsi alla maturità: «Così faremmo piazza pulita di questo problema: una prova unica, da Nord a Sud, svolta e corretta a computer, che darà risultati certificati e uniformi, più obiettivi» [3].

 

insegnanti precariinsegnanti precari

A questo dibattito si aggiungono le proteste andate in scena nelle ultime settimane dei professori del Sud che si sono visti assegnare una cattedra al Nord. Sit in e cortei ci sono stati a Palermo, Napoli, Bari, Potenza ma anche tante cittadine minori.  Flavia Amabile: «Quanti siano esattamente coloro che dovranno fare le valigie nessuno lo sa con precisione. È appena terminata la presentazione dei curriculum per le scuole dell’infanzia e la primaria. Il 19 agosto scadranno i termini per la presentazione delle candidature nella secondaria. Per avere dati certi bisognerà aspettare settembre» [9].

 

Il ministro Giannini ha ammesso la possibilità che ci siano stati errori nell’assegnazione delle cattedre attraverso un algoritmo: «Certo, anche lì parliamo di grandi numeri. Ma l’algoritmo non è un’entità metafisica, è un modello matematico. Abbiamo visto solo i prof “deportati”, in piazza, come gli 800 siciliani della scuola primaria che dovranno partire. Ma ci sono anche i 1.400, tantissime donne, che da anni insegnavano al Nord e che con questo piano sono rientrati in Sicilia» [7].

 

Stella: «Certo, è possibile che il famigerato “algoritmo” che ha smistato maestri e professori abbia commesso errori. E vanno corretti. Ma i numeri sono implacabili: 8 insegnanti su 10 sono del Mezzogiorno però lì c’è solo un terzo delle cattedre disponibili. Non per un oscuro complotto anti meridionalista: perché gli alunni delle “primarie” e delle scuole di primo grado sono oggi mezzo milione in meno di vent’anni fa» [10].

 

insegnanti precariinsegnanti precari

Lo studio che spazza via certi slogan urlati in questi giorni è di Tuttoscuola. Che grazie a un monitoraggio capillare, regione per regione, dimostra: «Solo il 37% degli studenti italiani risiede al Sud, Isole incluse (18 anni fa era il 47%); mentre ben il 78% dei docenti coinvolti in questa tornata di trasferimenti è nato nel Meridione» [10].

 

Riassumendo: i docenti meridionali sono 30.692 ma i posti a disposizione al Sud sono solo 14.192. Maestri e professori in eccedenza nel Mezzogiorno sono complessivamente 16.500, quelli che mancano al Centro-Nord 17.628. Di qua quasi il 67% in meno, di là quasi il 54% di troppo. Con un picco del 64,3% di insegnanti in eccesso in Sicilia. [10].

 

Quindi «le urla contro “la deportazione coatta”, i lamenti per “una misura indecente e inaccettabile”, le denunce degli “esiti nefasti della mobilità nella scuola”, gli appelli contro “l’esodo biblico”, sono esasperazioni che si rifiutano di tener conto di un dato di fatto: non potendo spostare scuole e studenti, devono spostarsi i docenti» (Gian Antonio Stella) [10].

 

Note: [1] Valentina Santarpia, Corriere della Sera 11/8; [2] Lorena Loiacono, Il Messaggero 11/8; [3] Ilaria Venturi, la Repubblica 11/8; [4] Corriere della Sera 12/8; [5] Gian Antonio Stella, Corriere della Sera 12/8; [6] Tiziana De Giorgio, la Repubblica 13/8; [7] Valentina Santarpia, Corriere della Sera 13/8; [8] Corrado Zunino, la Repubblica 12/8; [9] Flavia Amabile, La Stampa 9/8; [10] Gian Antonio Stella, Corriere della Sera 10/8.

 

 

insegnanti precariinsegnanti precari

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…