LA TERZA VIA DI RAI WAY - EI TOWERS CAMBIA L'OFFERTA: "CI ACCONTENTIAMO DEL 40% DELLE ANTENNE RAI. ALLO STESSO PREZZO" - SE L'OPERAZIONE VA IN PORTO, DOPO NEANCHE SEI MESI DAL DEBUTTO, LA SOCIETÀ LASCERÀ LA BORSA
Vittoria Puledda per "la Repubblica"
Ei Towers lancia opa su Raiway
Ei Towers ci riprova e accetta di andare in minoranza. Dopo l’altolà della Consob, della settimana scorsa, il consiglio di amministrazione della società ha approvato una nuova proposta di Opas su Rai Way, rinunciando all’improbabile quota del 66,7% indicata in precedenza e fissando la soglia minima al 40%. Dunque, considerando che sul mercato c’è il 35%, in caso di adesione totale del retail, alla Rai basterebbe consegnare il 5% dei titoli, scendendo dal 65% al 60%. Sempre in questa ipotesi, Rai Way verrebbe delistata.
L’offerta, aggiunge Ei Towers, non ha natura ostile in quanto persegue un progetto industriale ritenuto dalla società che fa capo a Mediaset «di interesse di entrambi gli operatori. Questo elemento essenziale - si legge in una nota della società - trova conferma nell’indicazione della soglia minima del 40%, che implica l’adesione anche parziale di Rai all’offerta».
Invariato, rispetto alla prima proposta, il prezzo offerto (3,13 euro cash e 0,03 azioni Ei Towers) dalla società delle torri controllata al 40% da Mediaset. Resta comunque, anche se residuale come ipotesi, la validità del progetto di arrivare al 66,7% della società, cioè l’impianto originale dell’offerta.
Premio Guido Carli Giuseppe Vegas
Il nuovo Prospetto torna dunque ora alla Consob, che dopo la sospensione dei termini - decisa in precedenza - ha a disposizione sei giorni lavorativi per dare l’eventuale disco verde all’offerta. La commissione aveva dato a Ei Towers 10 giorni per presentare un eventuale “Piano B”, che è arrivato con un giorno di anticipo rispetto al termine ultimo. La versione precedente dell’Opas era stata oggetto di un “preavviso di rigetto” da parte della Consob, un scelta arrivata dopo le risposte ritenute non sufficienti da parte di Ei Towers ma soprattutto dopo che il Mef aveva nuovamente confermato che il 51% di Rai Way deve restare in mano pubblica.
Rispondendo poi ad una serie di quesiti posti ieri dalla Consob, Ei Towers ha confermato che «non sono in corso né sono programmate trattative con la Rai o Rai Way, volte a negoziare o modificare i termini e le condizioni della stessa ». La società ha anche specificato che i benefici attesi dal raggiungimento della quota di controllo di Rai Way resta la strada maestra per la creazione di un “operatore unico” ma aggiunge che anche una quota di minoranza «costituisce un investimento di natura industriale di lungo periodo».
FEDELE CONFALONIERI E ANNA MARIA TARANTOLA
Non è messo come condizione ma Ei Towers si aspetta benefici in termini di «razionalizzazione della componente periferica dell’infrastruttura e gestione integrata dei servizi, qualora Rai Way condivida l’obiettivo di efficientamento delle rispettive reti».
In Borsa i due titoli coinvolti hanno corso molto: Ei Towers è salita del 7% in quattro sedute e di oltre il 30% da gennaio; la stessa percentuale di incremento segnata da Rai Way. Il mercato, insomma, sembra credere nel progetto.
Ieri intanto la società ha consegnato all’Antitrust un corposo dossier, in cui ribadisce la valenza industriale del progetto di integrazione - che tuttavia viene meno in questa configurazione di un’ipotesi della quota di minoranza mentre il 14 ci sarà l’audizione conclusiva. Anche l’Antitrust aveva alzato molte perplessità all’ipotesi della concentrazione.