la mummia mummy tom cruise

AEREI A PICCO, AUTO CHE SBANDANO E UNA SCENA GIRATA SENZA GRAVITA’: E’ TORNATO IL SOLITO TOM CRUISE NEL KOLOSSAL “LA MUMMIA” (CHE NON CONVINCE LA CRITICA) - IL DIVO AMERICANO SI RACCONTA TRA PAURE, L’EX MOGLIE NICOLE E IL RAPPORTO CON KUBRICK IN ATTESA DI TOP GUN 2

 

Arianna Finos per La Repubblica

 

LA MUMMIA TOM CRUISELA MUMMIA TOM CRUISE

Neanche “La Mummia” riuscirà a seppellire Tom Cruise. A 54 anni il divo è al centro del kolossal fracassone e divertente, da ieri in sala, zeppo di missioni impossibili su aerei a picco, palazzi in crollo, bus allo sbando.

 

Destinato nelle intenzioni a resuscitare il monster movie, il film non ha convinto la critica. «Penso e faccio film per il pubblico», dice l' icona del cinema anni Novanta, una carriera spesa nel desiderio di essere amato, centinaia di ore di autografi e uno sprezzo del pericolo al limite del sacrificio pur di regalare brividi ai fan.

 

Nel salotto dell' Hotel Corinthia in cui ci rilascia una delle sue rare interviste - parla di carriera e di vita, di Kubrick e di Nicole Kidman, che nomina per la prima volta dal burrascoso divorzio - continua a chiedere premuroso «Come sta?».

 

L' incontro ravvicinato conferma che l' aspetto da Dorian Gray sfoggiato nel film non è frutto di effetti speciali.

tom cruise 9tom cruise 9

 

Cruise, è vero che a sei anni s' innamorò della Mummia?

«Sì, del classico del '32. Volevo vederlo a ogni costo. Sapevo che i miei me lo avrebbero proibito, così una sera che erano a cena fuori convinsi le mie sorelle.

 

Naturalmente mi terrorizzò fino a farmi cadere dal letto, ma da allora nacque la passione per i film di mostri, la loro umanità, quel lato oscuro che ci appartiene tutti».

 

In questo film, come in quello con Boris Karloff, c' è un triangolo amoroso.

«Sì, perché in un film di mostri tu vuoi il melodramma. Il mio personaggio è ipnotizzato dalla mummia: Sofia Boutella è potente, piena di dignità, spaventosamente bella. Ma l' archeologa Annabelle Wallis sa tenerle testa.

 

Amo le figure femminili forti, sono stato cresciuto dalle donne, mia madre e le mie tre sorelle, questo si percepisce in tutti i miei film».

 

tom cruisetom cruise

Cosa la spaventava da bambino e cosa la spaventa oggi?

«Da piccolo mi arrampicavo su alberi altissimi. Ero consapevole del pericolo, ma quella tensione mi piaceva. Ricordo la prima volta che volai da solo su un aereo, vestito per bene.

 

Andavo dai miei nonni. Seduto vicino al finestrino pensavo "chissà come sarebbe stare appeso lì fuori". Anni dopo l' ho fatto davvero, in Mission Impossibile: Rogue Nation.

 

Ma quando mi sono ritrovato aggrappato al portello, l' aereo in decollo, l' aria calda e il carburante in faccia... non mi è sembrata più una buona idea. Mi spaventano anche le scene di corsa in moto senza casco, la macchina da presa a mezzo metro, è più pericoloso di quel che si vede nei film».

tom cruise e nicole kidmantom cruise e nicole kidman

 

Perché l' ossessione degli stunt senza controfigura?

«Da bambino facevo vedere a parenti e amici in tv le acrobazie di Keaton, Chaplin e Loyd: "Lo fanno davvero". Se sei tu a fare gli stunt il valore emotivo per il pubblico è diverso».

 

Com' è recitare nella macchina a zero gravità? La chiamano "Vomit comet" per gli effetti che provoca...

C 'è voluto molto per convincere lo studio, per costruire un set sicuro. Non puoi prepararti alla scena senza gravità. Sapevo solo di dover iniziare sul muso dell' aereo e poi spostarmi all' indietro velocemente. Mi sono lanciato, cercando di non farmi male e di aiutare Annabelle. Alla fine non ho avuto neanche il mal di stomaco».

 

Segue una dieta?

Kelly McGillis e Tom Cruise in Top Gun Kelly McGillis e Tom Cruise in Top Gun

«Sono una persona votata al risultato, fin da ragazzino. Ho sempre studiato e imparato qualcosa in ogni giorno della mia vita. Lezioni di danza e canto, studi di storia, architettura, design, fotografia. Devo essere fisicamente in forma e non solo per gli stunt: qualunque film è di per sé un' esperienza intensa. Lavoro sette giorni a settimana, giro un film e ne preparo un altro. Arrivo per primo sul set la mattina, sono l' ultimo che se ne va la sera».

 

Produttore, sceneggiatura, mai pensato alla regia?

«Me lo hanno proposto più volte. Ma a me piace fare l' attore, non sento l' urgenza bruciante di dirigere. Faccio il produttore, mi considero uno storico del cinema, un cinefilo».

 

Che ricorda di "Eyes wide shut" con Stanley Kubrick?

«Sono stato un giovane attore fortunato, ho lavorato con grandi artisti: Newman, Hoffman, Redford, Scorsese, Coppola. Ma nessuno è celebrato come Kubrick, c' è una mistica che lo riguarda.

TOM CRUISE E NICOLE KIDMAN TOM CRUISE E NICOLE KIDMAN

Da Stanley ho imparato molto: lo stile di composizione unico, la costante ricerca di semplicità del racconto: Eyes wide shut è un film sui sogni ma lui non ha bisogno di usare trucchi visivi per creare la sensazione ipnotica che cercava. Sul set andavamo all' alba per controllare tutto. È stato generoso con me».

 

Perché la scelse?

«L' ho incontrato grazie all' amico comune Sidney Pollack, che ho conosciuto diciottenne. Ricevetti la sceneggiatura e volai da Kubrick in Inghilterra. Passeggiammo nella sua villa, un pranzo informale e tante risate: aveva uno grande senso dell' umorismo. Odiava volare e odiava il fatto che volassi io: "Stanley, ma io sono un pilota sai?". A un certo punto gli dissi: "Dovresti vedere mia moglie", perché volevo davvero che Nic (Kidman, ndr) interpretasse quel ruolo, pensavo che sarebbe stata un' esperienza interessante per noi due e lei è un' attrice così grande E sì, fu un periodo speciale».

tom cruise scientology tom cruise scientology

 

Il primo set fu Franco Zeffirelli in "Amore senza fine".

«Fino ad allora quel che sapevo sul cinema l' avevo visto in sala o studiato. Da ragazzino consegnavo giornali, tagliavo l' erba per pagarmi il cinema. Imparavo tutti i nomi dei titoli di coda. Così sapevo tanto sapevo chi fosse Zeffirelli, avevo visto i suoi film.

 

Sul set con Franco ho scoperto che dovevi metterti sui punti segnati per terra e come dovevi guardare in camera».

 

Prepara "Top gun 2": "Maverick". Quanto il primo film deve allo scomparso Tony Scott?

«Giravo Legend con Ridley Scott, lo studio mi chiamò per Top Gun e da appassionato di aviazione mi fiondai. Ridley mi disse "devi incontrare mio fratello". Volai a Londra e conobbi Tony.

 

Era un genio visuale, nessun altro avrebbe potuto girare Top Gun e Giorni di tuono. Ha reinventato il modo di inquadrare gli aerei, di filmare le corse d' auto al cinema. Era un uomo pieno di spirito e sono felice di averlo conosciuto ».

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