daria bignardi matteo renzi

UNA BOCCATA DARIA - TRAVAGLIO: “LEOPOLDA BIGNARDI A DIRIGERE RAITRE? È UNA SFOLLAGENTE: DOVE PASSA LEI, NON CRESCE PIÙ LO SHARE. ATTILA, AL CONFRONTO, ERA UN DILETTANTE. LE SUE INTERVISTE-SCENDILETTO ALL'AMICO MATTEUCCIO SONO GIÀ LEGGENDA...”

Marco Travaglio per il “Fatto Quotidiano”

daria bignardi invasioni renzianedaria bignardi invasioni renziane

 

Ultime dal fronte dell' informazione all' italiana, casomai qualcuno ancora non capisse perché siamo sempre in fondo alle classifiche europee in materia, anche dopo la dipartita di B.

 

1) Il Pd di Renzi presenta la legge Cirinnà sulle unioni civili, contro cui manifestano al Family Day vari esponenti del Pd di Renzi, della maggioranza di Renzi e del governo Renzi.

 

matteo renzi daria bignardimatteo renzi daria bignardi

Da Lepri in giù, i "catto-dem" sono quasi tutti renziani della prima ora, che infatti nel 2007 marciavano all' altro Family Day a braccetto con Renzi, il quale ora ha cambiato idea mentre gli altri no. Però Renzi lascia al Pd libertà di coscienza sulla legge del Pd di Renzi. A quel punto la lasciano anche i 5Stelle: ma solo su una parte della legge Cirinnà (la stepchild adoption), e anche se, diversamente dal Pd di Renzi, sono quasi tutti favorevoli alla legge del Pd di Renzi (stepchild adoption compresa).

daria bignardi luca sofri matteo renzidaria bignardi luca sofri matteo renzi

 

Il Pd di Renzi e tutta la stampa strillano contro il presunto "voltafaccia" dei 5Stelle, che in realtà non hanno affatto cambiato idea e si dicono pronti a votare tutta la Cirinnà. Lo conferma quel che accade appena la legge arriva in aula: M5S compatto sul Sì e Pd spaccato con i catto-dem sul No, ben protetti da Mattarella sul Colle e da Napolitano nei paraggi.

 

Per occultare lo sfacelo Pd, che diverrebbe evidente votando gli emendamenti, il renziano Marcucci vuole incenerirli tutti con un supercanguro ultimo modello: un trucco antidemocratico, incostituzionale e vietato dai regolamenti parlamentari, che impedirebbe la discussione in aula.

daria bignardi grande fratellodaria bignardi grande fratello

 

I 5Stelle, come ogni opposizione che si rispetti, l'hanno combattuto quando fu usato contro di loro e contro la Costituzione per far passare l' Italicum e il nuovo Senato. Dunque restano fedeli a se stessi: annunciano il No al canguro e ribadiscono il Sì alla legge. Che va approvata rispettando le regole, esaminando e - si spera - bocciando gli emendamenti che la snaturano: ci vorrà una settimana in più, ma si arriverà in porto comunque. Già, ma così si spappolerebbe definitivamente il Pd.

 

DARIA BIGNARDIDARIA BIGNARDI

Che infatti s' inventa un inesistente No dei 5Stelle alla Cirinnà, conferma il canguro e rinvia il voto di una settimana anziché usarla per discutere gli emendamenti e approvare la legge. Se esistesse una stampa libera, smaschererebbe l'impostura. Ma siamo in Italia.

 

Corriere: "Unioni civili, stop dei 5Stelle". Repubblica: "Unioni, dietrofront di M5S ". Stampa: "Unioni civili, lo sgambetto di Grillo". Messaggero: "No M5S , unioni civili a rischio".

Nessuno, dicesi nessuno, racconta la verità: i No alle unioni civili sono nel Pd e nella maggioranza (sennò M5S sarebbe ininfluente), i soli compatti sul Sì sono Sel e 5Stelle.

DARIA BIGNARDI MATTEO RENZIDARIA BIGNARDI MATTEO RENZI

 

2) Arrivano le nomine alla Rai. Siccome Renzi aveva promesso di departitizzarla, il suo Dg personale Antonio Campo Dall' Orto, noto desertificatore di ascolti quando dirigeva La7, nomina a Rai3 Daria Bignardi.

 

"Nomine basate su competenza, esperienza, merito e autonomia dai partiti, nel segno della valorizzazione delle risorse interne", assicura. Come no: basta scorrere il curriculum della Bignardi. Quanto a "competenza, esperienza e merito", dopo il rutilante debutto come presentatrice del Grande Fratello su Canale5, la Daria divenne una sfollagente che manco Cdo. Dove passa lei, non cresce più lo share.

BIGNARDIBIGNARDI

 

Attila, al confronto, era un dilettante: da cui il titolo del suo programma su La7, Le invasioni barbariche, poi esportato a Rai2 identico in tutto, anche negli ascolti da prefisso telefonico, fuorché nel titolo (L'era glaciale), infine riesumato su La7 fino alla tragica chiusura per estinzione dei telespettatori. Il che fa ben sperare per la nuova Rai3. Anche perché l'arrivo della Daria a Rai3 chiude la lunga èra buia dei raccomandati, del familismo e delle lobby.

 

Leopolda Bignardi infatti è la nuora di Adriano Sofri, il che la rende invisa al giro di Lotta continua; ha lavorato per Mediaset, Rai e La7, quindi ha nemici dappertutto; pubblica romanzi per Mondadori, ma in odio a B.; è amica di famiglia di Renzi; e scalpita nella scuderia del bravo e potente Beppe Caschetto, quindi conta meno della piccola fiammiferaia. Ma soprattutto è "autonoma dai partiti".

 

RENZI BIGNARDIRENZI BIGNARDI

Infatti nel maggio 2009, quando B. era al governo, tagliò d' intesa col direttore leghista di Rai2 Antonio Marano un' intera intervista a Vauro e Beatrice Borromeo perché osavano criticare B., dunque violavano la par condicio. Invece nel gennaio 2014, quando era al governo Letta, domandò al pentastellato Di Battista che cosa si provasse ad avere un padre fascista: avrebbe potuto raccontarlo benissimo anche lei, visto che anche suo padre era fascista; e, quando i 5Stelle le chiesero che cosa provasse ad avere un assassino come suocero, fu difesa nientemeno che da Letta in trasferta a Doha.

luca sofri e daria bignardiluca sofri e daria bignardi

 

Mal ne incolse al povero Enricostaisereno (tweet lanciato da Renzi proprio alle Invasioni): la Daria era già passata armi e bagagli al renzismo. Le sue interviste-scendiletto, ma sempre molto barbariche, all' amico Matteuccio sono già leggenda: "Lei piace alle mamme delle fidanzate. Con le ragazze come andava?", "E se la chiamasse Belén Rodriguez?".

 

Al termine di una di queste il signor Bignardi, al secolo Luca Sofri, incontrò Renzi nel backstage e lo salutò virilmente: "Ciao, capo! Ottima, ottima!". Intanto la Daria dichiarava di averlo quasi inventato lei: "Mi sento un po' come Baudo. Si intuiva il desiderio di Renzi di cambiare le cose e ce l' ha fatta". Ora ce l' ha fatta anche lei, grazie a lui. Che ha mantenuto la promessa: "Fuori i partiti dalla Rai". Ora c' è solo lui. Ciao, capo.

daria bignardi con   il libro  l amore che ti meritidaria bignardi con il libro l amore che ti meriti

 

 

Ultimi Dagoreport

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME