traviata martone

"LA TRAVIATA" FORMULA COVID! SI GIRA AL COSTANZI (E A CARACALLA) IL FILM OPERA DI MARTONE E GATTI CHE ANDRÀ IN ONDA IL 9 APRILE IN PRIMA SERATA SU RAI3 - SONO INIZIATE IERI ALL'OPERA DI ROMA LE RIPRESE DEL NUOVO LAVORO DEL REGISTA NAPOLETANO: IL LAMPADARIO MONUMENTALE È SCESO IN PLATEA E UN LETTO ROSSO DOMINA IL PALCO PER L’ULTIMA SCENA DEL PRIMO ATTO DELLA TRAVIATA…

Simona Antonucci per “il Messaggero”

 

TRAVIATA MARTONE

Traviata è un letto. Un talamo nuziale e di morte che domina il palcoscenico.

Rosso di passione, ma circondato dal nulla, al centro di una scena deserta.

 

Pesano, sulle sete porpora, tre lampadari maestosi: fari sulla sua vita da cortigiana che la società non perdona.

 

E anche quando si abbandona sul broccato per cantare, Sarìa per me sventura un serio amore?, beandosi della Gioia di essere amata amando, la verità le ritorna addosso con violenza. Alfredo, da lontano, quasi la voce di un sogno, intona il sentimento che lo scuote Misterioso, altero, croce e delizia al cor!, mentre uomini in frac, tanti, le gettano sull' alcova i cappotti, ripetendo un gesto che torna dal passato, da intimità comprate.

TRAVIATA MARTONE

 

CARACALLA L' ultima scena del primo atto della Traviata che in questi giorni Mario Martone sta trasformando in un film del Teatro dell' Opera, coprodotto da Rai Cultura per Rai Tre, è di grande suggestione, il manifesto della lettura che il regista napoletano, insieme con il maestro Daniele Gatti, hanno studiato per l' opera di Verdi, che andrà in onda il 9 aprile in prima serata, ore 21,20, su un canale generalista.

 

Si gira al Costanzi, ma anche a Caracalla (arrivo in carrozza e poi duello nel tramonto), e in via Firenze (le sfrenatezze del carnevale del secolo scorso tra le auto del traffico cittadino), mentre le scene di campagna sono al chiuso, sul palco, utilizzando pannelli di precedenti allestimenti che si sgretolano, via via che la passione si trasforma in condanna: non è una storia d' amore, quella che vedremo in tv, tutta lacrime, sangue e merletti, ma la denuncia contro una società che giudica e condanna.

 

TRAVIATA MARTONE

Perdonando gli uomini che ostentano le mantenute come trofei, ma non le donne cui è negata la possibilità di redimersi.

 

In costumi d' epoca cantano (e recitano) il capolavoro di Verdi Lisette Oropesa che è Violetta Valéry; Saimir Pirgu, Alfredo Germont. Giorgio Germont è interpretato da Roberto Frontali, mentre Anastasia Boldyreva veste i panni di Flora e Roberto Accurso quelli del Barone Douphol.

 

Dopo il successo della produzione cinematografica del Barbiere di Siviglia che a dicembre ha inaugurato la stagione del teatro, la squadra si ricompone per il nuovo allestimento. Ma questa volta Mario Martone non riprende una sala vuota, ma trasforma in studios i diversi spazi del teatro.

 

Le truccatrici occupano il salone del bar, il foyer non accoglie ospiti (ieri unica eccezione per la sindaca Raggi che è arrivata per la scena del brindisi), ma impianti d' illuminazione e macchine per la registrazione. Sul tappeto rosso sfilano figuranti in abiti ottocenteschi (costumi d' archivio) e la maggior parte dei palchi è occupata da telecamere: ben nove.

TRAVIATA MARTONE

 

LA PLATEA Dopo un mese di prove, ieri il ciak inaugurale. Giù le mascherine, si gira il primo atto. La platea senza poltrone è un colpo d' occhio spettacolare. Il lampadario monumentale solitamente incastonato in alto nella cupola, è sceso giù al centro della sala, con le sue 270 lampadine e una pioggia di cristalli allineati su 560 strisce verticali.

 

Sul podio, il direttore musicale del teatro, Gatti, che continua, in questa quarta produzione Covid del Costanzi, a sperimentare i nuovi linguaggi del teatro musicale, e la ricerca sulla drammaturgia verdiana. Sfilano le scene del ballo e dei calici, attorno a un tavolo infinito e desolato cui Violetta affida la sua disperazione, adagiandosi malata. Un' eroina che nasce e muore tornando nella musica che le ha regalato la poesia negatale dalla vita.

mario martonecarlo fuortes foto di baccoil maestro daniele gattila traviata giuseppe verdiTRAVIATATRAVIATA MARTONE

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – CHE È SUCCESSO A GIORGETTI? È PASSATO DALLA GRISAGLIA AI GILET DA PESCATORE IN STILE SANPEI, TRASFORMANDOSI IN FIERO OPPOSITORE DEL RIARMO – IL CAMBIO DI ROTTA REPENTINO NON SI DEVE A UN RIAVVICINAMENTO IMPROVVISO AL TRAMPUTINIANO SALVINI, MA AL PERSONALE ORGOGLIO DI AVER MANTENUTO LA SPESA PUBBLICA SOTTO CONTROLLO – CON 3MILA MILIARDI DI DEBITO PUBBLICO, E LA FATICA FATTA PER FRENARE LE SPESE, FAR SALTARE I CONTI DELLO STATO È UN BOCCONE CHE IL BOCCONIANO GIORGETTI NON VUOLE INGOIARE…

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT – AIUTO! TRUMP CONTINUA A FREGARSENE DI INCONTRARE GIORGIA MELONI - ANCORA ROSICANTE PER LE VISITE DI MACRON E STARMER A WASHINGTON, LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SI ILLUDE, UNA VOLTA FACCIA A FACCIA, DI POTER CONDIZIONARE LE SCELTE DI TRUMP SUI DAZI ALL'EUROPA (CHE, SE APPLICATI, FAREBBERO SALTARE IN ARIA L'ECONOMIA ITALIANA E IL CONSENSO AL GOVERNO) - LA DUCETTA NON HA ANCORA CAPITO CHE IL TYCOON PARLA SOLO IL LINGUAGGIO DELLA FORZA: SE HAI CARTE DA GIOCARE, TI ASCOLTA, ALTRIMENTI SUBISCI E OBBEDISCI. QUINDI: ANCHE SE VOLASSE ALLA CASA BIANCA, RITORNEREBBE A CASA CON UN PUGNO DI MOSCHE...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...