TUTTE LE PISTE DI PISTORIUS - L’ATLETA È IN PRIGIONE, GUARDATO A VISTA PER EVITARE COMPIA GESTI ESTREMI (“SUICIDE WATCH”) - DOPO LE ACCUSE DI VIOLENZE NEL PASSATO, ORA SPUNTA IL RIVALE IN AMORE: IL BONAZZO MARIO OGLE, CANTANTE 24ENNE CON CUI REEVA DOVEVA PARTECIPARE A UN REALITY. “OSCAR ERA GELOSISSIMO DI LUI”, DICE L’AMICA - ANCORA MOLTI “BUCHI” NELLA RICOSTRUZIONE DEL DELITTO - VIDEO: PISTORIUS IN TRIBUNALE CON I FAMILIARI…

VIDEO: PISTORIUS IN TRIBUNALE

 

1- I MISTERI DEL CASO PISTORIUS
Michele Farina per Corriere.it

Una squadra della polizia scientifica ieri mattina ha ripassato al setaccio casa Pistorius. Gli investigatori non hanno rivelato le carte dell'accusa. La difesa non ha dato la propria versione dei fatti. È certo che la pistola che ha sparato appartiene all'atleta. Ma sulla dinamica e sull'eventuale movente ci sono molti punti interrogativi.

IL LUOGO DEL DELITTO
La tragedia si è consumata nel bagno o nel salone d'ingresso? Secondo fonti citate ieri dal quotidiano di Johannesburg The Star il corpo di Reeva è stato trovato all'entrata della villa del campione. La polizia chiamata dai vicini ha trovato sul posto del personale paramedico (chiamato da Oscar?).

Un agente della sicurezza privata ha detto al giornale Beeld che il cadavere della fotomodella era in un bagno al piano superiore, nella zona notte della casa. Nella ricostruzione del giornale la donna è stata uccisa da Pistorius che le ha sparato quattro colpi di pistola attraverso la porta del bagno. È ipotizzabile che durante il litigio Reeva si sia rifugiata là dentro e che Oscar l'abbia inseguita? Lui può sostenere di aver cercato di far saltare la porta con la pistola? Ha sparato per uccidere?

LA TESTIMONIANZA DEI VICINI
Quale sarà la linea adottata dagli avvocati del velocista? Il comunicato della famiglia dice espressamente che Oscar «contesta in maniera decisa» l'accusa di omicidio premeditato. Nessuna ammissione di colpevolezza in questo senso significa che la difesa si prepara a dare battaglia. Saranno fondamentali le testimonianze dei vicini, che secondo la polizia avrebbero sentito delle grida provenire da casa Pistorius già due ore prima dell'omicidio. Questo renderebbe difficile sostenere l'ipotesi dello scatto d'ira momentaneo come quella dell'incidente, la prima fatta circolare il mattino dopo l'omicidio: Oscar avrebbero sparato a Reeva scambiandola per un intruso.

LE DONNE E LE ARMI
Galante o violento? Sulla vita privata del campione ci sono testimonianze contrastanti. Samantha Taylor, la studentessa in Economia di Città del Capo che è stata al suo fianco per 18 mesi prima della Steenkamp, disse nel novembre scorso che il vero Oscar «non corrisponde all'immagine che la gente ha di lui». E che «Reeva non sarebbe stata la sola donna nelle sue braccia».

La madre della Taylor, Trish, ha scritto ieri su Facebook che in fatto di armi Pistorius era «pericoloso e irresponsabile»: «Sono felice che mia figlia non sia più nelle sue grinfie. Quando si frequentavano ci sono stati episodi in cui le cose potevano finir male». Un'altra ex, Jenna Edkins, lo ha difeso su Twitter: «Ho frequentato Oscar per 5 anni e mai ha alzato un dito contro di me».

L'attrice Vanessa Haywood ha detto di «non aver mai visto un lato violento» nel fidanzato dell'amica: «Tutti quelli che li frequentavano dicono la stessa cosa. Che Reeva era dolce e gentile, proprio come Oscar». Nel 2009 Pistorius passò 17 ore in cella per una denuncia di aggressione ai danni di una studentessa a cui tirò una porta in faccia durante una festa a casa sua. Oscar la accusò di falso. Caso chiuso. Pistorius ricevette le scuse della polizia.

IL FATTORE MACHO
Quando tornò dalle Olimpiadi di Londra Oscar ebbe un furioso alterco con il miliardario Quinton van der Burgh, proprietario di miniere e produttore tv. Lo affrontò in pubblico accusandolo di essere stato con la sua fidanzata (la Taylor?). I due arrivarono quasi alle mani, Pistorius minacciò di spaccargli le gambe. Ci fu una denuncia, ma il caso non ebbe seguito giudiziario. Possibile che la notte maledetta sia cominciata con una scenata di gelosia?


2- PISTORIUS: «NON VOLEVO UCCIDERLA» - MA SPUNTA UN RIVALE
Da www.ilsecoloxix.it


Terzo giorno di detenzione per Oscar Pistorius. L'atleta paraolimpico sudafricano, accusato dell'omicidio della fidanzata, ha trascorso la terza notte di prigionia in una stazione di polizia a Pretoria, dove oggi riceverà la visita della famiglia e degli avvocati, secondo quanto riferiscono alcune fonti. Pistorius è comparso brevemente ieri in tribunale per essere formalmente incriminato di omicidio per la morte di Reeva Steenkamp.

L'accusa sostiene che si tratta di omicidio premeditato mentre l'atleta, attraverso i suoi avvocati, ha fermamente respinto ogni addebito. Prossima udienza martedì e, nello stesso giorno, a Port Elizabeth, si celebreranno i funerali della fidanzata che poi sarà cremata, riferisce il quotidiano Saturday Star.

Ci sono sponsor e sponsor. C'è il colosso dell'abbigliamento sportivo che prende le distanze da Pistorius, cancellando banner da internet, e c'è invece una bibita, altrettanto celebre, a cui poco importa della morte di Reeva Steenkamp e obbliga la catena televisiva Sabc a mandare in onda lo show "Tropika Island of Tresure", l'Isola dei Famosi sudafricana. Inizia oggi alle 17.30 il reality a cui avrebbe dovuto prendere parte la modella uccisa con quattro colpi di pistola. Sul sito una semplice candela, accanto a una sua foto, e poi le immagini sorridenti degli altri contendenti.

Loro ridono mentre Oscar Pistorius, in cella, ieri mattina al tribunale di Pretoria è scoppiato in lacrime, negando ogni accusa. È accaduto dopo la lettura dell'atto di accusa con il quale è stato formalmente incriminato di omicidio premeditato della fidanzata Reeva. La polizia e la procura non credono alla tesi dell'errore, il racconto in cui dice di averla scambiata per un ladro e di averle sparato per questo non regge.

L'aula delle udienze ieri era affollata da giornalisti e parenti dell'atleta olimpico e paralimpico, 26 anni. Il giudice si è opposto alla liberazione su cauzione presentata dai legali, ma il pool di avvocati di Pistorius ha già fatto sapere che la richiederanno nella prossima udienza, fissata per martedì. Nel frattempo Pistorius resterà in carcere. Non però in quello di Pretoria, ma in una cella del commissariato di polizia di Boschko.

Una decisione che ha scatenato l'indignazione di alcune organizzazioni umanitarie su presunti «trattamenti di favore nei confronti di un vip che si è macchiato le mani di sangue». In caso di condanna - Pistorius rischia l'ergastolo - i legali invocheranno la disabilità del loro assistito: l'invalidità sarebbe incompatibile con un regime carcerario. Anche in questo caso, però, l'accusa sarebbe pronta a giocare una carta importante, ovvero proprio la battaglia sportiva di Pistorius, la cui menomazione non gli ha impedito di partecipare ad eventi agonistici di valore planetario, come le Olimpiadi.

Proseguono intanto le indagini per mettere ordine alla vicenda. Ieri la polizia di Pretoria ha sottolineato come il quartiere dove sorge la villa di Pistorius, a Silverlakes, sia «tra i più blindati della città». È la zona residenziale dei ricchi bianchi, un'area delimitata da mura alte oltre due metri e con ben sedici passaggi di filo spinato elettrificato. E come se non bastasse pattugliata da guardie armate. «La microcriminalità è una delle piaghe con cui il Sudafrica si deve misurare quotidianamente, ma la villa di Pistorius si poteva considerare un bunker», sostengono.

Gli inquirenti partono da questo aspetto e insistono sulle telefonate giunte in centrale almeno un paio d'ore prima dell'omicidio. Reeva non sarebbe infatti rincasata alle quattro. I vicini sostengono che già attorno alle 2 di notte si potevano udire nitidamente urla e vetri in frantumi. La zona è video-sorvegliata e sarà quindi facile scoprire, visionando i nastri sequestrati dagli inquirenti, a che ora realmente la modella era rincasata.

Nel frattempo la stampa sudafricana ha ribattezzato l'atleta "blade gunner" (gun significa pistola), storpiando il celebre soprannome "blade runner", datogli per via delle protesi al carbonio. Su alcuni organi di informazioni fioccano le critiche a Pistorius, descritto come «un paranoico» e «un collezionista di bionde con le quali spesso aveva delle discussioni».

Il Beeld, primo network di Pretoria ad aver dato la notizia dell'omicidio, ricorda un episodio del 2009 nel quale lo sportivo, coinvolto nell'investimento e uccisione di un pedone, aveva impedito ai giornalisti di fotografare la scena «perché io sono Oscar Pistorius».

«Arrogante e geloso in maniera fuori da ogni logica», ha ricordato poche ore dopo la tragedia Dominique Piek, amica e collega di Reeva, «non era nuovo a scenate nei confronti della fidanzata». Di recente pare che la ragione del contendere fosse legata «a una semplice amicizia con Mario Ogle», cantante 24enne che in Sudafrica sta scalando rapidamente le classifiche con i suoi brani pop.

Anche Ogle figura tra i partecipanti del reality che inizia oggi, a cui avrebbe dovuto partecipare Reeva. La Piek fa uno più uno, offrendo la sua chiave di lettura su quanto accaduto l'altra notte. «Pistorius non voleva che Reeva partecipasse al reality con Mario», temendo forse una certa complicità. Da qui, forse, il litigio poi finito tragicamente.

 

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