caterina valente

TUTTI BALLANO IL "BONGO CHA CHA CHA", TRANNE CATERINA VALENTE: LA 90ENNE INTERPRETE DEL TORMENTONE PLANETARIO DELL’ESTATE NON AVEVA ALCUNA INTENZIONE DI APPROVARE IL REMIX DEL SUO PEZZO REALIZZATO DAI GOODBOYS. SECONDO L’ARTISTA, IL PEZZO ERA GIÀ UN PO’ BANALE ALLORA, FIGURARSI COSA POTEVA DIVENTARE DOPO IL REMAKE - IN ITALIA NON NE PARLA NESSUNO DA DECENNI MA CATERINA VALENTE È NEL GUINNESS DEI PRIMATI PERCHÉ… - VIDEO

Andrea Palazzo per www.ilmessaggero.it

 

goodboys

Tutti ballano il Bongo Cha Cha Cha, tranne Caterina. Fosse stato per Caterina Valente, i TikToker di tutto il mondo potevano anche scordarsi di ballare il Bongo Cha-Cha-Cha.

 

Sulla sua pagina Facebook si scopre, infatti, che la 90enne interprete del tormentone planetario dell’estate non aveva alcuna intenzione di approvare il remix del suo pezzo realizzato dai Goodboys, malgrado i produttori della nuova versione le avessero garantito un arricchimento della sua fan base di Millennial e Gen Z.

 

Per farsene cosa, si sarà chiesta Caterina, che nella sua carriera da Guinness ha venduto 20 milioni di dischi, inciso più di mille brani e duettato con Louis Armstrong, Ella Fitzgerald, Dean Martin e Mina, con cui divide da anni l’eremo svizzero di Lugano.

 

Secondo l’artista, il pezzo era già un po’ banale e sempliciotto allora, figurarsi cosa poteva diventare dopo il remake da parte di una banda di dj inglesi, che avrà scambiato per un gruppo di scappati di casa con la tuta acetata (mica lo smoking del suo vecchio partner Bing Crosby).

 

caterina valente 3

C’è di sicuro che questi -dopo centinaia di milioni di visualizzazioni sui social- sono scappati sul serio con un bel po’ di royalties e non le dovranno spartire con Caterina, cui hanno fatto ascoltare il brano solo per cortesia. Il suo fermo rifiuto al progetto non poteva, infatti, bastare a dissuaderli, perché il brano dopo 50 anni è di pubblico dominio e la cantante può accampare zero diritti, non avendo neppure firmato come autrice. Niente di nuovo nel mondo delle sette note.

 

Già in passato Prince e George Michael avevano litigato con le case discografiche che non ne tutelavano abbastanza il repertorio e la stessa Valente interruppe per lungo tempo i suoi spettacoli dal vivo, a causa di rapporti tumultuosi con impresari poco onesti. Un peccato per una straordinaria entertainer cosmopolita, nata da genitori italiani e poi diventata artista circense, cantante, chitarrista e attrice, famosa letteralmente in ogni parte del globo, tranne che nel suo Paese.

 

caterina valente 33

Troppo sofisticata e versatile per il nostro pubblico? O forse con una vita privata discreta e poco esuberante, che rendeva difficile la collocazione nel Pantheon delle icone gay, mai riservato ad artiste sobrie e misurate. Se questo Pink Pass sembra ancora l’unico viatico al successo nazional popolare per le ugole tricolori, Caterina si è presa una rivincita in extremis col vintage Cha-Cha-Cha (e pazienza se avrebbe preferito una sua Bossa Nova con Vinicius). Meriterebbe, ora, anche il sentito ringraziamento di tutte le nostre web influencer che hanno passato le vacanze a monetizzare i like dei balletti delle notti di Rio, mentre alla gran Vedette neppure la consolazione di allargare di un euro l’imponibile del 730.

 

 

RIECCO CATERINA VALENTE, DIVA «SCOPERTA» A 90 ANNI

Paolo Giordano per “il Giornale”

 

Goodboys Bongo cha-cha-cha

Ma come ci piace dimenticare. Prima gli italiani, certo, ma solo dopo tutti gli altri. Fino a pochi mesi fa Caterina Valente, cantante e showgirl ora 90enne, era confinata nel baule dei ricordi, nonostante una carriera da far impallidire la stragrande maggioranza degli eroi nostrani che a colpi di like gonfiano i propri ego come mollica di pane nell'acqua.

 

C'è stato bisogno che, per il grande pubblico, la riscoprissero tre deejay e produttori inglese, ossia i Goodboys, maestri della house che hanno «remixato» Bongo cha cha cha, brano pubblicato da Caterina Valente nel 1959, uno dei primi esempi di ritmi latino americani in Europa. Risultato. Bongo cha cha cha è un fenomeno social, le celebrità lo rilanciano su Tik Tok, è trasmesso a mitraglia dalle radio e ha vinto il disco d'oro.

 

caterina valente 26

Lei, che vive a Lugano non lontano da Mina, non ci ha guadagnato nulla, anzi era pure contraria alla riscoperta di quello che già sessant' anni fa riteneva un brano usa e getta. Però dopo 50 anni le canzoni sono di pubblico dominio e quindi i Goodboys hanno impacchettato lo stesso il loro remix per la gioia di una valanga di ascoltatori in mezzo mondo con centinaia di milioni di views sui social e sulle piattaforme streaming.

 

Da Tik Tok a toc toc. Dopo il successo immediato, il nome di Caterina Valente ha di nuovo bussato alla porta della popolarità, facendosi (ri)conoscere a una generazione che non aveva la più pallida idea di quanto straordinaria sia stata la carriera di questa cantante, chitarrista e showgirl nata a Parigi nel 1931 da genitori italiani (padre fisarmonicista, madre commediante musicale parente del futuro cardinale Siri) e poi diventata globale a furia di successi.

 

caterina valente 22

Per capirci, Caterina Valente è nel Guinness dei Primati perché ha inciso brani in dodici lingue diverse (sei delle quali parla con naturalezza), ne ha venduti quasi venti milioni di copie in tutto il mondo ed è stata forse la prima italiana a diventare protagonista nella tv americana: dodici volte ospite del leggendario Perry Como e poi, a turno, di Ella Fitzgerald, Danny Kaye, Bing Crosby e persino Dean Martin nel suo memorabile show sulla Nbc. Una stella mondiale con numeri impressionati. Nel 1969 un suo concerto registrato in Germania per la Cbs (Caterina from Heidelberg) è stato visto da più di 50 milioni di americani. E in Italia? Nel 1961 ha inaugurato il Secondo Programma (ossia Rai2) con le sei puntate di Bonsoir Caterina e, tra l'altro, in Un'ora con Caterina Valente ha duettato pure con Mina.

 

Poi, questa stella italiana che rimaneva sempre meno in Italia, ha fatto tournèe dal Giappone al Sudafrica, ha festeggiato i 50 anni di carriera con Paul Anka alla tv tedesca, è stata invitata da Johnny Dorelli in varietà Mediaset di metà anni Ottanta. Poi le sue apparizioni si fanno sempre più rare mentre lei divide la propria vita tra Lugano e gli Usa senza puntare mai su quella calamita di consenso che è la nostalgia canaglia.

 

caterina valente 21

Ma in Italia quest' artista dalla voce squillante e dall'indubbio talento di performer non ha avuto quel rimbalzo di popolarità che di solito spetta a chi ha costellato la propria storia di successi in giro per il mondo. Di certo un po' dipende dalla riservatezza di un'artista figlia di artisti che nel 1952 ha sposato un giocoliere tedesco (Erik Van Aro, padre del suo primo figlio Eric) e poi il pianista britannico Roy Budd (dal quale ha avuto Alexander).

 

Senza apparire costantemente sui media italiani, la figura di Caterina Valente si è consegnata ai ricordi. Ora la sua voce è di nuovo dappertutto grazie a un brano come Bongo cha cha cha, che è uno dei «tormentoni» dell'estate ma, senza il nuovo vestito dance, suonerebbe irrimediabilmente nostalgico grazie a un arrangiamento ovviamente legato agli anni Cinquanta e a una interpretazione figlia di quell'epoca meravigliosa e candida.

 

caterina valente 19

Però Caterina Valente è una artista che nella sua vita ha incrociato la voce con quella di Louis Armstrong e si è esibita con Chet Baker e con le orchestre di Count Basie e Tommy Dorsey, praticamente il gotha della musica jazz e black del Novecento. Insomma un'artista lontana dagli scandaletti o da quelli che allora si chiamavano rotocalchi. Ma, allo stesso tempo, anche capace di raggiungere livelli di qualità come pochi altri. Eppure su di lei non c'è mai stato, neppure timidamente, un effetto revival, zero, silenzio assoluto. Molto dipende probabilmente dalla sua riservatezza. Ma un po' (eufemismo) è colpa della tendenza squisitamente italiana a rimuovere le nostre eccellenze come se, per definizione, avessero meno meriti di quelle straniere. Una abitudine che la globalizzazione ha un po' attenuato.

 

Ma che il caso di Caterina Valente, stella dell'estate italiana con un brano di 62 anni fa, conferma ancora una volta, come se neanche aver condotto un programma negli States con un mito come Dean Martin oppure aver cantato con i grandi del mondo non bastasse a riconoscere di avere una leggenda in casa.

Caterina Valente

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT: ELLY IN BILICO DOPO LA VERGOGNOSA SPACCATURA DEL PD ALL’EUROPARLAMENTO (UNICA VOCE DISSONANTE NEL PSE) SUL PIANO "REARM" DELLA VON DER LEYEN – SENZA LE TELEFONATE STRAPPACUORE DI ELLY AI 21 EUROPARLAMENTARI, E LA SUCCESSIVA MEDIAZIONE DI ZINGARETTI, CI SAREBBERO STATI 16 SÌ, 2 NO E TRE ASTENUTI. E LA SEGRETARIA CON 3 PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SI SAREBBE DOVUTA DIMETTERE – NEL PD, CON FRANCESCHINI CHE CAMBIA CASACCA COME GIRA IL VENTO E COL PRESIDENTE BONACCINI CHE VOTA CONTRO LA SEGRETARIA, E’ INIZIATA LA RESA DEI CONTI: PER SALVARE LA POLTRONA DEL NAZARENO, SCHLEIN SPINGE PER UN CONGRESSO “TEMATICO” SULLA QUESTIONE ARMI - ZANDA E PRODI CONTRARI: LA VOGLIONO MANDARE A CASA CON UN VERO CONGRESSO DOVE VOTANO GLI ISCRITTI (NON QUELLI DEI GAZEBO) – A PROPOSITO DI "REARM": IL PD DI ELLY NON PUÒ NON SAPERE CHE, VENENDO A MANCARE L'OMBRELLO PROTETTIVO DEGLI STATI UNITI TRUMPIANI, CON QUEL CRIMINALE DI PUTIN ALLE PORTE, IL RIARMO DEI PAESI MEMBRI E' UN "MALE NECESSARIO", PRIMO PASSO PER DAR VITA A UNA FUTURA DIFESA COMUNE EUROPEA (PER METTERE D'ACCORDO I 27 PAESI DELLA UE LA BACCHETTA MAGICA NON FUNZIONA, CI VUOLE TEMPO E TANTO DENARO...)

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!