USO PRIVATISSIMO DELLA GIUSTIZIA - GABRIELE MUCCINO RITIRA LA QUERELA CONTRO IL FRATELLO SILVIO PERCHÉ ''MI INTERESSAVA SOLO IL RINVIO A GIUDIZIO''. SELVAGGIA: ''SE SI DENUNCIA PER UNA QUESTIONE DI PRINCIPIO, QUESTE IMPEGNANO LA MACCHINA GIUDIZIARIA E COSTANO SOLDI AI CONTRIBUENTI. E IL RINVIO A GIUDIZIO NON È UNA CONDANNA'' - DESARIO: ''CIOÈ NOI PAGHIAMO I MAGISTRATI PERCHÉ MUCCINO POSSA DARE UNA LEZIONE AL FRATELLINO?'' (PERALTRO ORMAI 37ENNE…)
Oggi ho ritirato la querela contro mio fratello Silvio per diffamazione. Mi interessava che un giudice, con tutti i documenti alla mano, lo rinviasse a giudizio. E questo è accaduto. Non mi interessa la sua condanna. Chiudo così questa parentesi triste e insensata.
— Gabriele Muccino (@GabrieleMuccino) January 14, 2020
Cioè noi paghiamo giudici e magistrati perché #muccino possa dare una lezione al fratellino? https://t.co/74uqbWFH3I
— davide desario (@davidedesario) January 14, 2020
Ok, però a) se si denuncia per una questione di principio, va ricordato che le questioni di principio impegnano la macchina giudiziaria e costano soldi ai contribuenti b) se la questione era il principio serviva il processo, il rinvio a giudizio non è una prova di colpevolezza.
— Selvaggia Lucarelli (@stanzaselvaggia) January 14, 2020
Certo, e sono felice per entrambi che non ci sia un processo, ma come ho spiegato se la questione era il principio l’hanno pagata i poveri contribuenti e non si è neppure risolta, perché rinvio a giudizio non significa colpevolezza. Tutto qui.
— Selvaggia Lucarelli (@stanzaselvaggia) January 14, 2020