
V FOR VIZIOSI - DAGLI ANNI OTTANTA WESTMINSTER E’ UN RICETTACOLO DI PEDOFILI E SODOMITI - TUTTI SAPEVANO MA NESSUNO SI SCANDALIZZAVA IN QUANTO L’ABUSO SUI MINORI NON ERA CONSIDERATO UN CRIMINE (MOLTO PEGGIO ESSERE GAY)
Westminster luogo di sodomia e pedofilia
Trent’anni fa alcuni giornali già parlavano di un circolo di pedofili frequentato da politici britannici di rilievo. Negli anni Ottanta, Westminster era un luogo di adulterio, sadomasochismo, omosessualità e abuso su minori: nel 1984 la Thatcher dovette tenere testa alle voci su un ministro che molestava bambini, nel 1982 il capo della guardia reale dovette dimettersi in quanto gay, il conservatore Harvey Proctor fu arrestato dopo che un giovanotto nudo e urlante di dolore fu trovato fuori dal suo appartamento. Era solito ammanettare e scudisciare le sue prede, ma il problema non era che la sua vittima fosse giovane né che fosse ferita. Il problema era che si trattasse di uno scandalo omosessuale.
Nel 1967 era stato decriminilizzato l’atto sessuale fra uomini sopra i 21 anni, ma questo non rendeva i gay uguali di fronte alla legge né equivaleva a rendere la pratica socialmente accettabile. Westminster pullulava di omosessuali, ma il motto era “ Quel che succede a Westminster, resta a Westminster”. Si sapeva che il conservatore Sir Peter Morrison era gay, con predilezione per ragazzini, eppure il grande scandalo fu la sua disfatta politica, non la sua vita privata. Nemmeno le disgustose storie emerse su Sir Cyril Smith crearono sufficiente choc.
Oggi siamo più tolleranti verso ciò che un tempo era considerata una “devianza” e più severi verso lo sfruttamento dei più deboli (soprattutto bambini). Al tempo l’abuso su minori non era una categoria presa in considerazione. Anzi, alcuni “liberali” sostenevano il “Paedophile Information Exchange” (PIE), gruppo attivista pro-pedofili che voleva abolire l’età del consenso sessuale.
Il conservatore Geoffrey Dickens era uno di quelli che aborriva il PIE. A pochi mesi dal suo arrivo in Parlamento, nel 1979, scoprì che Sir Peter Hayman, personaggio emerito e membro del PIE, e altre nove persone (sette uomini e due donne), erano tutti sessualmente interessati a minori. Uno di loro teneva una corrispondenza in cui rivelava le sue fantasie di torturare a morte i bambini. Due furono incriminati, gli altri otto passarono inosservati.
Il conservatore Geoffrey Dickens
Fu Geoffrey Dickens a fare pubblicamente il nome di Sir Peter nel 1981. Risultato? Dickens fu tacciato di essere in cerca di pubblicità. Si disse che aveva abusato di un privilegio parlamentare. Non fece altri nomi di pedofili ma compilò un dossier per smantellare il marcio dal Palazzo. Fu consegnato a chi di dovere nel 1983 e non se ne seppe più nulla. Erano 114 documenti in cui si segnalavano le attività pedofile dei parlamentari e di altre figure di spicco. Probabilmente tutto fu distrutto dagli Affari Interni e non si sa chi fu a dare l’ordine.