saviano

LE VACANZE E I SELFIE SFIGATI DEGLI SCRITTORI ITALIANI DA SOCIAL - SI CRITICA SEMPRE GIANLUCA VACCHI PER IL SUO ESIBIZIONISMO TRASH, MA GLI SCRITTORI SONO PEGGIO. DA CORONA A SAVIANO, SONO REGOLARMENTE DI SINISTRA E ANTICAPITALISTI, MA STANNO FISSI SU INSTAGRAM, SU FACEBOOK, SU TWITTER, OVUNQUE

massimiliano parentemassimiliano parente

Massimiliano Parente per Il Giornale

 

www.massimilianoparente.it

 

 

Tutti vanno in vacanza, ma gli scrittori? Uno scrittore in genere no, è sempre in vacanza e sempre a lavoro perché lavora anche quando non fa niente e quando non fa niente lavora. Ma gli scrittori italiani? In realtà sono uno peggio dell’altro, non si fermano mai, almeno sui social, cercando di tenere alta la loro misera poetica virtualmente. Insomma, si critica sempre Gianluca Vacchi per il suo esibizionismo trash, ma gli scrittori sono peggio. Voglio dire, sono regolarmente di sinistra e anticapitalisti, ma stanno fissi su Instagram, su Facebook, su Twitter, ovunque.

 

MATTEO SALVINI MAURO CORONAMATTEO SALVINI MAURO CORONA

Mauro Corona, per esempio, profilo Instagram «Mauro Corona Official», a parte inseguire i ladri con l’accetta e farsi selfie con Salvini, è tale e quale ai suoi libri, c’è sempre un selfie con una montagna dietro o uno scatto con la montagna davanti e lui inquadrato da dietro, sembra un quadro di Caspar David Friedrich solo che guardandolo invochi una frana, una valanga liberatoria, e su, basta rifilarci immagini da cartolina. Spicca anche un selfie con Erri De Luca, ovviamente con montagna dietro, se li vedesse Salvini senza sapere chi sono, così sdruciti e smandrappati come appaiono, li prenderebbe per due rom in luna di miele low cost.

 

MATTEO SALVINI MAURO CORONAMATTEO SALVINI MAURO CORONA

Come Roberto Saviano, profilo Instagram «Roberto Saviano Official» (sono tutti official, quasi ci fosse la fila per clonarli), in pieno agosto non si sogna proprio di andare in vacanza, peccato, gli farebbe bene prendersi un periodo di riposo (a noi, non a lui). Lui è l’impegnato, quello che sta con il popolo (il suo, quello buono), quello che non dorme per il Venezuela, quello che ha imparato perfino lo spagnolo per postare una foto di una gremita piazza venezuelana con le parole: «Por el pueblo venezolano, toda mi solidaridad para quien en Venezuela está contrastando la dictatura chavista de Nicolás Maduro».

 

Saviano Saviano

È l’intellettuale di sinistra, che ha di default la passione per il Sud America, che a me vicevera ha sempre fatto sbadigliare, ancora mi torna su il realismo magico di Marquez. Ma attenzione, colpo di scena: ai primi di agosto sull’Instagram di Saviano appare una foto di due gambe femminili tra le onde, è per caso cambiato qualcosa? Una botta di vita? Macché, scrive: «Cosa darei per sfrenarmi, saltare, sfogarmi contro l’orrido che mi circonda». È tutto orrido intorno a lui, poverino: sta troppo con se stesso, c’è da capirlo, ma allora perché non se ne va a saltare e sfrenarsi in Venezuela? Ne saremmo tutti contenti.

SAVIANOSAVIANO

 

Come Michela Murgia, tormentone fisso: i migranti. Tra foto di preparazione a eventi teatrali simili a recite di parrocchia e status dove invita i fan a andarla a vedere a Santa Marinella, dove terrà «un reading sul tema dell’oltremare, concetto del tutto isolano e per niente isolato». Vorrei tanto sapere chi lo va a sentire, un reading del genere, e vorrei tanto sapere come sono fatti i fan di Michela Murgia, così, per curiosità antropologica d’oltremare. Comunque dal suo profilo si può dedurre una regola: meno sono fotogenici più si fotografano (non è un’osservazione sessista, vale anche per i suddetti maschi).

 

MICHELA MURGIAMICHELA MURGIA

Invece il sottobosco degli impegnati che bramano più luce è terrificante. Gilda Policastro, per dire, che ha per immagine di copertina Facebook la Verifica dei poteri di Franco Fortini (da spararsi una fucilata negli attributi solo per questo), non si riposa mai, passa da uno sfigatissimo convegnetto di poesia all’altro, e pontifica su tutto, perfino su Vasco Rossi, ignorando che è l’unico poeta italiano di cui varrebbe la pena occuparsi (gli preferisce Milo De Angelis, altra fucilata lì). Per fortuna ogni tanto posta una foto in costume, per avere dei like, incluso il mio, siccome, a differenza della Murgia, Gilda è una strafiga, ma pur sempre di sinistra, infatti voleva querelarmi quando la definii «sexy critica», neppure fosse la Boldrini.

 

LAURA BOLDRINI LAURA BOLDRINI

A proposito di Boldrini, prendersela con lei è lo sport estivo degli autori comunisti che vogliono passare per moderni, soprattutto di Christian Raimo, ma farebbero meglio a lasciar perdere perché il migliore, l’imbattibile polemista social, è «il marchese» Fulvio Abbate, campione di selfie spudorati in primissimo piano, abbronzato ma di riflettori, in quanto passa da una trasmissione televisiva all’altra. Unico appunto: temo gratis (motivo per cui il sottoscritto non lo vedete quasi mai, chiedo troppo per uscire di casa).

 

christian raimo christian raimo

Infine, dovrebbero prendere esempio tutti dal migliore (a parte da Aldo Busi, che non è social per niente, se ne sta a Montichiari e chi s’è visto c’è visto), il più charmant, il meno petulante, il più viveur: Piersandro Pallavicini. Anzitutto legge ottimi libri (dei quali posta commenti lievi, mai predicatori) e ascolta buona musica (rock progressivo inglese anni Settanta, odiato dalla moglie), e scrive con una bellissima famiglia nella sua casa a Porto Valtravaglia, sul Lago maggiore, dove arriva in Jaguar per sorseggiare champagne. Non è di destra ma alla faccia dei pezzenti di sinistra, ecco perché scrive romanzi così belli. I suoi selfie? Semplici, sornioni e sorridenti, ti mettono il buon umore, non come gli altri che te lo tolgono.

 

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)