A CIASCUNO LA SUA CARLA’ - S’AVANZA LA BELLA VALÉRIE TRIERWEILER, LA GIORNALISTA 47ENNE CHE SCIPPÒ A SÉGOLÈNE ROYAL IL MARITO, FRANÇOIS HOLLANDE - AUSTERA E DETERMINATA, E’ IL VERO MASCHIO DELLA COPPIA - LAVORAVA AL ‘’PARIS MATCH’’ ED È APPREZZATA ANCHE DA SARKOZY - UNA VOLTA SCRISSE UN ARTICOLO DI LODE PER LA COPPIA HOLLANDE-ROYAL. POI, LE CORNA...

Anais Ginori per "la Repubblica"

«Sono solo la compagna che accompagna il candidato in campagna». Un gioco di parole, e poi via. Valérie Trierweiler passa dalla luce all´ombra, defilata e presenzialista, assicura di voler rimanere dietro le quinte, però eccola sempre in prima fila al momento giusto. Nel quartier generale dei socialisti, 59 rue de Ségur, nel settimo arrondissement, Trierweiler ha il suo ufficio, una stanza al terzo piano, sopra a quella di François Hollande e accanto alla "war room" dove si tengono le riunioni importanti. Da gennaio, ha anche preso un´assistente che smista telefonate e lettere dei militanti.

«Ne riceve molte - spiega la collaboratrice - e tenta di rispondere a tutti». Si firma ancora con il cognome del suo ex marito, Denis Trierweiler che ha conosciuto a Paris Match e con il quale ha avuto tre figli, oggi adolescenti. Ma nell´immaginario di molti lei è già "Signora Hollande", forse a maggio Première dame di Francia.

«Non voglio anticipare nulla, vedremo», risponde a proposito di un futuro all´Eliseo, preoccupata soprattutto di controllare ogni sua dichiarazione, come chi per quattro elezioni presidenziali è stata sempre intervistatrice e ora si ritrova nei panni di intervistata.

Del lavoro di cronista ha conservato solo una trasmissione televisiva nella quale incontra personaggi dello spettacolo e qualche articolo relegato nella rubrica cultura di Paris Match da quando è stata invitata a fare un passo indietro per il conflitto di interesse politico-sentimentale. Dietro al duello tra Nicolas Sarkozy e Hollande, si profila già quello, più frivolo, tra Carla Bruni e questa giornalista quarantasettenne paragonata per la bellezza altera e la capigliatura felina all´attrice Katherine Hepburn.

Quasi coetanee, Trierweiler non ha le ascendenze aristocratiche della modella-cantante. È nata in una casa popolare alla periferia di Angers, sulla Loira, quinta di sei figli, madre cassiera e padre invalido, morto quando lei aveva ventuno anni. Troppo scaltra per cadere nell´eterno giochino di Eva contro Eva, ha già detto di aver gran rispetto per tutte le Première dame, indistintamente. Se Hollande si è presentato ai francesi come un aspirante "presidente normale", lei sottolinea la sua vita simile a quella di tante donne che lavorano, di corsa tra impegni professionali, compiti dei figli, frigo da riempire e lavatrici che non finiscono mai.

«Mi ha subito colpito per la grinta, l´ambizione» ricorda il suo primo direttore Gérard Carreyrou che l´ha assunta nel 1988 al settimanale Profession Politique. Un anno dopo, Valérie Massonneau, il nome da nubile, è a un "garden party" all´Eliseo. François Mitterrand fende la folla per andare a salutarla. I colleghi, sempre pronti a malignare, raccontano di un naturale vantaggio competitivo in questi vent´anni di carriera, con tanti ministri e deputati che hanno perso la testa davanti ai suoi occhi azzurri.

Trierweiler ha intervistato diverse volte anche Sarkozy, conosciuto quando era solo sindaco di Neuilly. Una frequentazione su cui il presidente ha ironizzato. «Hai visto? Siamo uguali - ha detto una volta a Hollande - Ci siamo tutti e due rifatti una vita. Io con Carla, tu con Valérie. La conosco bene, e mi piace».

Insieme vivono in un appartamento moderno nel quindicesimo arrondissement, vicino al Parc André-Citroen, con una piccola terrazza. Dopo i comizi, Hollande scende a dare un bacio in bocca alla sua compagna. Era seduta davanti a lui il 22 gennaio durante il suo discorso a Le Bourget, quello in cui è stato tagliato, guarda caso, ogni riferimento a Ségolène Royal. Quest´altra rivalità femminile tiene banco. Si vocifera di manovre dietro le quinte per evitare che le due donne si incrocino o vengano riprese insieme.

Royal non la può sopportare, con qualche ragione. Nel 1992, Trierweiler pubblica la famosa intervista all´allora ministro dell´Ambiente, dopo il parto, ancora in ospedale, con in braccio la piccola Flora, ultima arrivata dei quattro figli con Hollande. Nel gennaio 2004, Trierweiler firma un ritratto di quella che definisce una «coppia reale per la République».

«Non abbiamo mai funzionato così bene insieme» confida Hollande alla giornalista. Cosa sia successo poi solo loro lo sanno. Nel 2007 Royal ufficializza la separazione, con un breve comunicato. Le due giornaliste di Le Monde, Raphaelle Bacqué e Ariane Chemin, hanno raccontato che l´allora candidata socialista era andata già nel 2006 dal direttore di Paris Match per chiedergli di spostare Trierweiler dal servizio politico, rivelando la liaison in corso tra suo marito e la reporter. Potere, visibilità.

«Non m´interessa» ripete lei che però non resiste alla tentazione di punzecchiare gli avversari di "François" dal suo profilo Twitter. «Piccola precisazione del mattino. Non sono una donna politica. Sono una giornalista». Nella sua prudenza calcolata, giura che mai poserà per servizi fotografici e copertine dei magazine, mettendo in piazza la sua vita privata. Quel giornalismo non le interessa, non più. Ma la campagna elettorale è ancora lunga, si fa sempre in tempo a cambiare idea.

 

VALERIE TRIERWEILER jpegVALERIE TRIERWEILER E FRANCOIS HOLLANDE jpegCARLA BRUNI E SARKOZY Carla Bruni Sarkozy e la piccola GiuliaCARLA BRUNI E NICOLAS SARKOZY

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)