SOCHI APERTI – DA PEDINE DEL MACHISMO TERRORISTA A PREDICATRICI PRONTE AL MARTIRIO, LE “VEDOVE NERE’ MESCOLANO SETE DI VENDETTA E FANATISMO ISLAMISTA: SONO LORO L’INCUBO DEI GIOCHI E DI PUTIN

Anna Zafesova per "La Stampa"

Il mondo le vide per la prima volta dentro il teatro sulla Dubrovka, nell'ottobre 2002, prima vive, minacciose, a giocherellare con i telecomandi delle bombe sulle loro pance, e poi morte, con i volti pallidi incorniciati dal hijab nero finora quasi mai usato dalle cecene, accasciate nelle poltrone della platea, uccise sul colpo nel blitz per liberare gli ostaggi prima che potessero attivare gli ordigni. La guerra cecena aveva un nuovo volto, giovane, bello e terribile, delle «vedove nere», le «shahidke» come le chiamano i russi storpiando la parola araba «martire».

Da allora la vista di una donna dai tratti caucasici, soprattutto se intabarrata in abiti e foulard scuri, manda nel panico i passanti, i vicini nella poltrona di un aereo o i passeggeri di un autobus. E anche se gli ultimi attentatori sono stati spesso maschi con nomi e facce russe, la «vedova nera» resta l'incubo nelle strade di Mosca, Grozny e ora anche Sochi.

La prima fu Hava Baraeva, che non ancora ventenne guidò un camion-bomba contro una caserma, nel 2000. Sorella di Movsar, il capo dei terroristi della Dubrovka, aveva importato la sinistra moda mediorientale del «martirio» islamista in una guerriglia di soli uomini, più militare che terroristica e più nazionalista che religiosa. I russi avevano praticamente vinto sul terreno, l'ipotesi di negoziato per l'indipendenza della Cecenia era morta insieme ai leader della rivolta, restava una jihad senza più scopo.

Nel luglio 2003 due cecene si fanno esplodere a un festival rock a Mosca e una terza viene arrestata mentre vaga per i locali eleganti della capitale senza decidersi a schiacciare il bottone. Nel 2004 le vittime delle kamikaze sono centinaia, tra aerei, treni e metropolitana, e il capo dei ribelli Shamil Bassaev si vanta di aver addestrato 50 «bombe umane» con il hijab.

Sono quasi tutte brave ragazze, che hanno studiato, che aiutavano i genitori, lontane dalle moschee. Molte avevano perso familiari per mano dei russi. Alcune delle terroriste della Dubrovka erano incinte, circostanza che fa nascere la teoria del reclutamento di donne disperate, sole, ripudiate per «disonore», manipolate e costrette, spesso drogate o addirittura fatte esplodere a distanza dai complici.

Zarema Muzhikhoeva, la 22enne che rinuncia al «martirio», era convinta di venire seguita da qualcuno che l'avrebbe fatta detonare contro la sua volontà, ma non era vero. Si era arruolata come kamikaze perché cacciata dalla famiglia che le aveva tolto la figlia. Con le compagne chiacchierava, ingoiando tranquillanti e ammirando i vestiti e telefonini forniti dai loro addestratori: non sarebbero mai state così carine come il giorno della morte.

Le «shahidke« ritornano nel 2010, con due stragi nella metropolitana di Mosca. L'anno dopo è il turno dell'aeroporto, mentre nel Caucaso gli attentati firmati da donne sono ormai all'ordine del giorno. Non sono più ragazze smarrite, ma «vedove nere» vere: hanno perso mariti (qualcuna più di uno) nella guerriglia, e mischiano il dovere caucasico della vendetta al fanatismo islamista. Vengono dal Daghestan, terra di violenze tra clan, mafie e islamisti, e non sono solo pedine del machismo terrorista.

Naida Asiyalova, che si è fatta esplodere in un autobus a Volgograd nell'ottobre 2013, aveva convertito il marito russo, ed era una predicatrice attiva sul Web. La moglie di un altro guerrigliero è stata uccisa durante un blitz tre giorni fa, si era difesa con la pistola in mano e a quanto pare studiava da kamikaze. Ruzanna Ibraghimova, ricercata ora a Sochi, era uscita sfigurata da uno scontro a fuoco con la polizia. E secondo alcune fonti russe, ce ne sono almeno altre tre, addestrate e determinate, pronte a entrare in azione.

 

 

LE VEDOVE NERE TERRORISTE DEL CAUCASO A SOCHI putin muscoli SECURITY RUSSIA Ruzana Ibragimova vedova nera del daghestan

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...