striscia la notizia

TIFA IUS SOLI? E LA VELINA DIVENTA COMPAGNA! - PER ANNI L'INTELLIGHENZIA PROGRESSISTA LE HA CONSIDERATE L'EMBLEMA DELLA DONNA OGGETTO, LE HA COMPATITE E INSULTATE - ORA, PERÒ, MIKAELA NEAZE SILVA È UTILE PER SOSTENERE LA LEGGE SULLA CITTADINANZA. ALLORA DI COLPO SCOMPARE L'INDEGNO SFRUTTAMENTO DEL CORPO FEMMINILE, I FANTASMI SCOSCIATI DEL BERLUSCONISMO E DEL SUO ‘’CIARPAME SENZA PUDORE’’

Francesco Borgonovo per La Verità

 

mikaela neaze

Gioite, perché tutto è perdonato. La «mignottocrazia» è crollata, l' indegno sfruttamento del corpo femminile è cessato, i fantasmi scosciati del berlusconismo e del suo «ciarpame senza pudore» sono ormai dissolti, e le vergini vendute al Drago Silvio sono, a tutti gli effetti, tornate illibate.

 

Le Veline, un tempo considerate rappresentazioni semoventi della donna oggetto ed equiparate con disprezzo a suppellettili, oggi vengono ammesse sul tappeto rosso, poiché i padroni del pensiero e della morale le ritengono meritevoli di rispetto e dignità. Attenti: la santificazione delle ragazze di Striscia la notizia è a tempo determinato.

 

mikaela neaze 5

Appena non serviranno più alla causa, saranno di nuovo precipitate nella bolgia infame dei reietti, assieme ai loro sfruttatori sessisti. Però, per adesso, la velina è rossa, dunque via con le celebrazioni. Ieri, sulla prima pagina di Repubblica, faceva capolino l' intervista a Mikaela Neaze Silva, la «velina bionda» di Striscia.

 

Non è bionda naturale, ma la sua vigorosa chioma arricciata dalla base corvina sfocia in un rigoglioso cespuglio dorato. La ragazza, 23 anni, è figlia di madre afgana e padre angolano, ed è nata a Mosca (i suoi si sono conosciuti a San Pietroburgo). Soprattutto, però, è una convinta sostenitrice dello ius soli. «Io non vengo considerata italiana, pur vivendo qui dall' età di 6 anni. Ho fatto ben tre cicli di scuola, fino alla maturità, e aspetto ancora di avere la cittadinanza», racconta.

 

mikaela neaze 4

Mikaela è sicura: vuole marciare a favore della nuova legge sulla cittadinanza. «porterei anche uno striscione. Lo ius soli secondo me è solo un punto di partenza. È già un passo avanti, ma non basta. Lo sciopero della fame è poco, cioè è tanto perché serve coraggio, ma secondo me ci vuole un' azione dimostrativa, come fecero gli afroamericani durante le lotte per i diritti. Noi dobbiamo lottare per i nostri diritti. I bambini che crescono qui hanno diritto di essere riconosciuti italiani».

 

Non condividiamo le ragioni della signorina Silva, ma è indubbio che abbia le idee chiarissime e sappia pure sostenerle piuttosto bene, sicuramente meglio di molti esponenti del Partito democratico. Il punto, tuttavia, non riguarda le posizioni politiche della velina, che sono legittime e comprensibili.

 

mikaela neaze 3

A lasciare esterrefatti è la faccia tosta di Repubblica. Intervista Mikaela e la eleva a maestra del pensiero, le consentente addirittura di bacchettare la sinistra e di suggerire un' azione politica più efficace, nello stile di quelle messe in campo dai movimenti black negli Stati Uniti. Di fronte a tanta enfasi, sorge una domanda: ma le veline non erano l' incarnazione della proverbiale «gnocca senza testa»?

 

Non erano il simbolo della mercificazione del corpo femminile? Ci tornano in mente gli editoriali feroci usciti proprio su Repubblica, i libri, i documentari, le trasmissioni televisive in cui gli intellettuali di sinistra si accanivano contro la «subcultura» berlusconiana. Ci ricordiamo le intemerate con cui costoro accusavano Antonio Ricci di essere un subdolo profittatore, il creatore di un immaginario plastificato in cui la donna veniva ridotta a gradevole materiale d' arredo.

 

mikaela neaze 2

Le bambolone di Drive In e le Veline di Striscia, giusto qualche anno fa, erano descritte come ragazze in vendita, sempre disponibili ad assecondare il desiderio sfrenato del maschio italico di centrodestra. Era il 2010, e su Repubblica Giovanni Valentini scriveva: «Non c' è nessun Paese al mondo in cui la tv esponga le donne, trattate come oggetti più o meno oscuri del desiderio, a questa continua "umiliazione mediatica".

 

Vallette, veline e troniste a tutte le ore del giorno e della notte; seni, cosce e sederi in primo piano e in bella mostra; atteggiamenti ammiccanti e seducenti, spesso al limite dell' adescamento». Prostitute, in pratica. Poco prima, nel 2009, fu Gad Lerner (già editorialista di Repubblica) a rivolgersi direttamente alle ragazze: «Perché non chiedete a Ricci uno spazio più creativo e dignitoso in trasmissione?».

 

LOGO STRISCIA LA NOTIZIA jpeg

Nel 2008, sull' Unità, Concita De Gregorio (ora di nuovo a Repubblica) frignava: «È un tempo cupo quello in cui otto bambine su dieci, in quinta elementare, sperano di fare le Veline così poi da grandi trovano un ricco che le sposi». Se ne trovano a migliaia, di citazioni simili. Tutte attribuibili a illustri firme di Repubblica e a personaggi dell' universo progressista: Corrado Augias, Serena Dandini, Ezio Mauro, Natalia Aspesi...

 

1996 Ezio Greggio Enzo Iacchetti e le veline Lello Arena Marina Graziani Alessia Mancini

Per non parlare di Lorella Zanardo, celebratissima autrice del documentario Il corpo delle donne. Erano tutti in fila a gridare contro la «velinocrazia», contro il Sultano e il suo harem. Le Veline, al massimo, venivano presentate come delle povere mentecatte vittime di un sistema oppressivo. E ora, guarda un po', scoprono che non solo la Velina sa parlare, ma può pure servire allo scopo. Mikaela è bella e intelligente come altre prime di lei.

 

Ma è anche vittima di razzismo e favorevole allo ius soli, allora ha diritto di esistere e parlare. La scoperta di Ricci, stavolta, non è sessista né offensiva. Dice le cose «giuste», quindi da «oggetto» diventa «persona». Gioite, Veline, siete riabilitate. E nessuno vi sta sfruttando, proprio nessuno...

Le Veline di Striscia Ezio Greggio e Michelle Hunziker tra le Veline Irene Cioni la bionda e Ludovica Frasca la moraVDC max elisabetta canalisVeline 2008-2009

Ultimi Dagoreport

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…