IL “SOLE” TORNA A SPLENDERE: CRESCONO LE COPIE DEL QUOTIDIANO ECONOMICO - “CORRIERE” E “REPUBBLICA” CALANO IN EDICOLA, MA SI CONSOLANO CON LE COPIE DIGITALI - IL “FATTO” PERDE IL 5,7%

Andrea Biondi per "Il Sole 24 Ore"

Con i dati resi disponibili ieri da Ads si conclude il primo anno di rilevazione delle diffusioni, comprensive anche delle copie digitali.

Un anno in cui, a guardare i numeri, ben pochi dubbi possono esserci sul fatto che le copie diffuse attraverso pc, smartphone, tablet hanno portato acqua al mulino di una editoria comunque malandata, su cui negli ultimi mesi hanno picchiato fortissimo la crisi economica, la concorrenza dei giganti del web e gli investimenti pubblicitari crollati solo nell'ultimo anno (dati Fcp) del 19,4% per i quotidiani (in valore assoluto sono stati "bruciati" quasi 200 milioni di euro).

In tale contesto, l'offerta digitale sembra sempre di più connotarsi come una forma di contrasto al declino, pur senza presentare una massa critica per riportare in nero l'ultima riga dei conti economici. È una questione di numeri, ma anche di regole. Di numeri perché le copie digitali nel loro complesso (445mila a dicembre) valgono in quantità ancora solo il 12% degli oltre 3,76 milioni di "totale vendita pagata": le copie cartacee vendute (abbonamenti compresi).

Ma è anche una questione di regole perché gli editori hanno stabilito che per essere certificate le copie digitali possono essere vendute con un prezzo non inferiore al 30% di quello medio di copertina, se si tratta di copie digitali singole o multiple (quelle vendute ai grandi clienti) o del 50% se vendute in abbinata carta-digitale.

Detto questo, i numeri complessivi restituiscono anche spiragli di positività. Il Corriere della Sera, per esempio - che anche a dicembre si conferma il primo quotidiano in Italia per vendite e diffusione - nell'ultimo mese dell'anno ha messo agli atti 415.700 copie, fra cartacee e digitali, vendute in media giornalmente (abbonamenti compresi); a ottobre 2012 (un mese a caso fra quelli in cui ancora non erano rilevate le copie «2.0») ha chiuso a quota 371.468.

La Repubblica - secondo quotidiano italiano per diffusione e vendite, ma che continua a essere il più venduto in edicola (280.482 copie) - ha anch'essa migliorato, seppur di poco, il totale vendita cartacea più digitale dalle 351.031 copie di media a ottobre 2012 alle 357.511 di dicembre 2013. Il Sole 24 Ore a sua volta nello stesso periodo è passato da 255.055 copie a 292.316.

Insomma, dal punto di vista numerico un'operazione riuscita e che, nel corso del 2013, è stata portata avanti con differenti velocità dai player del mercato editoriale italiano. Il quotidiano del Gruppo 24 Ore ha chiuso dicembre 2013 con 149mila copie «2.0» di media, con un aumento del 29,1%, confermandosi il primo quotidiano digitale italiano e il terzo nazionale per diffusione (a quota 343.562). Il divario con i primi due quotidiani nazionali si è così ancora maggiormente assottigliato, con Il Sole 24 Ore a 42mila copie di distanza da La Repubblica.

Guardando ai numeri del terzetto di testa, il quotidiano di via Solferino ha chiuso con 99.145 copie digitali (+3,9% rispetto a novembre 2013) mentre quello diretto da Ezio Mauro con 61.590 (+4,9%).

La distanza fra battistrada e inseguitori su questo fronte è enorme visto che in quarta posizione la Gazzetta dello Sport non va oltre le 21.111 copie (+0,3%) e in quinta posizione bisogna scendere fino alle 13.145 copie del Fatto Quotidiano (-3,5%) su cui ha pesato anche il -6,2 di vendite e abbonamenti cartacei, scesi a 47.253 (la totale vendita cartacea-digitale è scesa a 60.937: -5,7%).

A dicembre il quotidiano diretto da Antonio Padellaro ha tuttavia riconquistato il quinto posto nella classifica dei quotidiani più digital a scapito di Italia Oggi, le cui copie digitali sono scese a quota 11.022 dalle 18.157 di novembre (-39,3%), pesando non poco sul -6,5% delle vendite complessive (62.746).

Guardando infine alle diffusioni complessive Il Sole 24 Ore con 343.562 copie presenta una crescita del +8,9% su novembre a fronte del -1,4% del Corriere della Sera; +0,7% di Repubblica; +1% della Gazzetta dello Sport; -0,1% della Stampa e -0,3% del Messaggero. Andando nelle ultime posizioni della "top ten" Avvenire (+6% su diffusione e vendite) ha scalzato Il Giornale dal nono posto (+1%).

 

DATI VENDITE QUOTIDIANI DAL SOLE VENTIQUATTRO ORE DATI VENDITE QUOTIDIANI DAL SOLE VENTIQUATTRO ORE Ezio Mauro Giusi e Roberto Napoletano Roberto Napoletano Ferruccio de Bortoli Paolo Mieli Scott Jovane e Laura Donnini, amministratore delegato di RCS Libri.Antonio Padellaro

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)