festival del cinema di venezia pier fancesco favino comandante 2023venezia

LA VENEZIA DEI GIUSTI – COME AI TEMPI DELL'AUTARCHIA. LO SCIOPERO DEGLI ATTORI E DEGLI SCENEGGIATORI DI HOLLYWOOD SPINGE LE MAJORS A TOGLIERE I FILM DALLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA – IL PRIMO A FARNE LE SPESE È "CHALLENGERS" DI LUCA GUADAGNINO CHE AVREBBE DOVUTO APRIRE IL FESTIVAL. AL SUO POSTO "COMANDANTE" DI EDOARDO DE ANGELIS CON PIER FRANCESCO FAVINO, STORIA DI EROISMO DI UN UFFICIALE FASCISTA DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE CHE MOLTO PIACERÀ AL GOVERNO MELONIANO E A GENNY SANGIULIANO… – VIDEO

 

Marco Giusti per Dagospia

 

festival di venezia 2023

Venezia. Come ai tempi dell'autarchia. Lo sciopero degli attori e degli sceneggiatori di Hollywood sta spingendo le majors a togliere i film dalla Mostra del Cinema di Venezia. Il primo a farne le spese, e ce lo dicono Variety e tutti i giornali americani è "Challengers" di Luca Guadagnino che avrebbe dovuto aprire il festival il 29 agosto. E che, presenti il film senza Zendaya?

 

challengers di luca guadagnino

Infatti non solo è stato tolto e l'uscita del film spostata dal 15 settembre al 24 aprile dell'anno prossimo. Al suo posto arriva il film italiano "Comandante" di Edoardo De Angelis con Pier Francesco Favino, storia di eroismo e cavalleria di un ufficiale italiani fascista durante la Seconda Guerra Mondiale che molto piacerà al governo meloniano e a Genny Sangiuliano@co che non vedono l'ora di rimpiazzare Presidente della Biennale e Direttore della Mostra coi loro uomini più fedeli come Buttafuoco e Elisabetta Sgarbi.

 

 

pierfrancesco favino il comandante

Dopo la nomina di Giulio Base a Torino siamo pronti a tutto. Ma francamente speriamo che ciò non accada perché significherebbe massacrare Biennale e Mostra e il lavoro fatto da Alberto Barbera finora, in continuità con quello iniziato da Marco Muller, ha portato il festival a un livello internazionale di prestigio difficilmente ripetibile.

 

Curiosamente lo sciopero degli attori di Hollywood sta trasformando il festival in una mostra pan-europea da tempi dell'autarchia e "Comandante", con Favino che salva i marinai nemici in mare al grido che lo fa "perché siamo italiani" (sembra il remake di "Vino, whiskey e acqua salata" con Tino Buazzelli e Raimondo Vianello) sembra la ciliegina sulla torta del festival autarchico pre-buttafuochiano dove i Sangiuliano e i La Russa, figli permettendo, possono sfilare sul tappeto rosso.

 

pierfrancesco favino il comandante 2

Certo che c'è una bella differenza tra aprire con Zendaya e i suoi amori a tre e Luca Guadagnino e aprire con Comandante e l'eroismo italiano in camicia nera.

pierfrancesco favino il comandante 1il comandante di edoardo de angelispalazzo

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA