woody allen coup de chance

LA VENEZIA DEI GIUSTI – WOODY ALLEN RISPOLVERA LA GRINTA DEI TEMPI MIGLIORI CON QUESTO “COUP DE CHANCE”. COSTRUITO PARTE COME COMMEDIA SENTIMENTALE (LE CORNA!, TEMA DELL’ANNO IN ITALIA), PARTE COME GIALLO ALLA SIMENON O CRIME CON DELITTO-E-CASTIGO CON FINALE IMPREVEDIBILE – GIRATO A PARIGI CON CAPITALI FRANCESI, HA UN’OTTIMA SCENEGGIATURA, NELLA LINEA DI “MATCH POINT”, MA PIENA DI RIFERIMENTI COLTI E DI BATTUTE CHE NON TROVIAMO CERTO NELLE NOSTRE COMMEDIE… – VIDEO

 

Marco Giusti per Dagospia

 

Coup de Chance - woody allen

Al di là delle polemiche femministe e dei cartelli che abbiamo visto sparsi per il Lido e a Venezia contro i “rapists” del cinema, cioè Polanski-Besson-Allen, molti applausi in sala, fin dai titoli di testa, hanno salutato il ritorno a un grande festival come Venezia, pur fuori concorso, di Woody Allen che rispolvera la grinta dei tempi migliori con questo “Coup de chance”, costruito parte come commedia sentimentale, le corna!, tema dell’anno almeno in Italia, parte come giallo alla Simenon o crime con delitto-e-castigo con finale imprevedibile.

 

Coup de Chance - woody allen

Pur non amando affatto le ultime opere di Allen, ammetto che “Coup de chance”, 50° film del regista, forse il suo ultimo in assoluto (lo ha dichiarato lui), girato interamente a Parigi con capitali francesi, ha un’ottima sceneggiatura, nella linea di “Match Point”, ma piena di riferimenti colti e di battute che non troviamo certo nelle nostre commedie (come si chiama il traduttore di culto francese di “Anna Karenina”?), una perfetta messa in scena che permette alla macchina da presa di Vittorio Storaro, che al solito esagera con le luci arancioni negli interni, di destreggiarsi con invidiabile agilità nelle strade di Parigi e negli ambienti alti della borghesia cittadina. Un piacere per gli occhi, insomma.

 

Lou de Laage Niels Schneider e woody allen sul set di coup de chance

Si parte da un triangolo amoroso. La bella e elegante Fanny di Lou de Laâge, è una trentenne, che lavora nel mondo delle aste d’arte, sposata col ricco e misterioso uomo d’affari (“faccio diventare i ricchi più ricchi”) Jean di Melvil Poupaud, quando incontra un vecchio compagno di scuola, Alain, interpretato da Niels Schneider, che è diventato scrittore e non ha mai smesso di amarla. Fanny si innamora immediatamente di Alain e progetta di vivere con lui, ma il marito, che non è il solito ricco cornuto che abbozza, progetta di reagire pesantemente.

 

woody allen al festival di venezia 2023

Ha al suo attivo un altro omicidio, quello del suo vecchio socio, la cui scomparsa gli ha permesso di allargare la sua società. Nella seconda parte del film, come in “Match Point”, si dipana la parte thriller, che vede in azione la buffa mamma di Fanny, Valérie Lemercier, esperta di gialli di Simenon.

 

Come spesso capita nei film di Woody Allen c’è chi crede al caso, in questo caso Alain, che sta scrivendo un romanzo sul caso e vede come un caso fortunato aver incontrato dopo anni il suo vecchio amore, e chi non ci crede, ma pensa di poter far funzionare qualsiasi evento proprio con la volontà di controllare e cambiare gli scherzi del destino.

 

Lou de Laage - coup de chance di woody allen

Tutto già visto e rivisto, lo sappiamo. Ma Allen si dimostra qui, magari con la complicità di una situazione e di personaggi alla Simenon, ancora in grado di controllare con altissimo artigianato tutti meccanismi della storia che sta raccontando. Per lo spettatore è un piacere rivedere un film che ovviamente poco aggiunge alla lunghissima filmografia di Allen, ma che almeno grazie all’intelligenza della messa in scena, a un gruppo di attori perfetti, alla sofisticata fotografia di Storaro, non ti stende addormentato sulla poltrona.

Coup de Chance - woody allen woody allen al festival di venezia 2023 woody allen al festival di venezia 2023 woody allen al festival di venezia 2023Coup de Chance - woody allen Lou de Laage - coup de chance di woody allen

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…