IL VENTICELLO DELLA CORNA - “LA NOTTE CON BOSSI? UNA GROSSA BUFALA CHE HA SEGNATO LA MIA VITA. IL TRIBUNALE HA STABILITO CHE "NULLA PROVA CHE IL FATTO SIA MAI ACCADUTO" - “OGGI AMO UN RAGAZZO CHE HA 15 ANNI MENO DI ME. UN TOYBOY? E ALLORA?”
Stefania Saltalamacchia per “www.vanityfair.it”
«Il punto in questa triste storia l'ho messo l'anno scorso, quando il Tribunale ha stabilito che "Nulla prova che il fatto sia mai accaduto". È sempre stata solo una grossa bufala, ma ha segnato la mia vita». La voce di Luisa Corna, quasi alla fine di questa intervista, si fa chiara e decisa nel rievocare la «storia più triste» che la riguarda.
Era il marzo 2004 quando Umberto Bossi fu vittima di un ictus e in rete si diffuse subito la voce che l'incidente fosse accaduto mentre i due erano insieme. «La cosa che mi ha fatto più male», spiega a Vanity Fair, «è che quel pettegolezzo era nato in un blog anonimo. Per anni non ho potuto attaccare nessuno, mi faceva rabbia che nessuno si fosse preso la responsabilità di quella voce.
Poi qualche anno dopo è uscito un libro - Umberto Magno - che la riprendeva, millantava prove e dettagli. E io sono andata in giudizio contro l'autore, e ho vinto. Ma nessuno l'ha detto, è più comodo continuare a insinuare».
Quante volte si è chiesta «Perché è successo a me»?
«Tantissime, ma la risposta è sempre stata la stessa: per cattiveria, invidia, in quegli anni facevo un programma dopo l'altro (Domenica In, Controcampo, Sanremo si nasce, ndr). Ero una bella donna, arrivata in alto. E tutti credevano che dietro ci fosse "il trucco". Hanno giocato alle mie spalle, ho sofferto molto».
Oggi Luisa Corna non pensa più al passato. A 50 anni si definisce «donna risolta in un periodo straordinario della vita». Si divide tra musica, teatro e amore. Nonostante alcuni stereotipi continuino a non andarle giù. A cominciare da quello che riguarda le donne e il passare del tempo.
«Non ci siamo ancora liberati del passato maschilista, i luoghi comuni sono tanti: l’uomo diventa "brizzolato e interessante", la donna semplicemente "vecchia", un uomo sovrappeso ha le maniglie dell’amore, la donna ha invece "la panza", l’uomo solo è uno scapolone, la donna, una zitella…Potrei continuare all’infinito, ma possiamo consolarci così: in media viviamo di più!»
Che peso dà ai suoi 50 anni?
«Mi dimentico anche di averli. È un periodo bellissimo: hai esperienza a sufficienza, ma non hai più la smania dei 20 anni, hai molto da raccontare, ma ancora non tutto».
Merito, nel suo caso, anche dell'amore con Stefano Giovino. Come vi siete conosciuti?
«Lui è un ufficiale dei Carabinieri, più giovane di me di 15 anni. Ci siamo guardati per la prima volta durante una manifestazione ed è stato colpo di fulmine. Mi dà sicurezza, serenità, sono contenta di averlo incontrato in questo momento della mia vita».
Nel 2006 in un’intervista a Vanity Fair raccontava che in amore «l’età non conta». Non ha cambiato idea, giusto?
«Sì e no. Nel senso che l'età non conta nel momento in cui trovi la persona giusta. Ogni remora in quel momento sparisce. Io sono una che non guarda molto al futuro, meglio vivere ogni giorno quello che la vita ci offre».
Qualcuno potrebbe dirle che Stefano è il suo toyboy.
«Quella parola mi fa ridere, anche questo è un vecchio stereotipo: per l'uomo è sempre stato normale avere una compagna anche molto più giovane. E poi come si fa a definire uno di quasi 40 anni, un ragazzino? Giorgio Gaber diceva che “Una donna è donna da subito.
Un uomo è uomo a volte prima, a volte dopo, a volte mai”. Io vicino a Stefano non sento alcuna differenza d’età, è un uomo completo. Dovrei lasciar perdere solo perché ha qualche anno in meno? È più giovane, e allora? Che ci dobbiamo fare?»
Nella sua vita ritiene finora di aver amato molto?
«Sì, caratterialmente sono una persona che tende a dare. Senza amore sarebbe stata una vita persa».
Nessuno però le ha fatto venire voglia di sposarsi.
«Finora (ride, ndr). In realtà non lo sognavo neanche da bambina. L’importante è vivere la quotidianità, il rapporto. "Per sempre" che cosa aggiunge?»
Un figlio, invece, l'ha mai desiderato?
«Da donna devo dire di sì, l’istinto è quello. Ma nessun uomo nel concreto mi ha mai fatto venire il desiderio di mettere al mondo un figlio. Oggi che ho un compagno, non precludo nessuna strada. Mai dire mai».
La sua soddisfazione più grande?
«Lavorativamente, l'essere riuscita a realizzarmi facendo davvero quello che volevo. Volevo lavorare nel mondo dello spettacolo e ci sono riuscita. Nella vita privata mi ritengo fortunata: sono stata circondata sempre da belle persone».
In tv, oggi come oggi, tornerebbe?
«La tv mi ha dato moltissimo. Se ci fosse un programma nelle mie corde, magari un varietà, perché no? Mi piace sempre mettermi alla prova. Intanto sono felice dei miei spettacoli a teatro (l'ultimo è il Manzoni Derby Cabaret, al teatro Manzoni di Milano la domenica sera, ndr) e sto per partire con il tour del mio album Non si vive in silenzio. La musica resta il mio primo amore».