CARLO VERDONE, UNO DI NOI: “IL POLITICAMENTE CORRETTO? UNA SEGA INTELLETTUALE, MI PUZZA DI IMBROGLIO” – IL REGISTA E ATTORE ROMANO NEL PODCAST “BSMT” RIVELA LE DIFFICOLTÀ CHE ANCHE IL MONDO DEL CINEMA HA AVUTO CON L’OSSESSIONE DEL POLITICALLY CORRECT - POI PARLA DELLA SERIE “VITA DA CARLO”, DI SANREMO (“E’ TUTTO MOLTO ANSIOGENO. VOLANO VALIUM E TAVOR”) E DI “COMPAGNI DI SCUOLA”, IL SUO KOLOSSAL MALIN-COMICO – IL MIO EREDE? NON LO TROVO. VEDO UN SACCO DI PALLONI GONFIATI” - VIDEO
“Il politicamente corretto? Una sega intellettuale, mi puzza di imbroglio”. Carlo Verdone, ospite del podcast “BSMT” di Gianluca Gazzoli, rivela le difficoltà che anche il mondo del cinema ha avuto con l’ossessione del politically correct: “Abbiamo dovuto cambiare le battute e il concetto di scena”.
Il regista e attore romano racconta come è nata la serie “Vita da Carlo” (di cui ha iniziato a girare la quarta e ultima parte), parla del ruolo di direttore artistico di Sanremo che si è trovato a interpretare nella terza stagione e del Festival: “A 10 minuti dall’inizio del programma tutti corrono nel bagno. E i bagni sono due. Uno è sempre rotto, l’altro sempre intasato. E’ tutto molto ansiogeno. Volano Valium e Tavor… “
Verdone ripercorre il filo della sua vita tra gli anni della scuola con Christian De Sica, le cene con Fellini (“Sarà stato un gran bugiardo ma con 200 interviste al giorno, lo posso capire”) e lo studio dei megalomani, quelli di cui “senti la cazzaraggine”, alla Manuel Fantoni.
VITA DA CARLO - TERZA STAGIONE - CARLO VERDONE
Poi ricorda la genesi di “Compagni di Scuola”, il suo kolossal “malin-comico”. “C’era stata una riunione con i compagni di scuola del liceo. Fu una serata molto triste, tentarono di rifare gli stessi scherzi che facevamo a 16 anni, fu preso un pezzo di abbacchio e fu tirato addosso allo zimbello della classe. E tutti ricominciarono a fare lo stesso casino di allora, un po’ pietoso all’età nostra”.
Il produttore Mario Cecchi Gori non ci credeva: “Mi disse: hai fatto un film logorroico, non si ride mai, 18 attori, ma che cazzo hai scritto, prenderemo sberle da tutti e mi tirò il copione addosso. Un’umiliazione tremenda. Ero sicuro di fare un buco nell’acqua e invece ebbe grande successo. E negli anni successivi ancora di più. In quel film per la prima volta si vedeva un politico chiudersi in bagno e tirare cocaina”.
L’erede di Verdone? “Non lo vedo, non lo trovo. Oggi la società è molto difficile da decifrare. Attori bravi ne abbiamo ma vorrei che se la tirassero un po’ meno. Vedo un sacco di palloni gonfiati. Bisogna che imparino a essere un pochino più generosi, più umili. Perché quando arriva la batosta forte, il colpo sarà difficile da assorbire…"
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