LA VERSIONE DI MUGHINI - LE EDICOLE STANNO MORENDO, MUORE UN TEMPO DELLA NOSTRA VITA. LA CARTA NON PARLA PIÙ ALL'ANIMA DELLE NUOVE GENERAZIONI. CRESCE IL TASSO DI ANALFABETISMO DEGLI ITALIANI, AI QUALI BASTA SAZIARSI DI TWEET E DI SCIACQUATURE DI INFORMAZIONE SU INTERNET E PURCHÉ GRATIS. MENO SONO LE EDICOLE E MENO GENTILE È IL MONDO. O COMUNQUE COSÌ APPARE AI MIEI OCCHI, DI UNO CHE NEI PRIMI ANNI SESSANTA…
Lettera di Giampiero Mughini a Dagospia
Caro Dago, in questi giorni di calura asfissiante ti confesso che non è per me uno scherzo percorrere a piedi il chilometro e 200 metri circa necessari per arrivare all’edicola dove compro i cinque giornali quotidiani. Succede difatti che Monica, la titolare dell’edicola più vicina (300 metri) a casa mia, sia andata in vacanza.
E devo ringraziare Iddio che ce ne sia un’altra di edicola a portata di mano, e seppure a un chilometro e 200 metri di distanza. Forse non ci avete fatto caso, ma le edicole stanno scomparendo. “Non ci si fa più una lira”, mi ha detto stamane l’edicolante.
Prima di me gli si erano rivolti una signora che ne era uscita con in mano la settimana enigmistica e un quarantacinquenne con due figlie che aveva chiesto cinque biglietti per il bus. All’edicola di Monica, dove vado undici mesi e dieci giorni all’anno, mai ho visto qualcuno sotto i 35 anni che comprasse i quotidiani. Mai. Il lavoro di Monica è bestiale. Ogni mattina in piedi alle cinque, in modo da aprire l’edicola alle sei e qualche minuto, affastellare i giornali che stanno arrivando, essere pronta a venderli prima della sette.
Per guadagnare quanto? Un tempo le edicole di tutta Italia si dividevano un malloppo fecondato dalla vendita di 680mila copie del “Corriere della Sera”, di oltre 600mila copie della “Repubblica”, di 600mila copie di “Panorama”. Ci viveva un’intera famiglia con quelle vendite. Poi le cose sono andato come sapete. Il “Corriere della Sera” vende oggi meno di 200mila copie, la “Repubblica” 160mila, “Panorama” non credo superi le 30mila copie vendute in edicola.
E’ il “cambiamento”, bellezza. La carta non parla più all’anima delle nuove generazioni. Cresce il tasso di analfabetismo dei cittadini italiani, ai quali basta saziarsi di tweet e di sciacquature di informazione su Internet e purché gratis. Le volte che vado in tv e si sta discutendo di quello o quell’altro argomento, mai mi succede che chi mi sta accanto conosca gli articoli che su quell’argomento sono apparsi sui vari quotidiani.
Le edicole muoiono, muore un tempo della nostra vita. A metà strada tra l’edicola di Monica e l’edicola dove sono stato oggi e dove andrò domani c’era, a Piazza Ippolito Nievo, una bellissima edicola che restava aperta tutti e 365 giorni all’anno. Ne era titolare un sessantenne o poco più, piccolo di statura ma nodoso e resistente nel fisico. Tutti i giorni dell’anno si alzava alle cinque. E’ morto poche settimane fa. L’edicola è “in vendita”.
Non sono sicuro che qualcuno la comprerà. Meno sono le edicole e meno gentile è il mondo. O comunque così appare ai miei occhi, di uno che nei primi anni Sessanta nella città siciliana in cui era nato andava a comprare i giornali poco dopo le dieci del mattino e siccome non erano ancora arrivati dal “continente”, se ne tornava a casa per poi andare una seconda volta e finalmente trovarli, felice.
GIAMPIERO MUGHINI