bud spencer maria amato

BUD SPENCER, IL MIO GIGANTE BUONO! "VOLEVO CAMBIARLO, INVECE LO SPOSAI", PARLA LA MOGLIE DELL’ATTORE: "NON È STATO UN AMORE A PRIMA VISTA. LUI ENTRÒ A UN CERTO PUNTO NEL GIRO DEI MIEI AMICI, ERA BELLO, TOMBEUR DES FEMMES. DICEVA DI NON ESSERE MAI ANDATO NEMMENO A PRENDERE UN CAFFÈ CON LE ATTRICI? LO DICEVA LUI…” – "NON CREDEVO CHE POTESSE DIVENTARE UNA STAR DEL CINEMA E NEANCHE LUI CI PENSAVA. ANCHE MIO PADRE, GIUSEPPE AMATO, NON AVREBBE MAI CONCEPITO CHE CARLO FACESSE L'ATTORE" - VIDEO

 

Alessandra Paolini per la Repubblica

 

bud spencer

 Un amore nato per caso, tra due persone che più diverse non si poteva. Un amore durato più di cinquant' anni tra la figlia adorata e schiva di un protagonista del grande cinema italiano e il bel ragazzo della borghesia napoletana destinato a diventare un' icona del grande schermo.

 

Maria Vasaturo, che dal padre ha ereditato il nome d' arte Amato, comincia a raccontare cosi, a tre anni dalla scomparsa del marito, la sua storia con Carlo Pedersoli, che in arte si era voluto chiamare Bud Spencer, in omaggio a una birra e a Spencer Tracy. Ogni angolo del salotto di casa, una casa borghese nel cuore di Roma nord, è segnato da ricordi, fotografie, libri, targhe, statuette, persino da una costruzione in Lego che parlano dell' uomo che ha dato un volto - e una barba - a personaggi amatissimi dal pubblico in ogni parte del mondo. Il gigante buono di una coppia che con Mario Girotti, in arte Terence Hill, ha riscritto con ironia gli standard del western prima, e del poliziesco poi.In barba ai critici, ma sempre da campioni al botteghino.

 

bud spencer terence hill

Un matrimonio durato cinquantasei anni. Dei predestinati «Direi proprio di no. Non è stato un amore a prima vista. Lui entrò a un certo punto nel giro dei miei amici. Ci vedevamo al Pincio, e nessuno di noi aveva la macchina. Nessuno tranne lui, che le vendeva, le macchine americane. Forse avevo voglia di innamorami, di lui non so, era un tombeur des femmes, era bello, tanti anni di sport agonistico gli avevano regalato un fisico pazzesco, faceva una vita interessante. Fu un fidanzamento anomalo, lui stava sempre via. E insomma ce ne abbiamo messo di tempo, anche perché mio padre era sempre in guardia. Alla fine nel '60 ci siamo sposati, e ci sarà stata una ragione se è durata tanto e abbiamo avuto tre figli».

 

Il vostro segreto?

«In un matrimonio ci devono essere soprattutto due cose: rispetto e tenerezza. E noi ci siamo rispettati, con le nostre storture. Io ho tentato di cambiarlo. Gli dissi che lo facevo per il suo bene. E lui: "Per quel che tu credi sia il mio bene". Così mi placai e per fortuna non sono riuscita a cambiarlo. Lui rimase sognatore, io realista, io attaccata alla logica, lui manco p' a capa».

bud spencer maria amato

È mai stata gelosa? È vero che come diceva lui "con le attrici non sono mai andato nemmeno a prendere un caffè"?

«Questo non glielo so dire (sorride). Lo diceva lui».

 

Si aspettava che potesse diventare una star del cinema?

«No, e lui non ci pensava proprio.

Quando tutto cominciò, con un socio milanese aveva appena messo su una società di pubblicità, e con le sue manie di grandezza aveva speso tutto per farsi un ufficio grandioso. Ma le cose non quagliavano. Un giorno mi chiama la moglie del regista Giuseppe Colizzi e mi chiede: "Ma suo marito è sempre cosi grosso?".

"Se è per questo è ancora più grosso, visto quello che si mangia tutto il giorno", le risposi. Insomma gli propongono un film, lui non lo voleva fare. Gli dissi: "Scusa Carlo, cosa hai da perdere? È giugno, in estate in Italia non si conclude niente".

bud spencer maria amato

Insomma lo fece: Dio perdona io no ! , il primo film in coppia con Terence Hill, fu un successo strepitoso».

E inaspettato

«Pensi che per farlo Colizzi si era impegnato i gioielli della moglie.

 

Nessuno ci credeva. E invece». Una carriera pazzesca. Ma davvero suo padre, Giuseppe Amato, non ci mise lo zampino?

«Stiamo parlando del '67: mio padre era morto tre anni prima E poi figurarsi, papà non avrebbe mai concepito che Carlo facesse l' attore. Allora il cinema italiano contava nel mondo, non era come oggi alla mercé di americani e francesi. Per merito del neorealismo, e anche della commedia italiana. Papà di quella stagione era stato un protagonista, le sue opere parlano da sole. Ed è curioso e anche triste che oggi sia cosi poco ricordato».

Era la stagione dei grandi produttori

bud spencer maria amato

«Certo. Ponti, De Laurentiis, grandi imprenditori. Papà invece fu un innovatore. E non solo perché fu lui a credere in La dolce vita quando Fellini glielo propose. Ha fatto fare il regista a De Sica, ha fatto recitare insieme i fratelli De Filippo, ha prodotto Don Camillo , Domani è troppo tardi , ha fatto Umberto D ., ha fatto fare a Rossellini Francesco giullare di Dio . E riuscito a far interpretare a Totò la sua unica parte tragica in Yvonne la nuit Pensavo che sarebbe bastato per ricordarlo, ma non è così. Oggi mi è venuta voglia di parlarne, di fare qualcosa, forse un docufilm...».

 

La consolerà però che di Bud Spencer si ricordino tutti

bud spencer maria amato

«È incredibile cosa è stato capace di fare. I fan mi scrivono cose che mi commuovono. E la mostra che il 13 settembre apre a Palazzo Reale di Napoli, la sua Napoli, nasce dall' idea di raccogliere anche le testimonianze di affetto che ci arrivano da tutto il mondo, foto, biglietti Ci sono statue di Carlo sparse in non so quante città.

 

Si sarebbe stupito di certe santificazioni, non si è mai sentito un mito, anche se credeva molto in quello che faceva per il pubblico.

 

Penso che la chiave di tutto sia forse nell' aver fondato un genere, anche grazie a registi come Colizzi e Marco Barboni che con Lo chiamavano Trinità... inventò un western del tutto nuovo. Fino ad allora il western, quello americano ma anche quello splendido di Leone, Corbucci e Castellani, produceva personaggi e storie con molta violenza. Barboni la smitizzò. Quando Carlo e Mario menavano forte, con colpi che ripetevano quaranta, cinquanta volte, quelli si rialzavano e magari Bud e Terence gli davano una pacca sulle spalle».

bud spencer terence hill lo chiamavano trinità

Tre anni dopo la morte cosa le manca di più di lui?

«Sa che non lo so? Io ero abituata alle sue assenze. Era un uomo molto libero, andava, veniva Ho convissuto con la sua assenza. E quindi non mi manca. Aspetto che come al solito mi chiami». 

bud spencer terence hillbud spencer maria amatola statua di bud spencer a livorno 3MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO COME BUD SPENCER E TERENCE HILLbud spencer terence hill lo chiamavano trinitàla statua di bud spencer a livorno 5FRANCO NERO BUD SPENCERKallie Knoetze con Bud Spencer in BomberFRANCO NERO TARANTINO BUD SPENCERla statua di bud spencer a livorno 4bud spencer bud spencer terence hillTERENCE HILL BUD SPENCER in altrimenti ci arrabbiamoFRANCO FIORITO E BUD SPENCER jpegfoto d epoca enrico todi e bud spencerbud spencer e giuliano gemma Continuavano a chiamarlo Trinita? bud spencer terence hillbud spencer bomberbud spencer bomberbud spencer bud spencer bud spencer bud spencer striscione per bud spencerbud spencer terence hillbud spencer nuotatorebud spenceril figlio di bud spencer giuseppe pedersolil ultimo viaggio di bud spencer (1)BUD SPENCER E LUCIANO DE CRESCENZOla statua di bud spencer a livorno 1

 

bud spencer piedone l africano bud spencerla moglie di bud spencer maria amato accompagnata da marco pietrangeli

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