DEGRADO A VIA GRADOLI, CON SERVIZI SEGRETI - LA VIA DELLE TRANS-MARRAZZATE FINISCE AL CENTRO DI UN'INCHIESTA SU UN GIRO DI CANTINE E SEMINTERRATI, PRIVI DI CERTIFICATI DI ABITABILITÀ, AFFITTATI A STRANIERI SENZA PERMESSO DI SOGGIORNO - QUELLO DI VIA GRADOLI È UN COMPRENSORIO MISTERIOSO: ZONA DI SESSO, RICATTI, ILLEGALITÀ CLANDESTINA E DI SERVIZI SEGRETI (CINQUE PALAZZINE IN ZONA APPARTENGONO ALL’AISI) - E DA QUELLE PARTI MORÌ, IN CIRCOSTANZE ANCORA DA CHIARIRE, LA TRANS BRENDA…

Ilaria Sacchettoni per il "Corriere della Sera"

Solo l'asfalto è rimasto lo stesso, crivellato di buche e di scavi. Per il resto, via Gradoli, simbolo cupo degli anni Settanta è ormai un comprensorio di conflitti irrisolti. Tra seminterrati ceduti in nero, beatamente esentasse, e cubature gravate dall'Ici svettante di un'area residenziale. Sui tanti perché della traversina in via Cassia la procura ha aperto un'inchiesta. La strada, a quanto risulta, è tra le più trafficate dai fornitori di bombole a gas. Niente di male. Ma nell'estate 2009 vi fu un'esplosione.

Venne fuori che cantine e seminterrati erano affittati a stranieri senza permesso di soggiorno. Un modo per favorire l'immigrazione clandestina? Il dubbio è legittimo, dicono i residenti. La comunità multietnica di via Gradoli - dai trans brasiliani agli equadoregni impiegati come camerieri nei locali del centro - sembra unita più che altro dall'affitto in nero.

Al momento c'è solo il fascicolo assegnato al pm Maria Letizia Golfieri (sue le inchieste sulle tangenti per le sanatorie nel X Municipio e gli abusi edilizi in viale Parioli) ma dietro l'esposto presentato da Riccardo Corsetto, portavoce del Movimento per l'Italia di Daniela Santanchè, si indovina la preoccupazione di chi abita in zona: «La situazione allo stato attuale potrebbe rappresentare un grave pericolo alla sicurezza e all'incolumità pubblica» si legge nel documento. E ancora: «Da alcuni anni i residenti e alcuni comitati di zona denunciano la presenza di numerose cantine e locali a quanto pare prive di certificati di abitabilità e che, nonostante ciò, risulterebbero affittati illegalmente a terzi per uso residenziale».

Teatro più o meno stabile della prostituzione trans della Roma nord, legata alle vicende del video-ricatto a Piero Marrazzo, via Gradoli è tuttora il domicilio di Natalie (resa famosa dai molti talk show sull'affaire) nonché presunta «base operativa» dell'Aisi, l'Agenzia informazioni e sicurezza interna (ex Sisde). Insomma i trans del caso Marrazzo non sarebbero l'unico retroscena intrigante sulla strada. Dice il portavoce del comitato dei residenti, Carlo Maria Mosco: «Le cinque palazzine ai civici 65, 69, 35, 75 e 96 appartengono all'Aisi.

Ma il vero problema è la riqualificazione della zona su cui non otteniamo risposta, se non un rimpallo di responsabilità tra Asl e Comune». E se una lettera dell'Aisi (indirizzata allo stesso Mosco) smentirebbe la presenza dei servizi in via Gradoli, quanto ai locali subaffittati a clandestini c'è poco da aggiungere: «La vicenda è nota anche al commissariato di zona - dice Corsetto -. Ci risulta che alcune agenzie attorno alla stazione Termini indirizzino gli stranieri in cerca di alloggio in via Gradoli».

 

POLIZIA IN VIA GRADOLIcondominio di via Gradoli 96, a Roma, dove sarebbe avvenuto l'incontro tra il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, e un transessuale di origini brasiliane (foto di Benvegnù-Guaitoli)PIERO MARRAZZO La trans BrendaNatalie - trans marrazzo - foto Ferrario-GMT

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