VIENI AVANTI, FAVINO – CON CLAUDIO BAGLIONI E MICHELLE HUNZIKER SUL PALCO DELL'ARISTON DI SANREMO CI SARA' ANCHE L’ATTORE – IL CACHET DOVREBBE AGGIRARSI, COME QUELLO DI HUNZIKER, INTORNO AI 400MILA EURO – STEFANO BOLLANI E’ IL FAVORITO PER UN DOPOFESTIVAL IN FORMA DI JAM SESSION
Tiziana Leone per La Stampa
Pierfrancesco Favino ha firmato, il suo sì al prossimo festival di Sanremo è nero su bianco. Ci sarà anche lui dunque con Michelle Hunziker e Claudio Baglioni sul palco dell’Ariston dal 6 al 10 febbraio.
La conferma ufficiale da Viale Mazzini arriverà solo il 9 gennaio, durante la prima conferenza stampa del Festival a Sanremo, ma dopo il sì della Hunziker, ora è arrivato anche quello di Favino, il cui nome circolava ormai da giorni. L’attore romano ha accettato l’invito del direttore artistico Claudio Baglioni, superando la concorrenza di un altro candidato eccellente, Luca Argentero uscito in realtà dalla partita già da un po’.
I tre conduttori sono stati convocati a Roma, subito dopo la Befana, per la foto di rito di Sorrisi e Canzoni con l’intero cast dei cantanti. La trattativa con Favino non è stata solo legata a una questione economica. Se la Hunziker ha strappato un contratto di circa 400 mila euro, per Favino, che probabilmente non sarà da meno, i dubbi sono stati per lo più di natura artistica. Attore impegnato solitamente in ruoli drammatici, poco affine al piccolo schermo e ancora meno a eventi nazional-popolari, stampo radical chic ma senza la puzza sotto il naso, ha voluto concedersi con Sanremo un’altra strada, lontana anni luce da quella percorsa fino ad ora. Al Festival serviva un attore di primo livello, qualcuno in grado di unire al suo mestiere di interprete quello di intrattenitore, capace di stare per cinque serate vicino alla prima donna della tv.
I tre artisti, tre fuoriclasse ciascuno nel proprio campo, Baglioni per la musica, la Hunziker per la tv e Favino per il cinema, hanno già discusso dei propri ruoli nei loro primi incontri ed è chiaro che il peso del prossimo Sanremo sarà per intero sulle loro spalle. Il cachet dei tre influirà sul budget del Festival oltre il doppio rispetto allo scorso anno, quando Carlo Conti portò a casa 650 mila euro e Maria De Filippi presentò a costo zero. Lo scorso anno alla Rai il Festival costò meno di sedici milioni di euro, interamente ripagati dalla vendita della pubblicità, che fruttò quasi ventidue milioni. Cifre che la tv di Stato spera di replicare quest’anno visto che gli spot vengono venduti ai pubblicitari alla stessa tariffazione del Festival di Conti, che raggiunse una media del 50,6% di share.
Baglioni ha dunque portato a casa un altro artista di classe, affidandogli il ruolo che lui vorrebbe meno, condurre sul palco. «Vorrei fare il sacrestano che entra a inizio e fine messa», ha dichiarato il cantautore. Ma l’auspicio non basterà, perché pur con un Favino all’Ariston, Baglioni dovrà essere più presente di quanto si augura.
Ma tra i compiti del direttore artistico c’è anche quello di mettere in piedi il Dopofestival, cui Baglioni ha deciso di dare uno stile differente rispetto al passato. Non è un segreto che alcuni cantanti in gara non amassero l’appendice notturna di chiacchiere festivaliere, preoccupati dalle battute al vetriolo della Gialappa’s Band e di Nicola Savino. Ma quest’anno probabilmente non avranno molto da temere, visto che ad accoglierli potrebbe esserci un artista come loro, uno cresciuto con la musica e sposato con il suo piano, Stefano Bollani.
Le trattative con il musicista sono avviate, ma non ancora concluse, di certo la speranza di Baglioni è quella di trasformare il Dopofestival in una jam session notturna di cui Bollani è televisivamente il re, come ha dimostrato nel suo show L’importante è avere un piano, andato in onda sempre a notte fonda lo scorso anno su Raiuno, in cui ha unito il jazz e il pop, l’ironia e il racconto, David Garrett e Ornella Vanoni.
pierfrancesco favino intervistatobaglioni