LA VITA DI REEVA VALEVA 8.500 EURO CASH? - IL GIUDICE CONCEDE LA LIBERTA’ SU CAUZIONE: PISTORIUS PAGA UN DECIMO DELLA SOMMA E LASCIA IL CARCERE TRA LE GRIDA DI GIOIA DEL SUO “CLAN” - PIETRIFICATI AMICI E PARENTI DELLA VITTIMA - E’ L’EPILOGO DI UN’INCHIESTA CONDOTTA IN MANIERA SCELLERATA DAL “DETECTIVE” HILTON BOTHA, CACCIATO VIA GIOVEDI’ PER “PALESE INCOMPETENZA” - L’ACCUSA NON CAMBIA: OMICIDIO VOLONTARIO DI SESTO GRADO…

Paolo G. Brera per La Repubblica

Vale 8.500 euro in contanti la libertà di Oscar Pistorius: dopo un'accorta, verbosa, infinita requisitoria, il giudice Desmond Nair ha concesso la libertà su cauzione. Otto giorni dopo aver massacrato con quattro colpi di pistola la sua bellissima fidanzata Reeva Steenkamp, chiusa in trappola in un bagno minuscolo di un metro e quaranta per un metro e quaranta, ieri pomeriggio l'eroe paralimpico dalle gambe di titanio ha lasciato la corte penale di Pretoria su un fuoristrada grigio, inseguito da un plotone di fotografi in moto. Diretto, dicono, fuori città.

Al colpo di scena finale, un gruppo di ragazzoni neri amici di Pistorius vola in aria e esulta: "Yes!". Un gol ai mondiali. La famiglia, sulle tre panche più avanti, resta per un attimo surgelata dalla sorpresa. Il giudice si alza e se ne va. Lui, il campione sconfitto, piange e viene subito portato via. Istanti da cartolina, poi tutti abbracciati a sfogare la tensione tra lacrime di gioia e pacche sulle spalle.

Sul lato opposto della sala, imperterrite e terree si stringono nelle spalle Kim Myers e la mamma Desi, amiche di Reeva, avamposti della famiglia che fino a ieri ha avuto altro da fare che seguire un processo per cauzione: dovevano cremare una delle ragazze più belle e dolci del Sudafrica, già avviata sull'autostrada del successo.

Troppi errori, troppi passi falsi nelle indagini dello sciagurato detective Hilton Botha, costretto a lasciare il caso giovedì per palese incompetenza. La grande macchina difensiva messa in piedi dalla famiglia ha vinto il primo round per ko: con una cauzione di 85mila euro di cui solo il dieci per cento in contanti e il resto in garanzie, ha riportato a casa il campione triste dal grilletto facile che ha trascorso gli ultimi giorni con lo sguardo fisso alle proprie scarpe, tra singhiozzi e lacrime.

Nella maratona finale, il giudice Nair ha demolito il povero Botha per tutti i guai che ha commesso in quest'inchiesta: dal prendere per doping un medicamento alle erbe al dimenticarsi di repertare il cellulare con cui furono chiamati i soccorsi; dalla contaminazione della scena del crimine alle fantasmagoriche imprecisioni sulla distanza dei "testimoni decisivi": «Seicento metri», no «trecento», no «forse meno». Un disastro giudiziario.

Ma si è trattato di un delitto premeditato? Progettato per rabbia sette metri prima di compierlo? E' una tesi durissima da sostenere in aula, ma il giudice spiega che le indagini sciagurate non tolgono che l'accusa resti solida, e in dibattimento si procederà per Grado 6, omicidio premeditato. Perché sia chiaro, dice il giudice Nair: «Non tocca a me decidere se sia stato così, lo stabilirà il processo», ma molte delle tesi della difesa non l'hanno convinto per niente.

Poco credibile, dice, la versione secondo cui Pistorius si alza, percorre tre metri per prendere il ventilatore, sente un rumore, torna al letto al buio, prende la pistola sotto il materasso e senza neppure allungare una mano per avvertire Reeva del pericolo va in bagno camminando a terra senza protesi.

E perché mai, sentendosi debole senza protesi, non le ha indossate prima di fare Rambo? E perché non ha svegliato Reeva? E perché, ancora, ha scaricato quattro colpi al "ladro" inerme chiuso in trappola nel servizio igienico? Non è anche quello omicidio volontario? Appuntamento a Pretoria il 4 giugno, per il processo.

Ieri il giudice ha solo ritenuto di "non credere" alla tesi che Pistorius possa fuggire, magari in Italia dove si allenava, o che sia un violento patentato. E gli ha rifilato una lunga sequenza di prescrizioni. Nel frattempo è già scattata la caccia all'intervista e c'è già chi ha offerto 50 mila euro per l'esclusiva.

 

REEVA E PISTORIUS Vineshkumar Moonoo il poliziotto che ora dirige il caso pistorius IL PADRE HENKE IL FRATELLO CARL E LA SORELLA AIMEE PISTORIUS IN TRIBUNALE LA RICOSTRUZIONE DI OSCAR PISTORIUS DI COSA E SUCCESSO LA NOTTE DELL OMICIDIO DI REVA DIMAMICA OMICIDIO REEVA PISTORIUS PISTORIUS IN TRIBUNALE

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