vittorio feltri tv televisione

QUALCUNO SALVI FELTRI E GLI SPENGA LA TV - VITTORIONE INDIGNATO PER LA QUALITÀ SCADENTE DI TELEGIORNALI E TALK SHOW: "TG TUTTI UGUALI, RIPETITIVI, NOIOSI. I SERVIZI SONO SCONTATI E PROPOSTI CON SCARSA PROFESSIONALITÀDUE PALLE VICINE ALL'ESPLOSIONEROBA DOZZINALE CHE NON SPIEGA ASSOLUTAMENTE NULLA. PER NON PARLARE DEGLI SPOT CHE A ORA DI CENA MANDANO IN ONDA PETI E FECI…" (MA FATTE NETFLIX!)

Vittorio Feltri per “Libero Quotidiano

 

VITTORIO FELTRI

Si dice (e si constata) che la stampa, non solo italiana, stia attraversando una crisi allarmante. Le copie cartacee di quotidiani e periodici sono molto meno diffuse rispetto ad anni fa. Purtroppo è vero e ciò addolora noi che lavoriamo e ci guadagniamo da vivere nel settore zoppicante.

 

Ma dobbiamo amaramente registrare che anche le televisioni, pubbliche e private, sono in sofferenza. Il problema in parte si giustifica a causa della affermazione di Internet, cioè delle tecnologie grazie a cui la gente rimane in perenne contatto con l'informazione, più o meno di qualità.

 

VITTORIO FELTRI

I cosiddetti social poi dominano la scena, coinvolgono il popolo, il quale in pochi anni si è convinto che le notizie e i commenti siano gratis e oltretutto lo invitino direttamente a partecipare ad ogni sorta di dibattito.

 

Questo è noto. Però esiste una aggravante che riguarda proprio i programmi in onda sul piccolo schermo, totalmente scaduti, con qualche rara eccezione. Prendiamo i telegiornali. Sono tutti uguali, ripetitivi, noiosi, punto interessanti. I servizi sono scontati e proposti con scarsa professionalità.

 

vittorio feltri 1

A un certo punto scatta un collegamento con Parigi o Londra. Compare un corrispondente che dice quattro bischerate prive di qualsiasi originalità sul COVID o su una seduta dai contenuti incomprensibili dell'Unione Europea.

 

vittorio feltri

Domina sempre la pandemia in qualunque servizio corredato di tabelle delle quali fai a tempo a leggere due cifre, poi scompaiono cosicché non capisci nulla. Ricorrono spesso le immagini di una fabbrica del Sud che chiude i battenti perché in procinto di delocalizzare. Segue intervista lagnosa a un paio di sindacalisti scandalizzati.

 

Vittorio Feltri

Mai un accenno alle ragioni degli imprenditori che in Italia sono sempre considerati mascalzoni, affamatori di operai e relative famiglie. Ed ecco un filmato che documenta l'uso delle mascherine e pone l'accento sugli assembramenti pericolosi ai fini dei contagi.

 

Due palle vicine all'esplosione. I fatti di cronaca, quelli della vita, sono liquidati in fretta e furia. Quindi la politica: la battaglia per il Quirinale il cui esito preme soltanto ai partiti dei quali non importa a nessuno.

 

vittorio feltri 2

Rapide sequenze su Mattarella e su Draghi, roba dozzinale che non spiega assolutamente nulla. Di quello che succede nella tribolata società italiana, neanche un cenno o solo un cenno.

 

Questo andazzo accomuna qualsiasi canale. C'è un'aggravante. I conduttori hanno sempre fretta, chiacchierano velocemente e non afferri il senso dei loro discorsi. Insomma una grande confusione e una totale incapacità di comunicare in modo colloquiale.

 

VITTORIO FELTRI

Quando poi terminano i notiziari, con grande sollievo degli spettatori, attacca la pubblicità, perfino peggiore del resto. Gli spot sono talmente fumosi che non riesci neppure a comprendere quale sia il prodotto reclamizzato. Trionfano materassi e divani, poltrone e utensili di cui si ignora la funzione. I famosi consigli degli acquisti sono pessimi sotto il profilo estetico, più scadenti dei tg che dovrebbero raccontarci il Paese.

 

vittorio feltri a 'non e' l'arena' 3

Un esempio. C'è una inserzione visiva riguardante una assicurazione che mostra un'auto con tre passeggeri e un cane. Si ode un fragoroso peto. Che serve per invitare gli spettatori a sospettare di chi si frequenta.

 

Per completare il quadro squallido, un altro spot in cui si accenna alle feci dure da eliminare con un farmaco. Questa antologia di schifezze va in onda durante le ore dei pasti. Siamo a livelli sottoterra.

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