sarah bernhardt

LA DOPPIA VITA DI SARAH BERNHARDT – VOLEVA FARSI SUORA E DIVENTÒ LA PRIMA SEXY ATTRICE DEL MONDO – DALLA SCULTURA ALL’ARTE DELL’INTRATTENIMENTO E DEL LIBERTINAGGIO, NELLA SUA AUTOBIOGRAFIA C’È IL RACCONTO DI QUELLA BABILONIA CHE ERA LA PARIGI DI FINE ‘800 – IL SESSO CON GLI SPETTATORI INSIEME ALLA PITTRICE LOUISA ABBAMA E L’AMPUTAZIONE DELLA GAMBA SINISTRA PER…

Benedetto Mosca per “Libero Quotidiano”

 

sarah bernhardt 8

Mitica, misteriosa Sarah Bernhardt. È lei stessa, nell' autobiografia intitolata La mia doppia vita, a svelare l' inattesa verità portandoci nella Parigi di fine '800, in uno degli oltre trenta "salotti mondani" d' alta classe (oggi si direbbe case d' appuntamento) frequentati da aristocratici, politici e artisti. Il "salotto" era tenuto da Judith Julie, una bellissima prostituta olandese il cui nome di battaglia era Youle, e dalle sue due figlie maggiori.

 

Youle aveva anche una terza figlia, Sarah. Meglio: Sarah Bernhardt, perché essendo nata da padre ignoto aveva preso per cognome il falso nome - Bernhardt, appunto - con cui uno degli amanti della madre, il nobile Edouard de Thérard, era conosciuto nei "salotti mondani".

 

 

sarah bernhardt 4

Siamo nel 1860 e Sarah ha 16 anni. Il suo "salotto" in Place Vendome è interamente foderato di raso bianco. «Avevo poche settimane di vita», ha scritto l' attrice, «quando mia madre mi diede a balia. In seguito mi affidò a una delle mie due sorelle maggiori, la quale si sbarazzò di me passandomi alle suore di un convento».

 

Qui Sarah, a 14 anni, decide di prendere i voti, ma qualcosa di totalmente inaspettato le fa cambiare idea. La sorpresa si chiama duca de Morny, l' amante del momento con cui sua madre la va a trovare.

 

De Morny è letteralmente folgorato da lei «e mi dice - sono ancora le parole di Sarah - che sono troppo bella per seppellirmi in un convento. Inoltre assicura a mia madre che provvederà lui a farmi studiare. E soprattutto a farmi conoscere suo fratello». Il fratello del gentiluomo, che divide con lui i favori della madre e di una sorella di Sarah, è il futuro Napoleone III.

 

sarah bernhardt 3

PRINCIPI E POLITICI

Non occorre dire che, a questo punto, la decisione di Sarah di prendere i voti sfuma.

La futura regina delle scene, iscritta alla scuola delle Belle Arti dal suo nobile protettore, rivela un discreto talento di scultrice.

 

La madre Joule, però, pensa di mettere a profitto un altro dei suoi talenti, e all' uscita della scuola delle Belle Arti le fa spesso trovare la carrozza di uno dei suoi facoltosi amici. Sarah è quantomeno duttile e passa con facilità dalla scultura all' arte, diciamo così, dell' intrattenimento.

 

A soli sedici anni, è già in grado di acquistare il suo "salotto" in Place Vendome. In un rapporto della polizia parigina si apprende che «frequentano il salotto della Bernhardt politici e generali. In modo riservato ella riceve anche il principe di Galles, erede al trono d' Inghilterra».

sarah bernhardt 2

 

Finisce qui la prima parte della doppia vita di Sarah Berhard. De Morny la presenta infatti al direttore della Comédie Francaise, e qui il suo talento esplode. La futura "divina" del teatro sostiene infatti con pari abilità tanto le parti femminili che quelle maschili.

 

Uno dei suoi personaggi preferiti è Amleto, del quale la critica scrive: «Più che il principe, la Bernhardt è la principessa Amleto, che fa impazzire le platee con la sua conturbante figura androgina». Tra provocazione e ambiguità, unite a un autentico genio recitativo, Sarah elimina i pesanti corsetti allora in voga tra le attrici, lasciando trasparire il seno e scatenando attorno a sé un' autentica follia.

 

Non troppo alta ma estremamente graziosa, sempre provocante, capelli rossi e meravigliosi occhi azzurri, incanta tutti. Scrive un critico: «Questa Sarah Bernhard ha corpo e movenze da grande cortigiana, e il palcoscenico la esalta».

sarah bernhardt 12

 

Nel Mercante di Venezia, per esempio, l' attrice impersona Porzia e anche Shylock. É un trionfo. Lei scrive: «Tutti, uomini e donne, volevano incontrarmi in privato. E io non sapevo chi scegliere».

 

Da Oscar Wilde con Salomé a Edmond Rostand con L' Aiglon e a Victor Hugo con Ruy Blas, tutti i grandi autori del tempo scrivono per lei. È nata la leggenda della Divina Sarah Bernhardt.

 

LA GRANDE OFFESA

È a questo punto che De Morny spezza il cuore di Youle, diventando l' amante della sua celebre figlia. Da lui, a vent' anni, Sarah ha il piccolo Maurice. Così scrive nel suo diario mentendo, perché in realtà il padre del bambino è un principe belga, Eugène de Ligne, che però non lo riconosce.

sarah bernhardt 11

 

Sarah annota la frase feroce con cui il gentiluomo la liquida: «Amica cara, quando ci si siede su un roveto non si va a cercare la spina che ci ha punto». La Divina, però, si consola presto, accettando la proposta di matrimonio di un facoltoso ammiratore greco, Aristides Damala. Segue un discreto periodo di serenità; poi, 38 anni lei e solo 24 anni lui, tutto finisce. Aristides, colpito da una malattia che non lascia scampo, è vicino alla fine.

 

Disperata, Sarah lancia una sfida alla morte: chiede al marito di recitare con lei nella Signora delle camelie. Lui, «con l' anima stretta tra i denti», la asseconda, ma nel momento in cui cala il sipario muore.

 

Sarah, di nuovo sola, è in pesanti difficoltà economiche. Rompe con la Comédie Francaise e, nonostante il parere negativo di tutti, decide di comperarsi un teatro a Parigi.

Ma come? Con quali soldi? È stato scritto: «Nella solita maniera, offrendo agli ammiratori il suo fiore segreto».

 

750 PAIA DI SCARPE

sarah bernhardt 10

E, fiore dopo fiore, Sarah riesce nel suo intento. Acquista il suo teatro, colleziona una serie impressionante di esauriti e, con i guadagni accumulati, parte alla conquista del mondo. Canada, Stati Uniti, Australia, Sudamerica sono le tappe compiute dalla sua compagnia di 60 persone, che si muove con una strabiliante massa di bagagli al seguito.

 

Quello che accade in queste occasioni supera ogni fantasia. Quando è stanca, Sarah si sfila la lunga tunica trasparente intessuta di paillettes d' oro e si corica in una bara imbottita di lettere d' amore. Tutto attorno sfilano gli inquilini dell' esotico zoo che si porta appresso: cinque puma americani, un leone, il pappagallo Bizi-Bouzou e la scimmietta Darwin. Più un lupo bianco, undici camaleonti, tre cani e Chrysagère, una tartaruga con il guscio dorato e screziato di topazi.

sarah bernhardt 1

 

LE ULTIME PAROLE

L' ultimo spettacolo della Divina si svolge a New York. É il 1916. Lei recita la scena della morte della regina in Cleopatra e il discorso di Porzia nel Mercante di Venezia. Nel primo pezzo è sdraiata su un divano e nel secondo è in piedi; ma entra in scena a luci spente perché non può camminare. In seguito a una caduta sul palcoscenico, infatti, si è rotta la gamba sinistra e, a causa di sopravvenute complicazioni, gliel' hanno dovuta amputare.

sarah bernhardt 5

 

È andata così: lei recitava nella Tosca di Sardou e a un certo punto, come vuole il copione, si è gettata oltre il parapetto di Castel Sant' Angelo. Senza però trovare i materassi che avrebbero dovuto attutire la caduta.

 

Incredibilmente, tuttavia, la Divina tiene le scene fino al 1923, quando muore a 79 anni. Le sue ultime parole sono queste: "Portatemi lo scritto di quell' affascinante ragazzo". Si riferiva all' autore dell' Amante di Lady Chatterly, David Herbert Lawrence, che nel 1908, quando lui aveva 24 anni e lei 64, aveva scritto: «Sarah Bernhardt rappresenta le passioni primordiali della donna. Ne sono affascinato e la vorrei amare fino alla pazzia».

 

sarah bernhardt fotografata da nadarsarah bernhardt 7sarah bernhardt 9sarah bernhardt 6

 

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…