1. ZOMBIE O ZECCHE? DOPO ANNI DI FATICA, ESCE IL KOLOSSAL CON BRAD PITT “WORLD WAR Z” 2. USCIRÀ IL 21 GIUGNO. DAL ROMANZO DI MAX BROOKS (FIGLIO DI MEL), STAVOLTA I MORTI NON SONO RINCOGLIONITI, MA SCATTANO 3. SI DIFFONDONO COME UN VIRUS, APPICCICOSI COME ZECCHE: COME DICE AMMANITI,GLI ZOMBI SO’ DE SINISTRA E ROMANISTI MENTRE I VAMPIRI PARIOLINI E LAZIALI 4. ENNESIMO FILM SUL GENERE. MA FOTOGRAFIA ED EFFETTI SPECIALI SONO SPETTACOLARI

1. IL TRAILER UFFICIALE DI "WORLD WAR Z"

 


2. "WORLD WAR Z" DI MARC FORSTER.
Marco Giusti per Dagospia


Aiuto! Gli zombie son tornati! Sono parecchio veloci e ti rompono pure il vetro della macchina a capocciate, zombacci loro! Manco fossero i vecchi quadri del PD buonanima... Insomma, critici e giornalisti sono stati riuniti dalla Uip alla Casa del Cinema, con tanto di scenografia apocalittica e comparse vestite da militari, per vedere un assaggio di 40 minuti del megakolossal zombesco da 125 milioni di dollari prodotto dalla Paramount, l'attesissimo "World War Z", diretto da Marc Forster, il regista di "Monster Ball" e "Quantum of Solace", e interpretato e coprodotto da Brad Pitt col capello fluente.

Il film uscirà in tutto il mondo il 21 giugno. Rispetto ai soliti zombi, oltre a essere velocissimi e fin troppo aggressivi (come in "Zombi 3" di Lucio Fulci), questi si chiamano "Zeke", e infatti sono appiccicosi come zecche (l'aveva detto Niccolò Ammaniti che gli zombi so' de sinistra e romanisti mentre i vampiri pariolini e laziali, no?), hanno gli occhi un po' sbarrati, diventano mostri in tempi brevi, ma soprattutto si uniscono fra di loro come formiche e dilagano in tutto il mondo come fossero un virus impossibile da controllare.

Il bravo Brad Pitt, che scopre l'arrivo della piaga zombesca in quel di Philadelphia (ma è ricostruita a Glasgow), mentre stava in mezzo al traffico con la famigliola, cioè la moglie Mireille Enos e due figliolette, non fa altro che correre per evitare di essere morso. Finisce poi su una nave di sopravvissuti e, visto che è il solito agente speciale di missioni impossibili, in cambio di un luogo sicuro per la famiglia, accetta l'incarico di cercare di capire da cosa nasca la piaga e come debellarla. Deve salvare il pianeta terra, insomma, visto che la piaga si è propagata velocemente e anche il Vaticano a traslocato a Dublino (perché poi?).

Finisce così in Corea, dove si è verificato il primo caso, e dove incontra un professore pazzo, interpretato da David Morse, e da questo incontro si potrebbe intuire una sottotraccia politica come nei film di Romero. Brad, che ha detto a quella sciagurata della moglie chiamami quando vuoi, riceve una telefonata proprio mentre stava attraversando un campo di zombi mezzo addormentati. Scopre così che il rumore li sveglia (sai che scoperta...), ma mette a repentaglio tutta l'operazione. Finisce poi a Gerusalemme, dove i saggi ebrei hanno trovato il modo di difendere la città dietro a grandi mura.

Ma gli zombie, o gli zeke, formano degli sciami umani in grado di scalare le mura e entrare rapidamente nella città dove faranno a polpette israeliani e arabi senza grandi distinzioni. Brad lo aveva detto che il rumore scatenava gli zombie, ma gli arabi capoccioni dentro la città hanno fatto una terribile caciara che ha scatenato l'orda famelica. Salvo per un pelo accanto a una soldatessa, certa Lucy Aharish, alla quale lo stesso Brad ha dovuto amputare una mano per salvarle la vita, si ritrova con la ragazza pallida come un cencio su un aeroplano russo.

Non ha il tempo di una pennica in volo, che dal cesso esce uno zombie pronto a fare una strage di passeggeri. Brad e altri valorosi cercano di bloccare l'entrata degli zombie della classe economica con un montarozzo di trolley, ma non c'è tanto da fare. Brad dovrà buttare una bombetta per evacuare i passeggeri tutti mezzi morsicchiati e zombiezzati. A questo punto l'aereo atterra chi sa dove in mezzo a un bosco, ma chi vuole sapere cosa capiterà dopo e che ruolo ha il nostro Pierfrancesco Favino dovrà vedere il film.

E' vero che siamo alle prese, ancora, con un film di zombie, un mischione fra "Walking Dead" e i primi Romero, ma è vero pure che gli effetti sono spettacolari e la fotografia di Robert Richardson, direttore della fotografia degli ultimi film di Martin Scorsese e Quentin Tarantino, grandissima. Film dalla gestione lunga e travagliatissima, nasce da un bestseller di Max Brooks, figlio di Mel, "A Oral History of the Zombi War", uscito nel 2006 e sequel del suo già notevole "The Zombie Survival Guide" del 2003, ma il libro in questione era una sorta di diario di aneddoti di una guerra combattuta sulla terra per dieci anni contro gli zombie, di difficile traduzione cinematografica.

La sceneggiatura viene così affidata a J. Michael Straczinsky per la regia di Marc Forster, che risolve come far diventare protagonista della vicenda il personaggio di Brad Pitt, Gerry Lane, ma il film viene poi riscritto da Matthew Michael Carnaham ("Leoni per agnelli", "State of Play"), più specializzato in filmoni politici. L'idea, forse non brillantissima, è quella di farne una specie di trilogia zombesca alla "Bourne Identity".

Iniziato a girare nel 2011 prima a Malta e poi a Glasgow per una uscita nel Natale 2012, il film viene bloccato, si vede che qualcosa non funzionava, e riscritto per una nuova serie di riprese di ben sette settimane, prima da Damon Lindelof (sceneggiatore del nuovo "Star Trek") e poi da Drew Goddard, con l'idea di lanciarlo, appunto a giugno 2013. Vedremo solo a film finito, quindi, quanto la storia di questo baldo soldato americano in corsa per il mondo per salvare gli esseri umani dagli zombie davvero funzioni.

 

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