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ZUCK VUOTA, PORTAFOGLIO PIENO – MARK ZUCKERBERG FESTEGGIA I 15 ANNI DI FACEBOOK DICENDO CHE IL SUO OBIETTIVO È “AIUTARE LE PERSONE A CONDIVIDERE E CONNETTERSI” E NON FARE SOLDI A PALATE CON I NOSTRI DATI – MA FACEBOOK NON OFFRE NIENTE GRATUITAMENTE. IL PROF GUIDO SCORZA: “È PUR SEMPRE UNA LAVAGNA DIGITALE IN UN GIARDINO PRIVATO, SONO I SUOI ALGORITMI A DECIDERE QUALI CONTENUTI HANNO SUCCESSO E QUALI SONO CONDANNATI ALL’OBLIO”
1 – MARK ZUCKERBERG: FACEBOOK E I VOSTRI DATI, COSÌ FUNZIONA IL MODELLO DI BUSINESS
Estratto del testo di Mark Zuckerberg pubblicato da “la Repubblica”
(…) Voglio essere chiaro: noi ci concentriamo sull'aiutare le persone a condividere e a connettersi, perché lo scopo del nostro servizio è quello di consentire a tutti di rimanere in contatto con la famiglia, gli amici e la loro comunità. Ma da una prospettiva di business, è importante che il tempo delle persone sia ben speso, altrimenti smetteranno di utilizzare i nostri servizi.
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2 – MA FACEBOOK NON È GRATIS (NÉ IMPARZIALE)
Estratto dell’articolo di Guido Scorza per "la Repubblica"
Mark Zuckerberg, papà di Facebook, ha salutato ieri su Repubblica l' imminente quindicesimo compleanno della sua creatura e risposto alle domande che, a suo dire, più di frequente, gli verrebbero poste. Un gesto apprezzabile perché destinato ad alimentare un dibattito già straordinariamente caldo.
(…) Ci sono, però, tra i tanti, due concetti che meritano di essere chiariti perché Zuckerberg, con le sue parole, rischia di ingenerare pericolosi equivoci specie tra i meno smaliziati dei suoi utenti.
Il primo. Facebook non offre nulla gratuitamente. Mette a disposizione degli utenti una serie di servizi straordinariamente preziosi in termini personali, sociali, culturali, economici e democratici ma lo fa a fronte del fatto che gli utenti gli riconoscono il diritto di sfruttare quanto di più prezioso appartiene a ciascuno di noi: la nostra identità personale, porzioni del nostro io, del nostro essere uomini, consumatori e cittadini.
Sono, dunque, servizi prestati a fronte di un pagamento non in denaro ma in una "moneta" persino più preziosa. La gratuità è un' altra cosa.
La percezione di gratuità di un servizio abbatte le nostre difese, le nostre aspettative, le nostre pretese e il nostro spirito critico. È fondamentale, invece, che gli utenti sappiano e percepiscano chiaramente che nessuno regala loro niente, che non c' è nessun filantropo dei diritti e delle libertà ma solo un' impresa commerciale che legittimamente persegue innanzitutto il proprio profitto.
(…) Il secondo. È innegabile che anche grazie a Zuckerberg oggi, scrivere, parlare, manifestare opinioni e accedervi è più facile che in passato. Ma attenzione a non confondere questa condizione con la libertà di espressione, diritto fondamentale dell' uomo. Facebook è, pur sempre, una gigantesca lavagna digitale in un giardino privato, sono i suoi algoritmi a decidere quali contenuti sono destinati ad avere più successo e a raggiungere il grande pubblico e quali condannati a sempiterno oblio.
IL DECLINO DELL'IMPERO DI FACEBOOK
(…) La libertà di informazione, pietra angolare delle nostre democrazie, è un' altra cosa. Se miliardi di persone si illudessero di disporne davvero solo perché possono pubblicare un contenuto su Facebook il futuro della nostra civiltà sarebbe in pericolo: smetteremmo di combattere per la vera libertà di parola e ci accontenteremmo di un suo surrogato, di una libertà condizionata o vigilata, per contratto anziché per Costituzione, rischieremmo di accontentarci di essere sudditi di sovrani magari illuminati e magnanimi, rinunciando a essere cittadini, nel senso più pieno del termine, anche e soprattutto nella dimensione digitale.
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FACEBOOK E I PROFILI DI PERSONE MORTE
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