2019metgala

IL MET SCENDE IN ''CAMP'' (MA SBAGLIA TEMA) - VIDEO: TUTTI, MA PROPRIO TUTTI I LOOK FOLLI DEL GALA PIÙ MODAIOLO DELL'ANNO, STAVOLTA DEDICATO AL CAMP, ANCHE SE MOLTI HANNO CANNATO COMPLETAMENTE. PER FORTUNA C'ERANO GLI ITALIANI: ALESSANDRO MICHELE GENDER FLUID CON HARRY STYLES, LA VERSACE PERVESTITA FLUO, JOAN COLLINS ''DYNASTY'', LADY GAGA CON 4 OUTFIT, KATY PERRY CANDELABRO. GLI UOMINI FANNO DA "+1" DELLE DONZELLE, TRANNE POCHI CORAGGIOSI: JARED LETO CON TESTA SOTTOBRACCIO, BILLY PORTER DIVINITA' EGIZIA

 

 

 

Serena Tibaldi per https://d.repubblica.it/

harry styles e alessandro michele di gucci versione gender fluid

 

Meno male che c’erano gli Italiani, perché senza di loro il red carpet di quest’edizione del Met Gala sarebbe stata ben poca cosa. E sì che il tema prometteva bene, visto che si parlava di camp (il titolo della mostra, aperta dal pubblico da giovedì 9 maggio, è “Camp: Notes on Fashion”): l’artificiale, l’esagerato, il finto, l’eccessivo; per un gala tutto dedicato all’apparire come quello del Metropolitan Museum, un tema simile era una passeggiata di salute. Basti pensare che l’anno scorso, in occasione della mostra dedicata all’estetica cattolica, c’è stato chi s’è presentato vestito da papa (Rihanna), o con un presepe montato sulla testa (Sarah Jessica Parker).

priyanka chopra nick jonas

 

E invece non è stato così: in troppi hanno preferito evitare il rischio di non apparire “classicamente” belli optando per mise decisamente più sicure, dunque blande, dunque noiose. Il che, quando si ha a che fare col camp, è un peccato mortale. Lo aveva preannunciato Pierpaolo Piccioli, direttore creativo di Valentino, che durante la preview aveva previsto che “La vera exhibition stavolta sarà il red carpet, più che le sale in mostra”; lo stilista ha parlato con cognizione di causa, visto che tra le sue ospiti c’è stato uno degli assi indiscussi della serata, una Joan Collins in pieno look Dynasty che ha mandato in visibilio tutti, dimostrando che in certi frangenti credere fino in fondo a ciò che si fa, allontanandosi pure dal seminato, sia la cosa migliore.

lupita nyong o

 

 

Ma si parlava di salvatori italiani della serata al plurale, e così è stato. Da Gucci, main sponsor della mostra, il tavolo presieduto da Alessandro Michele pareva una lezione su cosa sia camp oggi (e infatti l’accoppiata tra il marchio e il museo è una delle più indovinate di sempre, visto il fulcro di tutto), tra lo stilista in lamé, Harry Styles in blusa di chiffon nera , Florence Welch e Saoirse Ronan trasformate in pregevoli memorabilia kitsch e Jared Leto con sua testa sottobraccio e abito lungo rosso sangue. Benpensanti scandalizzati: segno che il look era giusto.

 

lily e richard quinn

Discorso analogo per Versace, con una strepitosamente sopra le righe Lupita Nyong’o a far vedere cosa significhi davvero “dress to impress”, e Prada, dove Elle Fanning in Miu Miu pareva la versione pompata a mille delle valley girls degli anni ’60. E poi c’era la corazzata Moschino, un marchio senza cui questa mostra non avrebbe nemmeno ragion d’essere. Le rappresentanti del brand erano talmente tante da arrivare non in limousine, ma in torpedone monogrammato. A vincere è stata Katy Perry vestita da lampadario (funzionante), che durante le foto canticchiava allegra “Chandelier” di Sia. Pure questo è total look.

 

katy perry diane von furstenberg

Per il resto, picchi relativi: persino l’arrivo di Lady Gaga, con 4 cambi e carrellino portabibite al seguito, non era camp più di tanto (teatrale sì, camp no). A riaddrizzare le cose ci sono volute Celine Dion in versione ballerina di Las Vegas e le tanto odiate e vituperate sorelle Kardashian - Jenner a risollevare la serata. Le ragazze, grazie a una vita passata sotto le telecamere, col camp ci sono cresciute, e non hanno alcun problema a usarne l’immaginario. E se Kim in versione omaggio a Sophia Loren era notevole, a strappare gli applausi sono state le più piccole, Kendall e Kylie, che hanno dichiaratamente preso spunto dalle sorellastre di Cenerentola, Genoveffa e Anastasia. Chi l’avrebbe mai detto: meno male che c’erano loro. O per meglio dire: loro e Cher, che s’è esibita cantando Waterloo degli Abba. Camp all’ennesima potenza. Almeno lei.

joe jonas sophie turnerjoan collins

 

le chiappone di kim kardashiandonatella versacepatatine del mcdonald all after partylaverne coxpatatine del mcdonald all after partyceline dionnaomi campbelllady gagaceline diondarren crisskim e kanyelady gaga dapper danciaradakota johnsonlady gaga hailey bieber e kendall jennerhailey baldwin in alexander wangcara delevingnejoan collinscara delevingnecardi b e il suo red carpetcardi bbilly porter ali spiegatebilly porter portato da maschionibilly portercaroline trentinikaty perryemily ratajkowskielle fanningflorence welchemily ratajkowski emma stoneella balinska, kerry washington tory burchgal gadotezra millergigi hadidgabrielle uniongwyneth paltrowgiselle bundchengwen stefanilady gaga lady gaga lady gaga uno degli outfitjulianne moorelady gagamiley cyrus e liam hemsworthjoan smallslaverne coxkatie holmesmiley cyrus e liam hemsworthlily aldridge e joan smallslily rosie huntington whiteley gigi hadidbenedict cumberbatch sophie hunterashley grahamashley grahambella hadid bella hadidmaria sharapovaliza koshymindy kalingjennifer lopezakwafina lady gaga amber valletta alicia keysamber valletta anna wintour e beeanna wintourjeff bezos con kim kardashian kendall e kylie jenner e jared letoharry styles e alessandro michele di gucci versione gender fluidirina shayk i jenner kardashianjeff bezos con kim kardashian kendall e kylie jenner e jared letoirina shayk irina shaykjanelle monaejennifer lopez jeff bezos con leto e jennerwinnie harlowzoe kravitzwendi murdochtiffany haddish versione pimp al femminiletracee ellis rosssienna millerselma hayekkim kardashiankristen stewartkyle e kendall jenner in versacela la anthonyregina hallrita ora kate mossregina king saoirse ronanserena williams after partyserena williams con il marito alexis oanianlupita nyong o

 

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…