scali ferroviari milano stazioni riqualificazione

MENTRE ROMA CONTA I ROGHI E I CUMULI DI MONNEZZA, A MILANO SI APPROVA UNO DEI PIÙ GRANDI PROGETTI DI RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA D’EUROPA: 7 STAZIONI FERROVIARIE ABBANDONATE DIVENTERANNO UN GIGANTESCO PARCO CITTADINO, UN ANELLO DI VERDE E SPAZI PUBBLICI - I CINQUE PROGETTI, DALLO STUDIO BOERI A MAD

giuseppe salagiuseppe sala

1. PASSA LA RIQUALIFICAZIONE DEGLI SCALI. UN PROGETTO DA 1 MILIARDO DI EURO

http://milano.repubblica.it/

 

Stavolta passa. Via libera del consiglio comunale, con 34 voti a favore e 4 contrari (il Movimento 5 stelle e Basilio Rizzo), alla delibera che ratifica l'accordo di programma sulla riqualificazione degli ex scali ferroviari, una delle più grandi sfide di riqualificazione urbanistica in Europa e un affare immobiliare stimato in oltre un miliardo di euro. Interessa sette scali dismessi per un milione e 200mila metri quadrati di terreni dove oggi esistono solo binari dimenticati.

 

Un progetto che punta senza mezzi termini a cambiare il volto della città. Il precedente accordo di programma non era stato approvato dal consiglio comunale per l'ostruzionismo delle opposizioni e il fuoco amico di pezzi di maggioranza. Oggi il via libera.

 

RENATO MAZZONCINIRENATO MAZZONCINI

L'accordo è stato firmato lo scorso 22 giugno dal sindaco, Giuseppe Sala, dal governatore lombardo, Roberto Maroni e dall'amministratore delegato di Fs, Renato Mazzoncini. Al momento del voto la Lega Nord è uscita dall'aula. "Questo documento tiene conto di come Milano sta cambiando", ha commentato il sindaco, soddisfatto per essere riuscito a portare a casa un successo che Pisapia aveva mancato. "Parliamo di sette scali, però ce ne sono alcuni che partiranno prima degli altri, presumiamo Farini e Romana. Il nostro obiettivo è vedere giù qualcosa realizzato alla fine di questo mandato, e molto con il successivo".

 

riqualificazione delle stazioni di milanoriqualificazione delle stazioni di milano

Non a tutti è piaciuto però. Per alcuni consiglieri di opposizione, come Basilio Rizzo e quelli del Movimento 5 stelle, l'accordo è "un regalo a Fs". Una accusa che Sala non accetta. "Non stiamo regalando niente a nessuno e anzi le ferrovie dovranno fare un bel percorso per riuscire ad avere dei vantaggi- ha spiegato - se loro avranno dei vantaggi, noi avremo la nostra parte".

 

Per l'assessore all'Urbanistica Pierfrancesco Maran si tratta di "un momento storico per la città". "Dopo decenni di discussioni - ha detto - finalmente possiamo avviare il grande piano di rigenerazione e ricucitura urbana che la città aspetta da molto tempo. Da qui al 2030 vedremo nascere nuovi quartieri verdi, sostenibili, dotati di servizi e alloggi adeguati, sottraendo al degrado oltre 1.250.000 metri quadrati di aree ed eliminando le cesure tra centro e periferia".

 

il progetto  fiume verde di stefano boeri a milanoil progetto fiume verde di stefano boeri a milano

L'accordo prevede di destinare almeno il 65 per cento della superficie territoriale totale, pari a oltre 675 mila metri quadrati ad aree verdi e spazi pubblici, oltre alla realizzazione di circa 200 mila metri quadrati di connessioni ecologiche lungo i binari ferroviari. Tutti gli scali dovranno avere almeno il 50 per cento delle aree a verde. Allo Scalo Farini nascerà il terzo parco più esteso della città e a San Cristoforo un'oasi naturalistica di 140 mila metri quadri (pari al 100% della superficie totale dello scalo).

 

 

2. CINQUE VISIONI PER MILANO

Pietro Mezzi per http://www.abitare.it/

 

In vista dell’Accordo di programma la società Sistemi Urbani, in collaborazione con il Comune di Milano, ha invitato cinque studi internazionali a fornire idee per la riconversione degli ex scali ferroviari milanesi dismessi. Ecco i progetti

il progetto fiume verde di stefano boeri a milanoil progetto fiume verde di stefano boeri a milano

 

A Milano la riqualificazione di sette scali ferroviari – Farini, Porta Genova, Porta Romana, Lambrate, Greco, Rogoredo e San Cristoforo – apre la strada a una nuova possibile trasformazione della città. Parliamo di ben un milione e 250mila metri quadrati di ex scali merci dismessi, ricompresi nella città densa, che potrebbero diventare nuovi quartieri. Un’operazione urbanistica tra le più importanti d’Europa, più estesa della stessa riconversione delle aree di Expo 2015.

 

Per ora si tratta solo di idee, ma è molto probabile che ci sarà un seguito per le proposte elaborate in quattro mesi di lavoro da cinque architetti – Benedetta Tagliabue (Embt), Francine Houben (Mecanoo), Stefano Boeri (Sba), Ma Yansong (Mad Architects) e Cino Zucchi (Cza) – su commessa di Sistemi Urbani (la società di valorizzazione immobiliare delle Ferrovie dello Stato).

 

I progetti, presentati in una mostra allestita negli spazi di Porta Genova in aprile, durante il Fuorisalone milanese, rappresentano cinque differenti visioni della Milano dei prossimi decenni. C’è infatti chi ha immaginato un sistema continuo di parchi e giardini collegati tra loro da corridoi verdi (studio Boeri), chi invece ha puntato sullo sviluppo della circle line urbana per trasformare Milano in una città car free (Mecanoo), chi ha disegnato i setti scali come broli (termine antico che indicava i frutteti cintati), nuove aree verdi su cui costruire la riforma urbana di Milano (studio Zucchi), chi ancora ha proposto la realizzazione di cinque micro città tematiche (Mad Architects) e, infine, chi ha immaginato il ruolo centrale dell’acqua nel futuro sviluppo urbano del capoluogo lombardo (Embt).

 

il  progetto  embt a milanoil progetto embt a milano

  

La mostra fa parte del processo di consultazione che la società Sistemi Urbani, in collaborazione con il Comune di Milano, ha avviato per consentire un dibattito pubblico e arrivare, entro la prossima estate, all’approvazione dell’Accordo di programma tra Comune, Regione e la società delle Fs che darà il via alla fase attuativa vera e propria dell’operazione sugli scali ferroviari. Un’operazione che durerà 10-20 anni.

 

Con il Fiume Verde per Milano, il team di progettazione coordinato da Stefano Boeri ha proposto un progetto di riforestazione urbana che punta a realizzare sul 90% dei sette scali un sistema continuo di parchi, boschi, oasi, frutteti e giardini a uso pubblico, legati tra loro da corridoi verdi e ciclabili realizzati sulle fasce di rispetto dei binari ferroviari. Per l’architetto milanese, nel rimanente 10% si potranno costruire bordi urbani ad alta densità, in grado di ospitare le attività che oggi mancano nei quartieri di Milano: residenze e spazi di studio e laboratori per i giovani, servizi culturali e di assistenza al cittadino (biblioteche, ambulatori, asili), oltre che edilizia sociale e di mercato.Per ogni scalo è stato immaginato uno scenario diverso.

 

il progetto mad riqualificazione scali milanoil progetto mad riqualificazione scali milano

Lo scalo Farini potrebbe in futuro ospitare una superficie verde di 550mila metri quadrati, che comprenderà tra gli altri paesaggi anche il Pratone per bambini (90mila mq) ispirato da Fulvio Scaparro. Lo scalo di Porta Romana potrà diventare invece un’area dedicata ad Arboretum (170mila mq): un grande inventario a cielo aperto delle specie vegetali lombarde; a Rogoredo potranno trovare spazio un frutteto antico e l’istituto di ricerca dell’Ema; mentre Porta Genova – sempre secondo Boeri – sarà la sede di un grande sistema di nuovi orti urbani in collegamento con il Parco Sud.

 

 

Il team di Mecanoo, guidato Francine Houben, ha invece puntato sulla trasformazione degli scali in chiave di cambiamento radicale della mobilità urbana. Una visione di città che si fonda su cinque principi. Il primo riguarda lo scalo come catalizzatore di vita sostenibile, in cui lo scalo stesso si trasforma in hub intermodale della mobilità senza autovetture private. Il secondo prevede che l’area attorno allo scalo diventi una zona chiusa al traffico urbano.

 

il progetto mecanooil progetto mecanoo

Il terzo principio presuppone che la circle line sia un luogo capace di connettere e non di dividere, con una ferrovia integrata al tessuto urbano. Il quarto vuole fare di Milano una città inclusiva e accessibile, dotata di una mobilità intermodale e condivisa, edifici ad alta densità, a prezzi accessibili, a uso misto, raggruppati attorno agli hub della mobilità, con spazi attraenti e sicuri per i giovani e i residenti di seconda generazione. Infine, l’ultimo principio base vede gli scali come landmark della mobilità lungo la circle line.

 

Cino Zucchi immagina gli scali come luoghi ospitali della nuova città: sette “broli”, sette nuovi parchi per Milano capaci di connettere parti di città separate, con nuovi servizi e spazi aperti di qualità. Per Zucchi lo scalo Farini potrà diventare un grande parco dai percorsi sinuosi con passerelle pedonali che scavalcano la ferrovia, Porta Romana un vasto prato in pendenza aperto verso la Fondazione Prada e una piazza-mercato tra la stazione ferroviaria e il capolinea dei bus, Lambrate un grande crescent verde.

 

La proposta dello studio Cino Zucchi Associati per lo scalo Farini, che potrà diventare un grande parco dai percorsi sinuosi con passerelle pedonali che scavalcano la ferrovia.

La proposta dello studio Cino Zucchi Associati per lo scalo Farini, che potrà diventare un grande parco dai percorsi sinuosi con passerelle pedonali che scavalcano la ferrovia.

il progetto tagliabue riqualificazione scali milanoil progetto tagliabue riqualificazione scali milano

 

La visione progettuale elaborata dall’architetto di Pechino Ma Yansong di Mad Architects propone cinque dimensioni urbane: la città delle connessioni, vale a dire la ricucitura urbana attraverso una mobilità sostenibile che parte dalla piccola scala (piste ciclabili, percorsi cittadini, filari alberati e aree a traffico limitato) fino ad arrivare a reti di trasporto infrastrutturale e di lunga percorrenza.

 

Poi, la città del verdefatta di parchi, giardini, piazze, filari di alberi, corridoi ecologici, corsi d’acqua che si insediano nella rigenerazione degli ex scali diventando l’ossatura su cui si innestano le idee progettuali. Terza dimensione la città del vivere per potenziare il mix sociale e per generare nuove relazioni multiculturali. Quarto, la città della cultura per costruire un contesto innovativo e multiculturale. Infine, la città dell’economia per potenziare l’offerta lavorativa esistente e per creare nuove occasioni di sperimentazione, fornendo ai giovani un contesto urbano competitivo che si relaziona con le principali capitali europee.

 

 

il  progetto  fiume  verde di stefano boeri a milanoil progetto fiume verde di stefano boeri a milano

La visione di Milano di Benedetta Tagliabue (Embt ) punta invece sull’acqua, che sarà il veicolo per l’intero processo di rigenerazione: l’elemento che riconnetterà città, natura e storia e renderà il contesto urbano un luogo più confortevole e felice. Sarà come avere un nuovo miracolo a Milano. Anzi sette, sostengono i progettisti catalani. Ciascuna area avrà una propriaidentità, che si affiancherà alla parola scalo. Farini sarà quindi lo scalo dell’acqua: qui i tracciati del Naviglio preesistente permetteranno di disegnare nuovi canali. Porta Genova sarà lo scalo della creatività, perché accoglierà attività legate ai Navigli, alla Darsena e al quartiere Tortona.

 

San Cristoforo sarà lo scalo dell’agricultura: un grande giardino botanico svolgerà un’importante funzione didattica. Lo scalo di Greco-Breda sarà un centro attrattivo e ludico. Per lo scalo della luce il team Embt propone passerelle pedonali a diverse quote che diventeranno installazioni luminose a grande scala, con spettacoli temporanei e permanenti dell’arte delle luminarie.

 

il progetto zucchi riqualificazione scali milanoil progetto zucchi riqualificazione scali milano

Infine, Porta Romana diventerà lo scalo dell’innovazione, in cui potrebbero insediarsi giovani imprese e start-up, in edifici dotati di spazi flessibili, luminosi e sostenibili, che saranno più prossimi ai principali accessi all’area, cioè alle fermate della linea 3 della metropolitana. Rogoredo sarà lo scalo dei giovani. Qui le nuove generazioni avranno possibilità di incontro e saranno invitate a esprimersi per creare cose nuove e positive. Lambrate, infine, sarà lo scalo del design: un edificio simbolico fornirà gli spazi per iniziative di associazioni e Comune.

il progetto  fiume  verde di stefano boeri a milanoil progetto fiume verde di stefano boeri a milano

 

 

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT: ELLY IN BILICO DOPO LA VERGOGNOSA SPACCATURA DEL PD ALL’EUROPARLAMENTO (UNICA VOCE DISSONANTE NEL PSE) SUL PIANO "REARM" DELLA VON DER LEYEN – SENZA LE TELEFONATE STRAPPACUORE DI ELLY AI 21 EUROPARLAMENTARI, E LA SUCCESSIVA MEDIAZIONE DI ZINGARETTI, CI SAREBBERO STATI 16 SÌ, 2 NO E TRE ASTENUTI. E LA SEGRETARIA CON 3 PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SI SAREBBE DOVUTA DIMETTERE – NEL PD, CON FRANCESCHINI CHE CAMBIA CASACCA COME GIRA IL VENTO E COL PRESIDENTE BONACCINI CHE VOTA CONTRO LA SEGRETARIA, E’ INIZIATA LA RESA DEI CONTI: PER SALVARE LA POLTRONA DEL NAZARENO, SCHLEIN SPINGE PER UN CONGRESSO “TEMATICO” SULLA QUESTIONE ARMI - ZANDA E PRODI CONTRARI: LA VOGLIONO MANDARE A CASA CON UN VERO CONGRESSO DOVE VOTANO GLI ISCRITTI (NON QUELLI DEI GAZEBO) – A PROPOSITO DI "REARM": IL PD DI ELLY NON PUÒ NON SAPERE CHE, VENENDO A MANCARE L'OMBRELLO PROTETTIVO DEGLI STATI UNITI TRUMPIANI, CON QUEL CRIMINALE DI PUTIN ALLE PORTE, IL RIARMO DEI PAESI MEMBRI E' UN "MALE NECESSARIO", PRIMO PASSO PER DAR VITA A UNA FUTURA DIFESA COMUNE EUROPEA (PER METTERE D'ACCORDO I 27 PAESI DELLA UE LA BACCHETTA MAGICA NON FUNZIONA, CI VUOLE TEMPO E TANTO DENARO...)

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!