roberto calderoli antonio tajani

“LA SINISTRA SI ATTENGA ALLE MODIFICHE COSTITUZIONALI E NESSUNO PUÒ PIÙ ROMPERE GLI ZEBEDEI” – IL MINISTRO DEGLI AFFARI REGIONALI, ROBERTO CALDEROLI, RINTIGNA DOPO LE POLEMICHE PER I SUOI COMMENTI ALLA PARZIALE BOCCIATURA DELL’AUTONOMIA DA PARTE DELLA CONSULTA: “IL REFERENDUM? NON MI FA PAURA, PERCHÉ NON HO MAI CREDUTO CHE FOSSE AMMISSIBILE” – IL FUOCO AMICO DI TAJANI, CHE PRENDE LE DISTANZE…

1 - CALDEROLI "L’AUTONOMIA VERRÀ MODIFICATA POI PERÒ L’OPPOSIZIONE SMETTA DI ROMPERE"

Estratto dell’articolo di Giovanna Casadio per “la Repubblica”

 

roberto calderoli - foto lapresse

«Le opposizioni taceranno», aveva minacciato due giorni fa il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli. Ora che sono trascorse 72 ore dalla parziale bocciatura da parte della Consulta della "sua" riforma, quella dell’autonomia cara alla Lega, torna a ragionare a bocce ferme su quel che accadrà da oggi.

 

«Io ho arato un campo incolto e se la Corte mi dà suggerimenti, sono contento. È stata l’opposizione a chiedere l’esame costituzionale dell’autonomia, quindi se ora applichiamo i suggerimenti costituzionali, nessuno deve più rompermi gli zebedei…».

 

RACCOLTA FIRME CONTRO L AUTONOMIA DIFFERENZIATA

Dice: «Ne ho viste di peggio, qui si tratta di sette punti. Ricordo quando il Porcellum fu dichiarato del tutto incostituzionale: lo prevedevo, perché scrissi quella legge elettorale sotto la spada di Damocle delle imposizioni politiche». Ma l’autonomia andrà avanti: «Non ci fermiamo». Non si fermano insomma le intese per dare alle Regioni che lo chiedono le cosiddette materie "non lep".

 

Ministro Calderoli, ha minacciato l’opposizione, intimandole di tacere. Ha finito con l’esacerbare un clima già teso: con la sinistra, con i giudici. Perché lo ha fatto?

«Ho rispetto dei giudici e ne osserverò le prescrizioni. Non entro nelle polemiche con le toghe. La sinistra si attenga a sua volta a votare le modifiche obbligate in senso costituzionale e nessuno può più rompere gli zebedei…».

 

Dopo la scure della Consulta sull’autonomia differenziata, cosa farete? Che succede adesso?

antonio tajani comizio finale per le regionali in umbria foto lapresse

«Lavoreremo. Nonostante qualcuno pensi che io abbia preso negativamente il pronunciamento della Corte, non è così. Ho il massimo rispetto dei giudici costituzionali.

Certo, sarei stato più contento se mi avessero detto "tutto a posto", ma ho l’umiltà e l’orgoglio di chi, avendo percorso una terra sconosciuta e nuova, possa anche avere commesso qualche errore. In molti hanno tentato di fare una legge simile, ad esempio il dem Boccia o Mariastella Gelmini. Sono state tentate intese con le Regioni. Tutti hanno fallito. Io sono riuscito a fare approvare in Parlamento una legge sull’autonomia e non avevo la verità in tasca».

 

roberto calderoli - foto lapresse

Ora cosa succede, si disfa il già fatto?

«No. Il pronunciamento della Corte mi serve per correggere una legge in modo che sia corrispondente a quanto la Costituzione prescrive».

 

[…] Della sua autonomia è rimasto in piedi solo uno scheletro. È così?

«Questa è una sciocchezza. La mia legge è fatta di 11 articoli e 45 commi, le Regioni di centrosinistra hanno contestato 43 dei 45 commi. La Consulta ha riscontrato 7 motivi su 60 di incostituzionalità che provvederemo a rimuovere. Risultato? L’impianto della legge ha retto. Io recepirò alla lettera tutti i rilievi. Dopo di che, non c’è più nulla da dire…».

 

Quale iter per il cambiamento?

MATTEO SALVINI - ROBERTO CALDEROLI

«Sui lep ho intenzione di presentare una legge delega ad hoc. Per il resto emendamenti. Entro fine 2025 dovremmo esserci».

 

Devolvere alle Regioni materie intere non si fa: a questa censura della Corte come rimedia?

«È vero, mi sono richiamato alle materie e ho sbagliato. Sono pronto a rimediare. Però in un articolo successivo si parla di attribuzione di funzioni. Quindi uniformeremo alla giusta definizione: funzioni».

roberto calderoli sul palco di pontida foto lapresse

 

Pensa che il referendum ci sarà?

«Dove è scritto che vorrei spaccare l’Italia? L’autonomia è solidale, forse anche troppo rispetto al comportamento di alcune Regioni. A me il referendum non fa paura, perché non ho mai creduto che fosse ammissibile. E non lo credo ancora più ora, dopo l’intervento della Consulta. Non ritengo poi che possa raggiungere il quorum e quindi trasformarsi in un rischio per la nostra riforma».

 

A Meloni manda a dire che senza autonomia niente premierato?

«È una competizione inesistente. I percorsi sono ampiamente separati e tali restano. Il premierato è una riforma costituzionale, richiede più tempo, ma vogliamo realizzarli entrambi».

COMUNICATO DELLA CORTE COSTITUZIONALE SULL AUTONOMIA DIFFERENZIATA 1

 

2 - TAJANI SCARICA IL COLLEGA CALDEROLI "IL SUO LINGUAGGIO NON MI APPARTIENE"

Estratto dell’articolo di Francesco Moscatelli per “la Stampa”

 

«Calderoli? Quel linguaggio non mi appartiene, […] ma comunque mi sembrava più un messaggio politico e non di odio personale. Abbiamo detto sull'autonomia cosa pensiamo, dobbiamo essere sempre prudenti. Calderoli difende la sua riforma, è stato anche attaccato in maniera anche abbastanza pesante, ma io uso un altro linguaggio».

 

Non si placa il fuoco "amico" di Forza Italia sull'autonomia differenziata fortemente voluta dalla Lega e sul suo principale artefice, il ministro Roberto Calderoli.

 

ANTONIO TAJANI - MATTEO SALVINI

Questa volta a farsi sentire è Antonio Tajani, vice-premier e segretario azzurro, che a margine di un convegno milanese sulla generazione Erasmus prende le distanze in modo netto dal collega di governo.

 

Un passo di lato pesante per almeno tre motivi: arriva dopo la parziale bocciatura della legge da parte della Corte costituzionale, arriva dopo che Forza Italia ha convocato per venerdì prossimo il suo "osservatorio" sull'autonomia e arriva dopo che sabato Calderoli è stato travolto dalle critiche per la sua uscita a gamba tesa «Faremo tesoro dei rilievi della sentenza, poi le opposizioni tacciano per sempre».

 

RACCOLTA FIRME CONTRO L AUTONOMIA DIFFERENZIATA

La strategia di Tajani […] è chiara: sfruttare ogni occasione possibile per guadagnare consenso sfruttando le difficoltà dell'alleato-avversario leghista (alle prese con il complesso passaggio dei congressi lombardo e federale).

 

Il leader azzurro ne ha dato ulteriore prova parlando del successore di Beppe Sala, che non può ricandidarsi, a palazzo Marino. Settimana scorsa Ignazio La Russa ha lanciato la candidatura di Maurizio Lupi, esponente della "quarta gamba" moderata del centrodestra, provando a scavalcare in una sola mossa sia la Lega che Forza Italia.

 

Ieri Tajani ha risposto alimentando le voci sulla possibile discesa in campo di Letizia Moratti, che prima cittadina di Milano lo è già stata dal 2006 al 2011.«Letizia Moratti è una donna di grande prestigio e ha le carte in regola per essere candidata e per vincere – ha detto Tajani- . Però è ancora prematuro, vedremo quali saranno le proposte dei nostri alleati e discuteremo tutti quanti assieme su chi sarà il candidato vincente o la candidata vincente migliore». Dire che stia pungolando il "milanese" Salvini è un eufemismo.

RACCOLTA FIRME CONTRO L AUTONOMIA DIFFERENZIATAAUTONOMIA DIFFERENZIATA - IL SONDAGGIO

Ultimi Dagoreport

tony effe

TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

FLASH – COSA FARÀ LA CAMALEONTE MELONI QUANDO DONALD TRUMP, PER L’IMPOSIZIONE DEI DAZI, DECIDERÀ DI TRATTARE CON I SINGOLI PAESI E NON DIRETTAMENTE CON BRUXELLES? LA DUCETTA, AIUTATA DAL SUO AMICO ELON MUSK, GESTIRÀ GLI AFFARI FACCIA A FACCIA CON IL TYCOON, FACENDO INCAZZARE URSULA VON DER LEYEN E MACRON, O STARÀ DALLA PARTE DELL’UNIONE EUROPEA? STESSO DISCORSO PER L’UBIQUO ORBAN, CHE OGGI FA IL PIFFERAIO DI PUTIN E L’AMICO DI TRUMP: COSA FARÀ IL “VIKTATOR” UNGHERESE QUANDO LE DECISIONI AMERICANE CONFLIGGERANNO CON QUELLE DI MOSCA?

lapo e john elkann lavinia borromeo

FLASH! - INDAGATO, GRAZIE A UNA DENUNCIA DELLA MADRE MARGHERITA AGNELLI, INSIEME AI FRATELLI GINEVRA E JOHN  NELL'AMBITO DELL'EREDITA' DELLA NONNA MARELLA CARACCIOLO, LAPO ELKANN E' STATO COSTRETTO A RASSEGNARE LE DIMISSIONI DALLA PRESIDENZA DELLA FONDAZIONE BENEFICA DE "LA STAMPA", ''SPECCHIO DEI TEMPI'', PER LASCIARE LA POLTRONA ALLA COGNATA LAVINIA BORROMEO... – LA PRECISAZIONE DELL’UFFICIO STAMPA DI LAPO ELKANN: “LAVINIA HA ASSUNTO LA PRESIDENZA, MA LAPO RIMANE NEL CONSIGLIO DI ‘SPECCHIO’”