putin dollari rubli

MOSCA A UN PASSO DAL DEFAULT – GLI STATI UNITI NON HANNO RINNOVATO UNA LICENZA CHE PERMETTEVA ALLA RUSSIA DI ONORARE IL PROPRIO DEBITO, NONOSTANTE LE SANZIONI: ORA IL CRAC È INEVITABILE. E I CREDITORI SI ATTACCANO! – IL CREMLINO PARLA DI DEFAULT “ARTIFICIALE” E FA FINTA CHE VADA TUTTO BENE, MA LA BANCA CENTRALE SI MUOVE E TAGLIA I TASSI DAL 14 ALL'11% – IL MINISTRO DELLE FINANZE, SILUANOV: "PAGHEREMO IN RUBLI - CHE JE FREGA, CONTINUANO A INCASSARE UN MILIARDO DI DOLLARI AL GIORNO DA GAS E PETROLIO, E IL TOTALE DEL DEBITO ESTERO IN SCADENZA È DI 20 MILIARDI…

vladimir putin elvira nabiullina

LA BANCA CENTRALE RUSSA TAGLIA I TASSI DAL 14 ALL'11%

(ANSA) - La Banca centrale russa ha tagliato i tassi di interesse dal 14 all'11%. "Gli ultimi dati settimanali evidenziano un significativo rallentamento dell'attuale tasso di crescita dei prezzi.

 

Le pressioni inflazionistiche si allentano in scia alle dinamiche del tasso di cambio del rublo e al rilevante declino delle aspettative di inflazione di famiglie e imprese", afferma la Banca di Russia. "Ad aprile - si legge nella nota - l'inflazione annuale ha raggiunto il 17,8%, tuttavia, in base alle stime al 20 maggio, ha rallentato al 17,5%, diminuendo più velocemente che nelle previsioni di aprile della Banca di Russia".

PUTIN E I RUBLINETTI - BY EMILIANO CARLI

 

RUSSIA: RUBLO -5% SULL'EURO DOPO BANCA CENTRALE MOSCA

(ANSA) - Rublo in netto calo su euro e dollaro, dopo il rally senza precedenti degli ultimi giorni e con le decisioni della Banca centrale russa che ha tagliato i tassi di interesse dal 14 all'11%. La valuta di Mosca cede il 5,2% sulla moneta unica ed il 2,6% sul biglietto verde. Al cambio attuale per un euro servono 65 rubli e per un dollaro ne occorrono 60,80.

 

TRA USA E RUSSIA È GUERRA FINANZIARIA, MOSCA PIÙ VICINA AL DEFAULT

Antonella Scott per www.ilsole24ore.com

 

Vladimir Putin e Elvira Nabiullina

Un minuto dopo la mezzanotte americana del 25 maggio, le sette e un minuto ora di Mosca, il confronto tra Russia e Stati Uniti è diventato scontro diretto sul fronte finanziario. Come anticipato da Janet Yellen, il segretario al Tesoro Usa, la Casa Bianca ha lasciato scadere, senza rinnovarla, una licenza che in questi due mesi aveva autorizzato gli investitori americani – malgrado le sanzioni – a ricevere da Mosca attraverso banche americane e internazionali pagamenti degli interessi, dividendi o cedole su bond detenuti dalla Banca centrale russa, dal Fondo sovrano per gli investimenti o dal ministero delle Finanze.

 

JANET YELLEN

Una “valvola di sfogo” che ora si chiude: rendendo di fatto inevitabile un default sul debito estero sovrano. Il primo, per la Russia, dal lontano 1917, quando il nuovo Governo bolscevico ripudiò i debiti dell'impero zarista.

 

Le cifre in gioco

Questa volta, in realtà, le cose sono molto diverse: a Mosca, che parla di default “artificiale”, non mancano le risorse per rispettare gli impegni. A dispetto del congelamento di 300 miliardi di dollari detenuti in Europa e negli Usa - circa metà delle riserve in valuta accantonate negli anni dalla Banca centrale proprio in previsione di questa grande crisi con l'Occidente – sulla Russia continuano ad affluire pagamenti di gas e petrolio che i prezzi attuali portano anche a un miliardo di dollari al giorno: mentre gli impegni sul debito estero in scadenza da qui alla fine dell'anno sono di 2 miliardi di dollari, su un totale di 20 miliardi di debito in valuta detenuto da stranieri.

 

putin rubli 1

Non molto, per Mosca; una cifra «sistematicamente non rilevante» per banche e fondi di investimento occidentali, secondo il Fondo monetario internazionale.

 

Le conseguenze per Mosca

Eppure la Russia ha fatto di tutto per evitare il default: un danno di immagine che segnerà ancora di più la distanza dal sistema finanziario internazionale, affosserà i rating già a livelli “junk” e farà lievitare i costi dell’indebitamento futuro.

 

BANCA CENTRALE RUSSA

Anche se, come ha fatto gelidamente notare Yellen la settimana scorsa, i russi «sono già tagliati fuori dai mercati globali dei capitali, e così sarà ancora». Un default, molto probabilmente, non farà che accentuare la diffidenza anche di Paesi teoricamente vicini a Mosca come la Cina, molto preoccupata di incorrere in sanzioni secondarie americane e molto cauta nelle proprie decisioni di investimento in Russia.

 

putin rubli 2

Per tutti questi motivi, per avere in cima a tutte le sanzioni un’ulteriore leva che induca Mosca a mettere fine alla guerra, a Washington si è preferito chiudere anche quest’ultimo canale, anche se la dichiarazione dell’Ofac (Office of Foreign Assets Control, è l’ufficio del Tesoro che regola le sanzioni imposte dal Governo americano) lascia aperta la possibilità per i cittadini Usa di richiedere «una speciale licenza per continuare a ricevere i pagamenti». Nell’amministrazione c’è anche chi, al contrario, vedeva nell’esenzione la possibilità di incanalare nel rimborso degli investitori stranieri risorse – per quanto limitate - sottratte all’impegno militare russo in Ucraina.

 

«Non è vero default, paghiamo in rubli»

lvira Nabiullina 2

Senza ombra di dubbio, il Cremlino darà battaglia. Fin dal suo arrivo al potere Vladimir Putin ha posto la riduzione del debito estero tra le priorità, per non lasciare il Paese nella dipendenza dall’estero vissuta negli anni 90: la ricostruzione della potenza russa è passata anche da questo.

 

Mosca andrà per vie legali se sarà costretta a violare i propri impegni: «Abbiamo sia i soldi che il desiderio di effettuare i pagamenti», ha risposto oggi 25 maggio via Telegram il ministro delle Finanze russo, Anton Siluanov. Sulla Russia continuano infatti ad affluire pagamenti di gas e petrolio che i prezzi attuali portano anche a un miliardo di dollari al giorno: mentre gli impegni sul debito estero in scadenza da qui alla fine dell’anno sono di 2 miliardi di dollari, su un totale di 20 miliardi di debito in valuta detenuto da stranieri.

 

putin rubli 4

«Poiché la mancata estensione della licenza ci rende impossibile rispettare il servizio del debito in dollari – ha avvertito Siluanov – i pagamenti verranno effettuati nella valuta russa». In rubli, con la possibilità di convertirli in un secondo tempo nella valuta di partenza della relativa emissione utilizzando un istituto finanziario russo come agente di pagamento.

 

Nel tentativo di rinviare lo scontro, il 22 maggio Siluanov ha anticipato di una settimana le due scadenze del 27 maggio: due emissioni di bond per un totale 97,75 milioni di dollari, pagamenti di cui i detentori devono ancora dare conferma.

 

ANTON SILUANOV

La scadenza successiva sono due emissioni in dollari per 183,7 e 51,097 milioni dovuti il 23 giugno: tenendo conto del periodo di grazia di 30 giorni, il default diventerebbe possibile a fine luglio, quando dovrebbe avere inizio un confronto su una ristrutturazione resa a sua volta proibitiva dalle sanzioni.

 

Né il default sarebbe automatico: se il periodo di grazia dovesse scadere in assenza di pagamenti, è necessario che almeno il 25% degli investitori chieda che l’insolvenza sia riconosciuta.

 

PUTIN E IL CONSIGLIERE ECONOMICO ALEKSEY KUDRIN

La maggior parte dei detentori del debito russo sono in Europa, mentre il Tesoro Usa – spiega il sito Rbk – può impedire i pagamenti a qualunque detentore di obbligazioni internazionali denominate in dollari Usa, ma solo ai detentori americani dei bond denominati in euro. Il 4 maggio scorso la Commissione Ue ha precisato che le sanzioni europee non impediscono al Governo russo i rimborsi sugli Eurobond emessi fino al 9 marzo.

 

Inoltre, alcuni dei titoli in scadenza entro fine anno hanno l’opzione di pagamento in una valuta alternativa (euro, sterline, franchi svizzeri o anche rubli) nel caso i pagamenti in dollari non risultino possibili per ragioni indipendenti dalla Russia. E le sanzioni, fa notare Rbk, rientrano in questa categoria.

 

Ultimi Dagoreport

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…