nave razoni ferma grano mais turchia ucraina

MAI DIRE MAIS – LA NAVE RAZONI, LA PRIMA PARTITA DA ODESSA DOPO L’ACCORDO TRA ZELENSKY, PUTIN E ERDOGAN, È FERMA DA QUATTRO GIORNI DAVANTI A UN PORTO DELLA TURCHIA: IL DESTINATARIO DEL CARICO, OLTRE 26MILA TONNELLATE DI MAIS, SI RIFIUTA DI PRENDERLO. “HO ATTESO CINQUE MESI, ORMAI È TROPPO TARDI” – AL MOMENTO, NESSUN ALTRO SI È FATTO AVANTI PER RIACQUISTARE IL CEREALE…

Claudio Del Frate per www.corriere.it

 

nave razoni 1

La sua partenza dal porto di Odessa era stata salutata come un auspicio di pace tra Russia e Ucraina. Ma la nave Razoni non sembra accompagnata da una buona stella: da quattro giorni si trova infatti ferma all’ancora davanti a un porto della Turchia meridionale perché il destinatario del carico, oltre 26.000 tonnellate di mais, ha rifiutato di prenderselo. «L’ho atteso per cinque mesi, troppo tardi». Al momento, però, nessuno si è fatto avanti per riacquistare il cereale.

 

NAVE RAZONI FERMA

Il sito di tracciamento Marinetraffic mostra la Razoni - un cargo battente bandiera della Sierra Leone - immobile a poche miglia dal porto di Mersin, sul Mediterraneo, lungo la costa meridionale della Turchia. La sua destinazione era il Libano ma il perché di questo stallo lo ha spiegato l’ambasciata ucraina a Beirut: «Secondo le informazioni fornite dall’esportatore a bordo della nave, l’acquirente in Libano ha rifiutato di accettare il carico a causa dei ritardi nei termini di consegna». Le 26.000 tonnellate di mais - destinato a diventare mangime per animali - erano in effetti attese in Medio oriente dallo scorso febbraio.

 

grano in ucraina

Che cosa accadrà adesso? «Lo spedizioniere sta adesso cercando un altro destinatario a cui consegnare il carico, possibilmente sempre in Libano» informa sempre l’ambasciata di Kiev a Beirut sul suo profilo Facebook. Un paradosso, dal momento che il blocco del commercio di cereali stava mettendo in crisi la sopravvivenza di molte economie specie in Africa e vicino Oriente.

 

nave razoni

La Razoni aveva potuto prendere il largo da Odessa una settimana fa in seguito a un accordo -il primo dall’inizio del conflitto - tra Russia e Ucraina e grazie alla mediazione della Turchia . Il cargo si era fatto strada tra le mine di cui è disseminato il mar Nero e in molti -a partire da papa Francesco - avevano letto in questo evento il primo spiraglio di pace. Dopo la nave della Sierra Leone altre sei unità sono salpate da Odessa, dove sono ferme circa 20 milioni di tonnellate di cereali.

 

nave razoni 2

L’Ucraina garantisce il 10% della produzione mondiale di grano e proprio la fine del blocco e le aspettative che aveva portato con sè aveva provocato un deciso calo dei prezzi dei generi alimentari nel mondo. Anche la Fao ha certificato questa diminuizione, calcolandola globalmente dell’8,6% in un mese.

ODESSA - UN UOMO SPALA DEL GRANO grano ucrainaIl mercantile russo Matros Pozynich attraccato in Siria con il grano ucraino Nave russa con il grano rubato in Ucrainanave carica di grano ucraina

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…