LE CORNA SI REGOLANO IN TV! “TEMPTATION” CHIUDE CON IL BOTTO MA PREPARIAMOCI A UN'INVASIONE DI COPPIE AI FERRI CORTI ANCHE NEI PALINSESTI AUTUNNALI – OLTRE AL PROGRAMMA DELLA DE FILIPPI, A OTTOBRE LA RAI SPERIMENTERÀ “SE MI LASCI NON VALE”, CONDOTTO DA LUCA BARBARESCHI, SUL CANALE REAL TIME, BELEN FARÀ DA GUIDA AGLI INNAMORATI ALLE PRESE CON LA CRISI DEL SETTIMO ANNO - FRECCERO SUL SUCCESSO DI "TEMPTATION": GLI SCHEMI CLASSICI DELLA LETTERATURA POPOLARE, L’IMPORTANZA DEL MONTAGGIO E LA FUNZIONE “PSICOLOGICA” DEI TENTATORI…
1 - DISEDUCATION ISLAND PROGRAMMI IN ARRIVO
Francesca D'angelo per “la Stampa” - Estratti
La crisi coniugale del settimo anno è brandizzata Warner Bros Discovery. Le corna sono courtesy of Temptation Island. Le separazioni vip viaggiano in streaming. In tv l'amore è ormai giunto ai titoli di coda: la grande favola romantica del «lui ama lei» non interessa più, o comunque molto poco. Adesso a tenere banco sono le sviste di Cupido: le coppie in crisi, che pur di restare insieme si giocano la carta della disperazione, altrimenti nota come la televisione.
Gli (ex) amanti sono disposti a tutto: dal fare dentro e fuori per i pinnettu della Sardegna (Temptation Island), ogni volta più cornuti, fino al mostrare la loro vita sessuale (Sex Tape Italia di Real Time). Capitalizzano quel poco che resta di loro, sapendo che, nel migliore dei casi, salveranno la relazione, nel peggiore saranno single e famosi. Il bagno di follower è garantito.
A confermare il gradimento riscosso da questo genere è il caso Temptation Island: il docureality di Canale 5, prodotto da Maria De Filippi, ha registrato la media record di 3,5 milioni e il 29,1% di share, imponendosi come l'edizione più vista di sempre.
(...) E non è certo finita qui. Temptation Island, che tornerà già a settembre con la versione invernale, è solo il capostipite di una nuova generazione di show che animeranno la stagione autunnale.
Canali Rai compresi.
A ottobre il servizio pubblico sperimenterà il nuovo programma Se mi lasci non vale, condotto su Rai Due da Luca Barbareschi. A 35 anni da C'eravamo tanti amati, il conduttore torna a cimentarsi con le coppie ai ferri corti, anche se sulla carta il format sembra improntato a una minore litigiosità: ai palinsesti è stato presentato come un «corso di educazione sentimentale». I partecipanti vivranno per quattro settimane all'interno di una villa dove si misureranno con sfide, esperimenti sociali e candid camera. Prevista anche la presenza di un team di esperti composto da sessuologi, mental coach e psicologi. Sempre in autunno, ma sul canale Real Time, Belen Rodriguez farà invece da guida agli innamorati alle prese con la crisi del settimo anno: presenterà Amore alla prova, subentrando alla precedente padrona di casa Giulia De Lellis.
C'è poi molta attesa per il sequel della docu Unica, prossimamente su Netflix: nella prima stagione Ilary Blasi aveva dato la propria versione dei fatti sulla fine del suo matrimonio con Francesco Totti; nella seconda dovrebbe raccontare il post rottura, anche se è facile immaginare che parte del racconto elargirà nuovi dettagli sulla loro separazione. Non si può infine non citare i Ferragnez: Chiara Ferragni e Fedez furono i primi a tentare di restare insieme andando in terapia a favore di telecamera.
E chissà che Prime Video non abbia in cantiere una terza stagione, solo con Ferragni.
(...)
2 - TRADIMENTI, SCUSE, VOGLIA DI AFFERMARSI IL GRANDE ROMANZO POPOLARE ORA È IN TV
Carlo Freccero per “la Stampa” - Estratti
L'ultima puntata di Temptation Island è stata un evento televisivo, perché ha totalizzato un'audience degna delle grandi cerimonie mediatiche.
(…)
Un reality come Temptation ha lo scopo finale di conferire ai partecipanti la consapevolezza del loro valore, non come cittadini, imprenditori, artisti di successo, ma come esseri umani degni di amore. Ricordo uno slogan pubblicitario che si rivolgeva ai consumatori con la formula «Tu vali». Analogamente i reality si pongono oggi come cartina di tornasole per rivelare il «valore» presente in ciascuno di noi.
Ma perché nell'universo dei reality Temptation gode di un successo plebiscitario? Possiamo fare un confronto con due forme collaudate di reality. Da un lato abbiamo l'occhio del Grande Fratello, la telecamera fissa che registra in modo passivo l'interazione tra personaggi diversi, rinchiusi in uno spazio limitato. Dall'altro abbiamo invece il reality in cui i protagonisti si fanno parte attiva per costruire lo spettacolo.
Mi riferisco a C'é posta per te, in cui la storia dei partecipanti precede l'incontro cruciale in televisione. L'apertura o meno della busta scrive la conclusione della storia. In Temptation ritroviamo entrambi questi prototipi fusi tra loro. Abbiamo le riprese della vita dei partecipanti ed abbiamo i falò che scandiscono i momenti delle scelte fondamentali.
Ma c'è qualcosa in più che ne decreta il successo: la dimensione narrativa costruita secondo gli schemi classici della letteratura popolare. Il bisogno di narrativa popolare fa da sempre parte delle aspirazioni del pubblico. Nell'800 avevamo il feuilletton. Nel 900 i romanzi rosa di Liala, ma anche il fotoromanzo.
È un filone che non si è mai ininterrotto, costellato da successi come Tre metri sopra il cielo di Moccia. E che oggi decreta il successo di serie come Mare fuori.
Ma nell'epoca della Total Tv il pubblico vuole consumare storie non più letterarie, ma tratte della vita reale, vera o presunta. Come può un reality diventare un vero e proprio intreccio?
Oramai per designare un racconto costruito sulla base di uno schema narrativo si usa la definizione, «Il viaggio dell'eroe». Nel viaggio dell'eroe il protagonista affronta innumerevoli prove di forza e di coraggio per rivelare quelle potenzialità che erano nascoste nella sua stessa natura. Un contadino può diventare un re, perché era già re in potenza. In Temptation i protagonisti affrontano la sofferenza per conquistare l'autostima finale.
È un viaggio nei sentimenti, anziché nella vita reale, su cui abbiamo sempre meno influenza. E nel programma il conduttore parla proprio di viaggio nei sentimenti. Una coppia dalle idee confuse affronterà una serie di prove sentimentali. Come i santi che volevano provare la propria fede, sarà sottoposta ad una serie di tentazioni per dimostrare la solidità del rapporto. Il premio finale è costituito dal conseguimento di una duplice consapevolezza: sulla coppia e sulla propria identità. Ma dato che spesso la coppia si scioglie, è sulla propria identità che verte il reality.
(…) Temptation è costruita sul montaggio e ciò conferisce ritmo e significato alla storia. I tempi morti sono tagliati via e siamo in grado di percepire un senso nello sviluppo degli eventi.
Ogni tentazione è una rottura dell'equilibrio che fa sì che le prove emotive si susseguano, così come le prove dell'eroe nel suo viaggio. Infine i single, i tentatori, non sono solo tali, ma svolgono una funzione psicologica fondamentale per portare i concorrenti a quell'autocoscienza che rappresenta il senso e la conclusione della storia. Sembrano emotivamente coinvolti solo sino ad un certo punto e si fermano prima di prevaricare le decisioni degli ospiti.
Svolgono una specie di azione maieutica per fare emergere il nucleo autentico della psicologia dei protagonisti con cui interagiscono. Ma, soprattutto, risulta centrale la figura del conduttore/narratore che funziona sia da voce narrante fuori campo, sia da dispositivo per riportare costantemente i protagonisti a non distrarsi, ma a cimentarsi invece con l'evoluzione della storia. Il risultato finale evidentemente funziona ed è in grado di coinvolgere il pubblico con una miscela psicologico– narrativa.
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