
ORBAN SEGUE LE ORME DI PUTIN ANCHE SUI DIRITTI: IL PARLAMENTO UNGHERESE VOTA IL DIVIETO DEI “PRIDE” E IL RITORNO A DUE SOLI GENERI: MASCHIO E FEMMINA – L’EMENDAMENTO ALLA COSTITUZIONE E' STATO VOLUTO DA ORBAN PER VIETARE LE MANIFESTAZIONI PER I DIRITTI DELLE PERSONE LGBTQ+ E' UN ULTERIORE COLPO PER LA COMUNITA' ARCOBALENO – L’APPELLO DELL’OPPOSIZIONE ALLA COMMISSIONE UE PERCHÉ APRA UNA PROCEDURA CONTRO BUDAPEST…
Tonia Mastrobuoni per repubblica.it - Estratti
Viktor Orbán vuole scolpire nella Costituzione il bando dei Pride, il divieto di manifestare per i diritti delle persone Lgbtq+. E intende cancellare i diritti delle persone non binarie e transgender, riconoscendo solo due generi: maschio e femmina. L’Ungheria scende così un altro gradino verso l’inferno delle autocrazie repressive.
L’emendamento alla Costituzione è stato approvato dal Parlamento magiaro e aprirà la strada a un’ulteriore repressione della comunità Lgbtq+. Il governo intende usare persino il riconoscimento facciale per punire chi scende in piazza per difendere i propri diritti. Infine, l’emendamento minaccia di sospendere la cittadinanza agli ungheresi che hanno doppio passaporto, se "attentano alla sicurezza". Un modo per reprimere ulteriormente qualsiasi forma di dissenso.
Il Comitato di Helsinki ungherese, una ong che difende i diritti umani, sostiene che la legge “rappresenta una escalation significativa negli sforzi del governo di sopprimere il dissenso, di indebolire i diritti umani e di rafforzare il suo potere”. Insieme ad Amnesty International e ad altre ong, il Comitato di Helsinki ha lanciato un appello alla Commissione Ue perché apra una procedura contro Budapest.
Il partito di opposizione Momentum ha lanciato un appello sui social media invitando a manifestare davanti al Parlamento per bloccare il voto. “Proviamo a fare in modo che non ci mettano sulla strada di Putin”, si legge nell’appello.
Nelle scorse settimane il partito di Orbán, Fidesz, aveva già approvato un decreto per proibire le manifestazioni per i diritti delle persone Lgbtq+ come il Pride. E migliaia di ungheresi erano scesi in piazza per protestare contro l’ennesimo giro di vite. Adesso Orbán vuole che il divieto di dichiararsi non binario o transgender sia iscritto nelle tavole della legge, insieme al bando delle proteste.
gay pride budapest
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