giorgio palÙ

"NON CI SONO PROVE CHE LA MUTAZIONE INGLESE RENDA IL VIRUS PIÙ LETALE O GLI CONSENTA DI SFUGGIRE AI VACCINI" - IL PRESIDENTE DELL'AGENZIA DEL FARMACO, GIORGIO PALÙ: "DAL PROTOTIPO DI WUHAN SONO GIÀ AVVENUTE MIGLIAIA DI MUTAZIONI, CHE CI CONSENTONO DI TRACCIARE L' EVOLUZIONE DEL VIRUS E CLASSIFICARE I DIVERSI GENOTIPI, CHE HANNO UN UNICO PROGENITORE. FINORA NESSUNA DI QUESTE MUTAZIONI È STATA CORRELATA CON UN AUMENTO DELLA VIRULENZA…"

GIORGIO PALÙ

Niccolò Carratelli per "la Stampa"

 

Piano con gli allarmi. Tutta questa agitazione per la variante inglese del virus «non è giustificata dai dati scientifici: si tratta di sequenze genomiche, ma non c' è dietro alcuna biologia», dice Giorgio Palù, virologo dell' università di Padova e presidente dell' Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco. «Non ci sono prove che questa mutazione renda il virus più letale o gli consenta di sfuggire ai vaccini».

 

Quindi, professore, in Gran Bretagna hanno esagerato?

CORONAVIRUS

«Lo definirei un eccesso di prudenza, figlio di una visione allarmistica della pandemia. Dal prototipo di Wuhan sono già avvenute migliaia di mutazioni, che ci consentono di tracciare l' evoluzione del virus e classificare i diversi genotipi, che hanno un unico progenitore. Finora nessuna di queste mutazioni è stata correlata con un aumento della virulenza, cioè con una capacità del virus di fare più male, di uccidere di più».

 

E allora cos' ha di preoccupante questa mutazione?

«Il fatto che il virus sia mutato più volte sulla proteina S, che è quella su cui agiscono gli anticorpi prodotti dai vaccini. E lo ha fatto in zone che aumentano nettamente l' affinità di legame al recettore e favoriscono la fusione del virus alla cellula ospite: in sostanza, si tratta di mutazioni che fanno crescere la sua contagiosità».

 

CORONAVIRUS

Serviranno mesi per gli esami di laboratorio, per avere evidenze scientifiche

«Certamente, al momento non abbiamo pubblicazioni o studi approfonditi. Servirebbe uno studio sull' infettività virale in presenza/assenza di anticorpi specifici, su cellule umane, su organoidi e infine su un modello animale adeguato. Solo a quel punto ci si potrà esprimere sui rischi. Anche per quanto riguarda l' efficacia dei vaccini, ma non c' è prova che il virus sfugga al controllo degli anticorpi».

 

CORONAVIRUS

Del resto, non è il caso di aggiungere dubbi alla campagna vaccinale in partenza. All' Aifa siete pronti, no?

«Dopo il via libera dell' Ema (Agenzia europea dei medicinali) al vaccino Pfizer, atteso per oggi, domani arriverà il timbro formale della Commissione Ue e sempre domani ci riuniremo noi per la nostra autorizzazione. È tutto già definito, il 27 ci saranno le prima vaccinazioni».

 

È preoccupato per la risposta dei cittadini, c' è il rischio di non raggiungere la copertura necessaria?

«Bisogna arrivare a una immunizzazione tra il 65% e il 70% della popolazione, è l' unico modo per proteggere dall' infezione anche chi non si vaccina. Quella che viene rilasciata è ovviamente un' autorizzazione di emergenza, che prevede una continua analisi rischi-benefici: per i primi vaccinati il rapporto è positivo, visto che si tratta delle categorie più a rischio, come medici e anziani. Gli effetti avversi sono simili a quelli dei vaccini tradizionali e saranno adeguatamente sorvegliati».

 

Se non si raggiunge la copertura auspicata, è giusto prevedere l' obbligatorietà? Almeno per chi è più esposto?

«Oltre che complicata dal punto di vista giuridico, l' obbligatorietà presenta anche un' altra criticità: noi avremo alla fine 6 vaccini con caratteristiche diverse, per cui qualcuno potrebbe legittimamente chiedere di farsi iniettare un tipo piuttosto che un altro. In generale penso che gli operatori sanitari abbiano un dovere morale a farsi vaccinare e per loro, più dell' obbligatorietà, si potrebbe prevedere che l' avvenuta vaccinazione sia un requisito per lavorare».

CORONAVIRUS

 

Nel caso in cui una persona venga contagiata tra la prima e la seconda dose del vaccino, che si fa?

«A parte che già con la prima dose il sistema immunitario viene stimolato, la possibilità di contagiarsi e ammalarsi va messa in conto. È possibile che la prima dose consenta di andare incontro a sintomi più lievi, ma bisognerà fare comunque il richiamo, anche da positivi. Sarebbe meglio evitare questa situazione e l' ovvia raccomandazione è quella di fare molta attenzione nei venti giorni che separano le due iniezioni».

 

Come valuta le restrizioni per il periodo natalizio, arrivate un po' all' ultimo?

ricerca sul vaccino coronavirus

«È chiaro che si poteva decidere prima, c' è stata grande esitazione ed eccessiva autoreferenzialità. Bastava tenere presente l' occupazione delle terapie intensive e guardarsi intorno, siamo circondati da una situazione complessa: l' Europa è l' area del mondo che registra la maggiore crescita dei contagi. Non era possibile muoverci liberamente durante le feste, mentre gli altri Paesi chiudevano tutto».

 

Ridurre al minimo le attività nelle prossime due settimane consentirà di ripartire a gennaio?

«Si parla tanto di terza ondata, ma è più corretto dire che questa seconda fase, partita dopo l' estate, non è finita e proseguirà a gennaio. La curva dei contagi è scesa troppo poco, siamo in un avvallamento molto contenuto, un plateau che non lascia tranquilli. Mi preoccupa l' idea di riaprire tutto dopo l' Epifania, a cominciare dalle scuole».

vaccino pfizer

 

È contrario al ritorno in classe per tutti gli studenti?

«Sì, un mio recente studio dimostra che il rialzo esponenziale dei contagi in autunno si è generato dopo il 14 settembre, quando è cominciato l' anno scolastico. A mio avviso, per le scuole superiori e per le università è meglio evitare la ripresa il 7 gennaio. In realtà anche per le medie, farei andare a scuola solo i bambini, fino alle elementari, perché fino a 10 anni ancora si infettano poco e quindi trasmettono poco il virus. I più grandi invece sono un pericolo, per genitori e nonni».

Ultimi Dagoreport

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...