paolo repetti

“DAVID FOSTER WALLACE NON CAPIVA LA PASSIONE DEGLI ITALIANI PER IL CALCIO. UN AUTORE DATATO? PASOLINI” – PAOLO REPETTI, CAPO DI EINAUDI STILE LIBERO, APRE LE VALVOLE - PUNTARE SU BENIGNI CON “E L’ALLUCE FU” E I CANNIBALI FU UN RISCHIO MA AVEVO RAGIONE – "IL PREMIO STREGA? NASCIAMO COME COLLANA 'DI ROTTURA'. ANCHE OGGI CHE SIAMO GRANDI INCONTRIAMO DIFFICOLTÀ A PARTECIPARE” – "LOLITA"? OGGI SAREBBE DIFFICILE PUBBLICARLO - MURGIA? PURTROPPO NON C’È PIÙ, SONO RIMASTE LE SUE SEGUACI" - “ROMANZO CRIMINALE” DI GIANCARLO DE CATALDO: “QUEL LIBRO DOVEVA INTITOLARSI 'STORIACCE'. POI…”

Aldo Cazzullo e Roberta Scorranese per corriere.it - Estratti

 

paolo repetti 34

Paolo Repetti, a metà degli Anni 90, assieme a Severino Cesari, lei diede una svolta alla Einaudi, fondando Stile Libero, nata come collana ma poi diventata una vera officina letteraria.

«Non fu facile, soprattutto perché la casa editrice aveva una storia importante: Pavese, Bobbio, Calvino. Introdurre una collana che mescolava la letteratura a generi come il crime, il comico e la televisione fu un’operazione che incontrò molte resistenze. Ma io ero e resto convinto che quel passaggio fosse necessario».

 

Perché?

«C’era uno squilibrio tra la produzione che attingeva al catalogo e quella che lanciava nuove proposte. Se cominci a vivere di catalogo, il destino è segnato. Era il 1996 e, per esempio, noi portammo nel tempio einaudiano E l’alluce fu, testo di Roberto Benigni».

Un rischio.

«Alto, perché Benigni ha un “corpo comico” che poteva diventare un flop se trascritto. Ma nulla in confronto al rischio che ci accollammo lanciando i Cannibali».

 

Nove, Ammaniti, Pinketts. A leggerli oggi sembrano molto diversi tra di loro. Con quale «fil rouge» li uniste?

pier paolo pasolini

«Erano autori colti, quindi che avevano frequentato i classici ma, al tempo stesso, parlavano di televisione, di fumetto, di quotidianità. Nove, per esempio, intuì la forza narrativa dell’uomo che si rimbecillisce davanti alla tv. L’antologia fu un successo clamoroso ma, ahimè irripetibile, tanto è vero che credo sia stato l’ultimo grande movimento letterario italiano».

 

Perché «irripetibile»?

«Perché allora c’era una comunità letteraria compatta alla quale ti potevi rivolgere e che ti seguiva. Gruppi ampi di persone accomunate da interessi, gusti, inclinazioni. Ecco perché la critica aveva molto peso: un articolo di Alfredo Giuliani o di Alberto Moravia “parlavano” a un gruppo vasto di persone. E così anche un’antologia come Gioventù cannibale: i racconti divisero la comunità letteraria in due, i “vecchi” che la osteggiarono e i “giovani” che la appoggiarono. Ma una comunità letteraria c’era: oggi credo che il pubblico dei lettori sia destrutturato, fatto di tante particelle e diventa difficile non solo lanciare una corrente letteraria, ma anche fare critica».

 

La critica è scomparsa?

de cataldo cover

«Credo che la critica letteraria non si faccia quasi più, oppure che sia spesso un esercizio impressionistico mutuato dalla rete. “Mi piace” o “non mi piace”. In fondo, la letteratura oggi potrebbe dirsi un grande mainstream globale dove il mantra è “funziona” o “non funziona”. La stagione dei Cannibali, invece, stimolò la nascita di una nuova generazione di critici, come Emanuele Trevi e Filippo La Porta.

 

(...)

 

Stasera sapremo il nome del vincitore del Premio Strega 2024.

«Per noi di Stile Libero correre in questi grandi premi è stato sempre difficile. Certo, non è nel nostro Dna, in fondo Stile Libero nasce come collana “di rottura”. Però oggi che siamo, per dire, grandi e grossi (questa settimana in classifica abbiamo 3 libri nei primi 4), incontriamo lo stesso delle difficoltà a partecipare. Per esempio io avrei tanto voluto che almeno Nicoletta Verna, con il suo bellissimo romanzo I giorni di vetro, entrasse nella gara del Campiello. Invece, nulla. Ma non ci arrendiamo».

david foster wallace

 

Però avete pubblicato best seller come «Romanzo criminale» di Giancarlo De Cataldo.

«Quel libro doveva intitolarsi Storiacce. Perché Giancarlo, con maestria, era riuscito a estrapolare da migliaia di pagine di sentenze, cinque personaggi memorabili ma con storie criminose dietro. Poco prima di andare in stampa, parlando con una giornalista, dissi: “È un romanzo criminale”. Così mi venne l’illuminazione».

 

 Il film ne fu la consacrazione: lì c’erano tutti i futuri famosi, da Germano a Accorsi a Santamaria.

 «Una felice congiunzione, che si ripeterà, per esempio, anche con alcuni libri di Niccolò Ammaniti, per me uno dei pochi autori che non ha mai perso lettori pur frequentando territori letterari molto diversi».

aldo nove

 

Carofiglio lo avete strappato alla Rizzoli?

«Gianrico ha la capacità unica di inoculare etica nei suoi legal thriller, cosa che si lega alla sua visione politica».

 

E il successo di Maurizio de Giovanni?

«Ha avuto una intuizione geniale: mettere assieme il melodramma, il giallo e la città di Napoli».

 

Anche Viola Ardone è una creatura di Stile Libero.

«Il suo Il treno dei bambini si rivela un successo anche se ci si limita a leggere le prime trenta pagine. Perché a parlare è la potenza della storia».

 

Un aneddoto legato a uno dei suoi scrittori?

benigni cover

 «Quando venne in Italia David Foster Wallace, negli Anni 90, notò che gli italiani erano incollati alla tv per seguire i mondiali di calcio. Allora osservò: “Noi in America non potremmo mai appassionarci a uno sport che finisce 1-0, siamo abituati ad altri punteggi”».

 

Chi è il più grande scrittore vivente?

 «Faccio fatica a dirlo, perché mi vengono in mente solo nomi come Tabucchi o Tondelli. Vale come risposta?».

 

 

(...)

 

paolo repetti fulvio abbate foto di bacco

Secondo lei oggi un romanzo come «Lolita» verrebbe pubblicato?

 «Io lo pubblicherei subito. Ma sarebbe difficile, perché il politicamente corretto non coglie il ruolo degli scrittori che oggi sono importanti più che mai, perché sono le sentinelle dei territori che non possiamo esplorare».

 

Come definirebbe Michela Murgia?

 «Un’autrice enorme, perché sapeva trattare certi temi importanti con rigore letterario. Purtroppo non c’è più, sono rimaste le sue seguaci».

 

Un autore «datato»?

«Forse il Pasolini narratore, perché il poeta e il saggista sono straordinari».

 

paolo repetti 33paolo repetti foto di baccopaolo repetti foto di baccopaolo repetti foto di bacco (2)paolo repetti foto di bacco

(...)

Ultimi Dagoreport

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

“QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...