luciano riccardo gaucci elisabetta tulliani gheddafi

UCCI UCCI, RICORDI E VELENI DI CASA GAUCCI – PARLA RICCARDO GAUCCI, FIGLIO DI LUCIANO, EX PRESIDENTE DEL PERUGIA SCOMPARSO NEL 2020: “IO E MIO FRATELLO PASSAMMO CINQUE GIORNI IN CARCERE PER CAUSA DI MIO PADRE, PER IL FALLIMENTO DEL CLUB. NON CI SIAMO PARLATI PER UNA DECINA DI ANNI, MA IL TEMPO GUARISCE TUTTO” – LA BORDATA A ELISABETTA TULLIANI: “MIO PADRE SE NE INNAMORÒ PAZZAMENTE E CAMBIÒ. NON DICO CHE ELISABETTA SIA UNA STREGA, MA AVEVA DIETRO TUTTA LA FAMIGLIA E ANCHE A GIANFRANCO FINI NON HA GIOVATO IL RAPPORTO CON I TULLIANI...” – IL RAPPORTO CON SAADI GHEDDAFI E LA RICHIESTA DI AIUTO AD ANDREOTTI…

 

Estratto dell’articolo di Salvatore Riggio per www.corriere.it

 

luciano e riccardo gaucci

«Ho perdonato mio padre». Riccardo Gaucci, figlio di Luciano, ex presidente del Perugia (ma contemporaneamente fu anche proprietario di Catania, Sambenedettese e Viterbese) scomparso il 1° febbraio 2020 a Santo Domingo, racconta, in un’intervista a Sebastiano Vernazza della Gazzetta dello Sport, la vita della sua famiglia.

 

Il padre fu travolto dal fallimento e dai processi e in galera finirono i due figli: il primogenito Alessandro (che ora gestisce una società giovanile in Spagna, a Marbella) e Riccardo, oggi presidente e proprietario, con un gruppo di amici, dell’Assisi, squadra dilettantistica della Prima categoria umbra. […]

 

 

 

luciano gaucci gheddafi

Nella città di San Francesco, Riccardo ha perdonato papà Luciano: «Sì, non ci siamo parlati per una decina di anni, ma il tempo guarisce tutto. Andavo a trovarlo nella Repubblica Dominicana, però nelle ultime visite non mi riconosceva: aveva l’Alzheimer. Io e mio fratello passammo cinque giorni in carcere per causa sua.

 

Questo dramma economico e giudiziario si sarebbe potuto evitare se lui non si fosse incaponito. La banca che fino ad allora aveva sostenuto l’azienda di pulizie alla base della sua fortuna (la Milanese, ndr) gli chiese di rientrare e, lui all’incontro decisivo, non volle trattare su una rateizzazione. Da qui la valanga. Io e Alessandro non sapevamo nulla e ci ritrovammo arrestati, in prigione».

 

gaucci tulliani

All’epoca Giulio Andreotti era sostenitore di Luciano Gaucci: «Andai nel suo studio a San Lorenzo in Lucina, a Roma. Andreotti vide la mia faccia terrorizzata, io gli chiesi aiuto. Mi telefonò qualche giorno dopo: “Mi dispiace, non posso fare nulla”. Forse non aveva più il potere di una volta. Oggi tutto è risolto, abbiamo patteggiato nel penale e transato nel civile. E ho recuperato il rapporto con mio fratello, anche con Alessandro non ci eravamo parlati per un po’».

 

Un altro motivo di dissidio in famiglia era stata la nuova compagna del padre, Elisabetta Tulliani. «Se ne innamorò pazzamente e cambiò. Io e Alessandro, di cui Elisabetta era stata compagna di scuola, finimmo ai margini. Non dico che Elisabetta sia una strega, ma aveva dietro tutta la famiglia e anche a Gianfranco Fini, il suo compagno successivo, non ha giovato il rapporto con i Tulliani».

 

gaucci tulliani - morace

Poi Riccardo ha parlato di suo padre, raccontando una serie di aneddoti: «Papà era un personaggio romanzesco, non basterebbe una serie tv per raccontarlo. Una volta in autostrada bloccò un camion di maiali destinati al macello, se lo comprò all’istante. Fece dirottare i suini nella tenuta del castello di Torre Alfina e li mostrava agli ospiti con orgoglio».

 

E sui grandi acquisti fatti dal padre, Riccardo ha concluso: «Nakata costò sette miliardi di lire e mio fratello disse a papà la verità a rate, la somma era notevole. Venne, però, dato alla Roma per 30 miliardi più Alenichev e ci fece vendere un mare di maglie in Giappone. Saadi Gheddafi, invece, stava per entrare in società. Immaginate dove sarebbe arrivato il Perugia con quei capitali, però non se ne fece nulla.

 

riccardo e luciano gaucci

Saadi lo sento ancora, per me resta un bravo ragazzo. È stato per anni in Niger, poi è rientrato in Libia, a Tripoli, dove vive. In galera ha subito torture. Gli hanno decimato la famiglia. Carolina Morace allenatore della Viterbese? Una genialata che catturò l’interesse del mondo intero. La esonerò per una stupidata perché Carolina non firmò un comunicato congiunto su una certa questione» […]

riccardo gaucciLuciano Gaucci con Elisabetta TullianiLuciano Gaucci con Elisabetta Tullianigaucci tullianielisabetta tulliani luciano gaucci 5elisabetta tulliani luciano gaucci 3saadi gheddafi gauccisaadi gheddafi gaucci 3gaucci tullianiGaucci saadi gheddafi gaucci 2elisabetta tulliani luciano gaucci 4elisabetta tulliani luciano gaucci 1luciano gaucci

 

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…