PAUL MCCARTNEY: L’OTTUAGENARIO VOLANTE – L’82ENNE “SIR PAUL” NON MOLLA UN CAZZO E A PARIGI SI SCATENA PER QUASI 3 ORE SUL PALCO DELLA "DÉFENSE ARENA", DAVANTI A 40MILA SPETTATORI – UN CONCERTO-SHOW CHE RIPERCORRE TUTTA LA CARRIERA DEL LEGGENDARIO BASSISTA, PARTENDO DAI QUARRYMEN, PASSANDO PER I BEATLES, FINO AI WINGS E AL SUO PROGETTO DA SOLISTA – GLI OMAGGI A GEORGE HARRISON E IL DUETTO VIRTUALE CON JOHN LENNON - VIDEO
Estratto dell’articolo di Andrea Laffranchi per www.corriere.it
PAUL MCCARTNEY - CONCERTO PARIGI 2024
Cos’è la Beatlesmania? È uno «state of mind, uno stato d’animo, che solo chi vive può descrivere», come recita una voce fuori campo prima che parta il concerto con cui l’82enne Paul McCartney è tornato a esibirsi l’altra sera sul continente europeo dopo sei anni: due show da 40 mila persone alla Défense Arena di Parigi, poi Madrid, Londra e Manchester e, le voci si rincorrono, in Italia nel 2025 dove ancora non si sa. […]
La platea non è solo di nostalgici. A parte i bambini in visita taumaturgica coi nonni, ci sono anche i millennial venuti in gruppo per scoprire chi e che cosa all’inizio degli anni 60 ha cambiato la musica, lo star system, la cultura giovanile e la società. McCartney lo racconta in 2 ore e 40 minuti di musica e canzoni. […]
PAUL MCCARTNEY - CONCERTO PARIGI 2024
[…] L’essenza del concerto sono le canzoni. Del resto con pezzi come Let It Be, Hey Jude, Get Back, Golden Slumbers/Carry That Weight/The End uno può permettersi di lasciare fuori anche Yesterday. Non c’è bisogno di altro. Ci scherza sopra Paul quando si libera della giacca dopo i primi brani: «È il solo cambio abito della serata». Uniche concessioni allo show i classici fuochi d’artificio e fiamme in stile Capodanno a Fuorigrotta per Live and Let Die e Blackbird cantata da solo con chitarra acustica, innalzato su una pedana mobile.
Non c’è Back in the Ussr, uno dei cardini della sua storia live, ma è una scelta precisa da quando la Russia ha invaso l’Ucraina. Se non fosse chiaro da che parte stia, la bandiera di Kiev sventola sul megaschermo durante il pre-show.
[…] Lui suona di tutto, dal suo basso Höfner alla chitarra, dal banjo al pianoforte a coda a quello verticale decorato da grafiche psichedeliche. Paul non dimentica i compagni di viaggio. Nella vita privata al suo fianco ora c’è la moglie Nancy, «donna meravigliosa che è qui stasera» cui dedica My Valentine e un cuoricino fatto con le dita come se fosse un GenZ su TikTok. […]
Ci sono poi le avventure in musica. I primissimi passi con i Quarrymen, l’incubatore dei Beatles, ricordati con In Spite of All the Danger. Dei Beatles ci sono la prima canzone, Love Me Do, e l’ultima, quella Now and Then recuperata l’anno scorso e al suo debutto live in Europa. Something, suonata con l’ukulele che Harrison gli regalò, è l’omaggio, il ricordo per «mio fratello» George.
E poi c’è «l’amico John» con Here Today, scritta per lui nel 1982, ma soprattutto con quel duetto virtuale su I’ve Got a Feeling che si è inventato un paio di anni fa. Lennon sui megaschermi, ripreso durante l’iconico rooftop concert, l’ultima esibizione live dei Beatles avvenuta nel 1969 sul tetto degli uffici della Apple; Paul sul palco che lo guarda dando le spalle al pubblico. «Ho la sensazione di dover tornare a cantare ancora con John». Non lassù. Non così presto.
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